Il Tommasin Padova sfrutta le attuali debolezze sul monte di Rimini e coglie la sua prima storica doppietta nei playoff (7-4). Alla squadra di Smith va dato il merito di continuare a giocare come se nulla fosse o meglio, come se l'obiettivo della finale scudetto fosse ancora lì a portata di mano. E continuando con questo spirito, non è detto che qualcun altro di qui alla fine non esca nuovamente scottato dal faccia a faccia con i biancorossi. Di sicuro a uscirne con molte bruciature sono i Pirati di Orlando Munoz, punti nel vivo delle loro maggiori carenze, al momento rappresentate dai lanci di Parise e Moreno. I numeri sono lì a dimostrarlo impietosamente. Il partente newyorkese, arrivato per fare la famosa differenza nelle serie playoff, la sta facendo sì ma in negativo (in gara3 al Plebiscito appena 2.2 riprese sul monte con 4 punti incassati di cui 3 pgl) mentre il closer venezuelano è il lontanissimo parente non solo del pitcher intoccabile che vinse lo scudetto nel 2009 a Bologna, ma anche rispetto a quello ammirato nella prima parte di questa stagione. E così ai neroarancioni non bastano l'ottimo rilievo di Escalona (zero valide in 4.1) e il primo homer in post-season di Romero, uno dei pochi acuti di un line-up che a sua volta ha contribuito alla sconfitta con la sua scarsa produttività soprattutto contro i lanci del mancino Calero.
Grande protagonista nel box per il Padova è invece Laidel Chapelli che chiude la serata con un bel 3/4 e soprattutto 3 pbc. Proprio il cubano ex di turno aveva propiziato l'1-0 per i suoi al 1° inning, rovesciato poi dai Pirati al 3°, e sempre un doppio di Chapelli da due punti aveva riportato avanti il Tommasin al cambio di campo (4-2). Rimini incassa le basi ball di un opaco Lopez e pareggia al 5° con una legnata oltre la recinzione di un ispirato Romero (4-4). E come già successo giovedì in gara1, la partita si decide quando sulla collinetta riminese sale Moreno. All'8° un singolo interno del solito Chapelli forza anche l'errore di Mazzanti (5-4) prima delle valide di Sciacca e Medoro (doppio) che portano Padova a distanza di sicurezza (7-4). Per Rimini è un Ferragosto dal sapore amaro, ora contro San Marino (stesso bilancio 6-6) sarà un autentico spareggio ma per sperare di raggiungere Bologna in finale, occorrerà un brusco cambiamento di rotta.
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