Bologna, triplo antipasto per la finale

Se è vero che vincere aiuta a vincere, la Fortitudo è già a buon punto. E' vero che, gara1 a parte, l'ultimo trittico di playoff proprio contro l'avversaria della imminente finale scudetto, contava zero per la classifica. Però è altrettanto vero che la squadra di Nanni l'ha affrontato con lo spirito più giusto, quello di chi non vuole perdere il "vizio" pur allenandosi. Dall'altra parte invece è parso evidente che i Pirati di Munoz abbiano staccato la spina dopo la qualificazione ottenuta contro la T&A San Marino. E anche gara3 giocata a Rimini sabato sera non si è discostata dalle precedenti due partite vinte in scioltezza dalla UnipolSai.

Ampio turn-over sul monte (7 pitcher impiegati da Munoz, 4 da Nanni), Rimini un po' più rimaneggiata di Bologna non solo per scelta ma per problemi fisici assortiti, sta di fatto che l'ultimo sweep targato playoff consegna alla finale scudetto (giovedì si comincia al "Falchi") un bilancio che vede la Fortitudo avanti 8-2 nei confronti diretti stagionali contro i Pirati. Senza contare che i neroarancioni, proprio alla 6^ ripresa di gara3 sabato sera, sono tornati sul tabellone dopo la "bellezza" di 30 inning a zero nelle sfide contro Liverziani & c. (7 inning di gara3 nel girone di andata, 23 inning nel ritorno). La finale è un'altra cosa e tutto si azzera, però visti questi numeri, non sembra una bestemmia affermare che la Fortitudo ci arriva da favorita, cosa che non dovrebbe affatto spaventare il nove di Nanni.

Per dovere di cronaca. In gara3 il manager felsineo lascia a riposo De Santis mentre Munoz ha la possibilità di vedere per la prima volta all'opera il nuovo arrivato Leslie Nacar. L'ex Marlins di Puerto Cruz non lanciava da qualche settimana e infatti i problemi di controllo si sono subito palesati (4 basi ball a fronte di una valida concessa in 2 riprese sul monte): esordio rivedibile. Rimini al solito dilapida in attacco (alla fine addirittura 15 rimasti in base, comunque 11 anche per Bologna) e infatti lascia le basi cariche sia al 1° che al 2°, la Fortitudo invece mette un uomo in base al 2° e al 3° e lo porta puntualmente a casa, prima con Rodriguez contro Escalona poi con lo scatenato Suarez (3 doppi) contro Nacar. L'inning che spacca la partita è il 6° con 4 punti segnati su Cherubini (fuoricampo di Ambrosino da 3), Rimini rompe il ghiaccio al cambio di campo su Cadoni prima di alleggerire il passivo alla fine su Dobboletta, al debutto assoluto in pedana (3-7).

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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