La prima è del Rimini. Un Rimini che è sembrato averne più voglia, e che in una partita a basso punteggio è riuscito a mettere assieme quasi il doppio delle valide dell'UnipolSai, legittimando ampiamente il 2 a 1 in suo favore. Se poi ci aggiungiamo un Zileri, un Babini, un Romero che sono sembrati aver un bisogno assoluto di fare in difesa i classici bambini coi baffi, ecco che addirittura il punteggio va stretto proprio ai romagnoli. Anche se i bolognesi sono stati in partita, teoricamente, fino alla fine, o almeno fin che non è salito sul monte Moreno, a fare gli ultimi quattro out con 18 lanci. Moreno, dopo un Candelario uscito (fra gli applausi a scena aperta di tutto il pubblico, ospite e di casa) sul 2 a 1, a quota 115 lanci dopo le prime sei riprese, e a un Escalona (un inning e un terzo con 13 lanci) che non hanno più fatto veder la prima alla Fortitudo dal 6° fino alla fine, con 13 eliminazioni in fila.
Nanni si era affidato a Rivero, ma il suo partente già al 2° è incappano in un inning da dimenticare, con tre valide (concesse da lui e due errori della difesa a complicare le cose. Se alla fine il tutto è costato un solo punto ai felsinei è stato solo per un colto rubando da Guillermo Rodriguez-Infante su Mazzanti, lead off del turno in base sul primo dei tre singoli del giro d'attacco.
Un passivo che l'UnipolSai è stata capace di rimediare sfruttando con Vaglio e Rodriguez l'unico momento un po' così di Candelario. Le altre due battute buone, di Liverziani e Suarez, al 3° sono venute con due fuori, e dopo i pitcher in neroarancio sono saliti in cattedra, aiutati dalla difesa alle loro spalle. E tutto si è deciso al 5°. Dopo una base di Rivero a Bertagnon le smorzate di Spinelli e Babini hanno messo il corridore in terza, e Di Fabio è stato bravo a trovare la valide che è valsa la partita. Perché poi il Rimini, dopo essere arrivato in terza al 6°, sceso Rivero a 82 lanci, contro Fleming (una ripresa, 12 lanci) e Cova (due con 29) poco altro ha costruito. Quel che bastava però lo aveva già fatto.
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