Arrivati quei tristi mesi in cui anche se piove non rischi il rinvio della partita – che, diciamolo, sono rotture, che tu sia giocatore, allenatore, dirigente, tifoso o, perfino, giornalista – visto che l'anno prossimo ci saranno le elezioni federali, torna la "politica".
Così adesso abbiamo ufficialmente il primo candidato presidente. Si tratta di Andrea Marcon, sotto il logo "Change Up", da oggi in rete con un suo sito (bello sì ma scarsamente fruibile, con tanto di streaming non funzionante – non male per la conferenza di presentazione – e quindi inadatto allo scopo).
Classe 1973, nato a Montreal, residente a Castions di Strada (Udine). Dal 1993 appartenente alla Guardia di Finanza, attualmente presso la Sezione Operativa della Compagnia di San Giorgio di Nogaro. Classificatore dal 1990, tecnico dal 1992. Arbitro Internazionale ISF.
Componente della Commissione Tecnica Softball ed Istruttore Nazionale, oltre che Vice Presidente del CNA nel biennio 2011-2012. Dal 2011 Direttore degli Arbitri della Federazione Europea di Softball.
Il primo. Che sicuramente molti altri ne seguiranno. Salvo vedere se poi resteranno in corsa fino alla fine. Perché "La Cremona" – di Antolini, Baldassini e Sforza, anche lei da qualche giorno con un suo punto internet – ha dimostrato coi fatti, in occasione dell'assemblea federale straordinaria di Parma per modifiche allo statuto del marzo scorso, che anche chi è in carica è battibile. Solo che questo ha risvegliato, evidentemente, appetiti.
Antolini, dopo averci messo la faccia e ottenuto il successo, mi aveva detto, nel corso di una chiacchierata a Bologna in occasione di una partita fra Fortitudo e San Marino, me aveva detto che da lì in poi avrebbe lavorato per arrivare all'assemblea dell'anno prossimo con una soluzione unitaria precostituita. Senza buttare per principio tutto, Fraccari compreso.
Evidentemente non c'è riuscito. E altri ne verranno di candidati!
Marcon, visto che è stato il presidente "contro" (contro l'avvocato Cecinelli) dell'assemblea della svolta di Parma, non può essere considerato un "fraccariano". Ha fra i primi sostenitori – a quanto mi è stato detto – Marco Mannucci, presidente della DR Piemonte, Gigi Mignola, presidente della DR Emilia Romagna, Marcello Massa, presidente della DR Friuli Venezia Giulia. A loro cui si è auto-aggiunto Paolo Castagnini, ex consigliere federale e coordinatore del Progetto Accademia della FIBS. Quindi? Boh…
Io non credo intanto a una cosa (a parte la facile battutaccia sull'affidarsi da parte delle società a uno della Guardia di Finanza) che il mondo della palla dura sia disponibile a dare il manico del coltello in mano a una persona che viene dalla palla grossa e morbida.
Poi, per chi paventa una ricandidatura – a me personalmente smentita dall'interessato – di Riccardo Fraccari le cose comunque non cambiano. In mera via di ipotesi, a lui per continuare ad essere presidente servirebbero sempre più del 55 per cento dei voti.
Diverso è se si ragiona su un candidato "fraccariano", che certamente ci sarà.
A questo proposito occorre tener presente alcune cose, riandando all'assemblea straordinaria di Parma. 1) "La Cremona" ha raccolto – come diciamo a Bologna – rusco e brusco, cioè i malcontenti di ogni colore. 2) A un'assemblea elettiva qualche distinguo può essere sedato magari con con "qualche carica" in cambio, li invece non era possibile. 3) Di conseguenza, anche tenendo per buone le stesse percentuali (70-30?) pure di fronte a un sicuro innalzamento dei presenti a votare, gli "a favore" sarebbero uno zoccolo duro che potrebbe riuscire a non farsi scalzare (con l'attuale presidente Fraccari che potrebbe sempre aggirare le bocciature dell'assemblea di Parma facendosi eleggere consigliere, poi vicepresidente, con delega per CONI e attività internazionale).
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