Ancora una volta in rimonta, ancora una volta agli extra-inning, ma alla fine i Royals si aggiudicano il primo match-point di queste World Series e conquistano l'anello battendo i Mets 7-2 in gara 5 e chiudendo la serie sul 4-1. I "Boys in Blue" dunque al loro secondo tentativo riescono a laurearsi campioni. Lo scorso anno persero il titolo in gara7 contro i San Francisco Giants, ma la tenacia di cui si sono dimostrati capaci li ha portati a disputare e vincere la seconda finale consecutiva. Si tratta della quarta franchigia dall'avvento della "Divisional Era" (il 1969, l'anno nel quale le due leghe vennero suddivise in Division), a vincere l'anello dopo aver perso le finali l'anno precedente. Prima di loro i Baltimore Orioles del 1970 (vinsero contro i Reds dopo aver perso proprio contro i Mets nel ‘69), i New York Yankees del 1977 (vinsero contro i Dodgers dopo aver perso contro i Reds nel '76), ed gli Oakland Athletics del 1989 (vinsero contro i Giants dopo aver perso contro i Dodgers nel '88). Da notare che solo le franchigie di American League sono riuscite in questa impresa. Kansas City è la prima franchigia nella storia delle WS a vincere 3 partite con rimonte che partono dall'ottavo o nono inning. In gara1 pareggiano al nono inning e vincono al 14esimo, in gara4 vincono con 3 punti realizzati all'ottavo, ed in gara5 (quella di questa notte), pareggiano al nono e vincono al 12esimo. Un roster che non molla mai, aggressivo, veloce, che ha puntato ad un gioco fatto di valide, palle battute a terra e volate di sacrificio piuttosto che di fuoricampo, ha mirato al collettivo anziché all'individualità. Resta da capire fin dove arrivano i meriti di Kansas e da dove partano i demeriti dei Mets, che evidentemente nei loro rilievi si sono dimostrati quantomeno "fiacchi". Al di là di questo anche per New York è stata senza dubbio una stagione bellissima, ne è la riprova il fatto che dopo essere rientrati nel dugout il roster è stato chiamato a gran voce ed applaudito dagli oltre 44.000 presenti al Citi Field. Il partente dei "Metrpolitans" Matt Harvey, chiamato ad una gran prestazione, aveva risposto all'appello di New York sfoderando una partita meravigliosa fino all'ottavo inning concedendo appena tre singoli alle mazze avversarie (primo, al sesto ed al settimo). Ben altra partenza per Edinson Volquez, rientrato in tempo per essere in campo dal viaggio nella Repubblica Dominicana per assistere ai funerali del padre, che al primo turno di battuta si becca subito il fuoricampo di Curtis Granderson. Il merito del 32enne starter dei Royals è quello di non scomporsi e di mantenere una incredibile freddezza, tanto è che riesce a "congelare" gli attacchi dei padroni di casa a cui concede il secondo punto soltanto al sesto inning e grazie ad una volata di sacrificio di Duda che riporta a casa Granderson. Sul 2-0 per i Mets dunque si arriva al fatidico nono inning con Matt Harvey ancora sul monte di lancio che concede una base per ball a Cain che poi ruba la seconda. Eric Hosmer colpisce un doppio che porta a punto Cain e che di fatto chiude la gara di "Dark Knight", rilevato da Jeurys Familia. Il giovane closer concede due groundout a Moustakas e Perez che però spingono a punto Hosmer per il 2-2 con il quale si conclude la ripresa. Il decimo inning si conclude con tre eliminati in rapida successione per entrambi gli attacchi. Nell'undicesima ripresa Niese, subentrato a Familia, concede solo una valida a Hosmer, mentre Hochevar, subentrato ad Herrera al nono, una base per ball a Murphy. Nella dodicesima ripresa è il turno di Reed salire sul monte di lancio. Basta concedere un singolo a Perez, che ruba subito la seconda base, e uno al pinch-hitter Christian Colon per vedere Kansas per la prima volta in vantaggio nella gara (2-3). A questo punto i Mets si demoralizzano e si deconcentrano. Un errore di Murphy regala la base a Paulo Orlando, un doppio di Escobar (da un punto) ed uno di Cain (da 3 punti su Bartolo Colon, subentrato a Reed), portano il parziale sul 2-7 per i Royals. A questo punto la partita è pressochè finita. Il singolo di Michael Conforto nella parte bassa della ripresa è buono solo per le statistiche. Il risultato non cambierà più. L'anello torna in American League dopo un solo anno di assenza (2013 Boston Red Sox). MVP delle World Series è stato votato all'unanimità Salvador Perez, già Gold Glove nel 2013 e 2014. In questa serie la media battuta del catcher venezuelano è stata di .364 (8 su 22), con due doppi ed altrettanti punti battuti a casa. Perez, in campo per tutti gli inning di questa serie ad eccezione dell'ultima ripresa di gara5, è il settimo ricevitore a vincere questa onoreficenza (nata nel 1955), il primo dopo Pat Borders (Toronto Blue Jays) nel 1992. Il primo catcher ad ottenere un MVP fu Gene Tenace nel 1972 (Oakland A's), a cui fece seguito Johnny Bench nel 1976 (Cincinnati Reds). Gli altri tre MVP arrivarono in rapida successione tra il 1981 ed il 1983 con Steve Yeager (1981 Dodgers), Darrell Porter (1982 St.Louis Cardinals), e Rick Dempsey (1983 Baltimore Orioles). Per gli amanti delle curiosità: il tormentone del pronostico di "Ritorno al Futuro" che prevedeva la vittoria dei Cubs nel 2015 è ovviamente finito con un pronostico errato, ma a vincere l'anello è stata la franchigia che lo aveva conquistato per l'ultima volta l'anno in cui il film è uscito: il 1985.
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