A sei giorni dall'Opening Day destano preoccupazioni e condizioni di Matt Harvey, il lanciatore partente designato per aprire la nuova stagione dei Mets nella sfida-rivincita contro i campioni dei Kansas City Royals. "The Dark Knight", come è stato soprannominato a New York, è stato subito visitato dallo staff medico dei Metropolitans che però sembra abbiano escluso problemi ortopedici al braccio. Forse si tratta solo di affaticamento ma, per precauzione, il 27enne lanciatore è stato escluso dalla partita di martedì contro i Marlins con la quale avrebbe concluso gli spring-training. Se Harvey non risultasse disponibile per l'Opening Day i Mets avrebbero un bel grattacapo da affrontare per ridefinire la rotazione die partenti. Jacob DeGrom, fino all'ultimo in ballottaggio per aprire la stagione, non sarà a Kansas City perché in permesso per la nascita del suo primo figlio, prevista per il 5 aprile. A quel punto le opzioni sarebbero Noah Syndergaard, che però era in programma lanciasse la seconda gara stagionale, Steven Matz e Bartolo Colon.
Chi invece salterà sicuramente l'inizio della stagione con i suoi Dodgers è Andre Ethier. Il 33enne esterno destro (.286 media battuta, 159 fuoricampo, 682 punti battuti a casa e 29 basi rubate dal 2006), si è infortunato alla gamba lo scorso venerdì. I primi esami sembravano indurre all'ottimismo, ma ieri è arrivata la tegola: frattura della tibia della gamba destra e rientro previsto non prima di 10-14 settimane. Uno spring-training particolarmente sfortunato quello dei Dodgers in questo 2016. Prima di Ethier sono finiti in "lista infortuni" i lanciatori Frankie Montas (problemi ad una costola), Brett Anderson (discopatia), a cui si aggiunge il lento recupero dall'infortunio alla spalla del partente Hyun-Jin Ryu. Inoltre Josh Ravin si è rotto il braccio sinistro in un incidente d'auto (per sua fortuna lancia con il destro), Brandon McCarthy sta recuperando dall'intervento successivo all'infortunio al braccio (Il famoso "Tommy John surgery" a cui prima o poi quasi tutti i lanciatori devono sottoporsi). E questo senza tener conto della lunga lista di infortuni che sembrano ormai recuperati che sono occorsi ai giocatori del roster guidato da Dave Roberts.
Quelli che volgono al termine sono spring-training che resteranno nella storia, e non certo per il numero di infortunati, ma piuttosto per aver avuto un ruolo di primo piano nel riavvicinamento tra USA e Cuba. In occasione della storica visita del presidente Barack Obama in quel di Cuba (la prima dopo quella di Calvin Cooling 88 anni or sono), per la seconda volta dal 1953 una squadra della MLB calca i campi della piccola isola caraibica. Un segnale di speranza, l'ennesima apertura di un processo di riavvicinamento tra queste nazioni che per troppo tempo hanno vissuto in un clima di diffidenza e tensione sfociato in uno dei più lunghi embarghi della storia (persiste dal 1962). La sorte ha voluto che questo evento si celebrasse nel funesto giorno degli attentati in Belgio con i due presidenti (Obama e Raul Castro) a guidare il minuto di raccoglimento per le vittime del terrorismo. A calcare il diamante dell' "Estadio Latinoamericano" a L'Havana davanti a circa 55.000 spettatori è toccato ai Tampa Bay Rays, scelti non a caso vista la vicinanza tra la Florida, stato ad elevata concentrazioni di cubani in esilio, e la stessa Cuba. Di fronte la Nazionale di Cuba che, per la cronaca, ha perso per 1-4. Una gara piena di significati ovviamente, che vanno al di là della partita stessa. Uno su tutti l'impiego dell'esterno di Tampa Dayron Varona, 28enne rookie nativo proprio de L'Havana, primo giocatore fuggito da Cuba che è tornato a giocare in patria. Varona è poi stato sostituito la terzo inning ricevendo un grande applauso da parte del pubblico.
Tormando agli Opening Day, le franchigie continuano a selezionare i loro lanciatori partenti. I campioni in carica dei Royals apriranno la stagione con Edinson Volquez (79-68, 4.29 media ERA, 1090 strike-out in 1243 inning lanciati dal 2005). Se Harvey sarà del match i due si riaffronteranno dopo gara1 e gara5 delle scorse World Series, le uniche due che si conclusero agli extra-inning, dove nessuno dei due uscì come vincente o sconfitto. Le due gare di WS furono molto particolari per il partente dominicano, che venne informato della morte del padre al termine di gara1 e rientrò negli USA dopo essere stato ai funerali del genitore poche ore prima di gara5. Nella sfida del Tropicana Field tra Tampa Bay e Toronto saranno il 27enne Chris Archer (32-32, 3.33 media ERA, 562 strike-out in 564.2 inning lanciati dal 2012), per i Rays ed il 24enne Marcus Stroman (15-6, 3.31 media ERA, 129 strike-out in 157.2 inning lanciati dal 2014), per i Blue Jays a salire sul monte di lancio. Per il primo si tratta del secondo Opening Day dopo quello della scorsa stagione, quando si trovò a sostituire l'infortunato Alex Cobb. Per l'esordio casalingo di Milwaukee i Brewers si affidano al 26enne Wily Peralta (35-37, 4.04 media ERA, 366 strike-out in 519.2 inning lanciati), per arginare gli attacchi di San Francisco, mentre ad Arlington per i Texas Rangers è stato designato Cole Hamels (121-91, 3.31 media ERA, 1922 strike-out in 2013.2 inning lanciati dal 2006) a contrastare i Mariners.
Decisi i partenti per la sfida tra Twins e Orioles che si terrà a Baltimore. Per i padroni di casa toccherà al 27enne Chris Tillman (56-42, 4.20 media ERA, 631 strike-out in 853.1 inning lanciati), al suo secondo Opening day, il primo tra le mura amiche, dopo quello del 2014 a Boston, mentre per Minnesota è il turno di Ervin Santana (126-105, 4.16 media ERA, 1589 strike-out e 1990.2 inning lanciati dal 2005). Il 33enne dominicano avrà un inizio di stagione nettamente diverso da quello del 2015 quando, proprio a ridosso della partenza della Regular Season, venne squalificato per 80 partite per uso di sostanze dopanti.
Sarà un giovanissimo ad aprire la stagione dei Reds in quel di Cincinnati. A salire sul monte di lancio contro Philadelphia sarà il 26enne Raisel Iglesias (3-7, 4.15 media ERA, 104 strike-out in 95.1 inning lanciati dal 2015). Suo rivale per i Phillies il 28enne Jeremy Hellickson (49-48, 3.94 di media PGL, 584 strike-out in 786 inning lanciati dal 2010), al suo primo anno nella "Città dell'Amore Fraterno".
Ancora incerta la definizione dei partenti di Los Angeles Angels, New York Yankees, Colorado Rockies Arizona Diamondbacks, Chicago White Sox, Washington Nationals e Atlanta Braves.
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