Nella mia intervista di ieri Massimo Fochi, "possibile candidato alla presidenza" alle prossime elezioni della Federbaseball, ha detto porte aperte a tutti. Visto che in precedenti chiacchierate Alberto Antolini, uomo di punta del gruppo "La Cremona", mi era sembrato dell'idea di cercare di superare le contrapposizioni, ho voluto risentirlo sull'argomento.
«Una unità poteva esserci tempo fa, non adesso. Poteva esserci quando dovevamo incontrarci verso fine gennaio a Bologna – io e Baldassini, Marcon e De Robbio, Fochi e Sanna – poi Marcon si è tirato indietro ed è caduto tutto.
Poi ci sono state mosse di Fochi che non mi sono piaciute: sulla CEB, sulla Sardegna. Prese di posizione di Fraccari. E Fochi è ancora troppo "Fochi uguale a Fraccari".»
Adesso non più? Un Fochi presidente e un consiglio federale "della Cremona" non è un'ipotesi praticabile?
«Concordo sul fatto che oggi in una federazione il presidente è il re e per questo escludo la possibilità di un accordo. Fochi è ancora troppo "Fraccari" e quello che nell'assemblea straordinaria di marzo a Parma è stato lasciato fuori dalla porta non vorrei rientrasse dalla finestra.»
«Le idee più o meno sono le stesse di tutti, cambiano le sfumature. Spingere i settori giovanili; ampliare la geografia dei campionati con concentramenti a spese della FIBS per tutte le fasi finali dei campionati federali; regole territoriali; IBL che vada da sola, che giochi più spesso e concentrata, con partite-evento fuori piazza, prima al nord e che poi si trasferisce al sud, con le stesse squadre o con squadre diverse fatte con gli stessi giocatori. E' il prodotto che manca ed è il prodotto baseball che dobbiamo costruire, dopo puoi mettere tutto in mano ad un esperto per venderlo. Dobbiamo reinventare tutto, e per me si può fare. Cambiare, sì, bisogna, ma non semplicemente per cambiare i nomi.»
Ma se le idee non si discostano di molto perché il "fronte del no" nato a Cremona è già così diviso e preferisce beccarsi, come ho scritto, appunto, come i capponi di Renzo ?
«Non devi chiederlo a me. Per poter fare un fiume ci vogliono due sponde. C'è gente per bene che non riesce però a governare il suo gruppo. Ora, figuriamoci dopo. Su questo fronte non esiste più spazio di manovra. Certo i capponi rischiano di finire in pentola, ma non vedo altre alternative che quella di evitarlo singolarmente. LaCremona lo voleva, invece nel resto vedo sempre il solito individualismo del passato, non esiste spazio di manovra.»
Aggiungo io: in questo momento almeno…
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