E sono cinque. Cinque finali scudetto in cinque anni per i Pirati del "Pres" Zangheri, davvero niente male per la squadra campione d'Italia che per la terza stagione consecutiva se la vedrà con la Fortitudo Bologna nelle Italian Baseball Series. Per centrare l'impresa, ai neroarancioni mancava il sigillo finale dopo che la T&A aveva riaperto ipoteticamente i giochi con il successo in extremis di gara4. E il sigillo è arrivato di forza nella partita riservata ai pitcher Asi, con Richetti autentico mattatore sul mound (una valida e una base concesse in 6 riprese) e invece Oberto incapace di ripetere la super quanto sfortunata prestazione di gara2.
Un segnale già importante lo manda subito la mazza di Federico Celli, riminese classe '95 reduce dall'esperienza con l'organizzazione dei Dodgers. Al 2° inning l'esterno cresciuto nei Pirati incoccia violentemente la dritta di Oberto e la spedisce ben oltre la recinzione a centrodestra. E' la sua prima valida nella serie nonché il primo fuoricampo con la casacca di Rimini in Ibl e vale il 2-0, vantaggio che la squadra di Munoz amplifica nell'attacco successivo, con Oberto che va in ball e viene punito dalla valida del puntale Camargo (0-5). Il partente mancino di Mazzotti deve scendere dopo appena 2.2 riprese ed è la chiave del match visto che i Titani puntavano tutto sulla tenuta dell'ex grossetano. Nemmeno Galeotti vive una bella serata e al 5° arrivano altre tre segnature riminesi che dilatano il punteggio sullo 0-8.
Richetti domina la scena e il linguaggio del corpo dei giocatori in casacca T&A parla chiaro. Partita saldamente in pugno eppure Rimini riesce a rimettere in gioco un avversario mentalmente già sotto la doccia. Succede al 7° quando Munoz risparmia giustamente qualche lancio al braccio di Richetti ma la scelta di Cherubini si rivela poco fortunata. Il cambio con Corradini è inevitabile e forse anche un pelo tardivo, fatto sta che la T&A mette su un big-inning da 5 punti e torna a crederci.
A spegnere tutto ci pensa però uno dei grandi ex, Jairo Ramos. Il veterano italo-venezuelano trova infatti il modo di battere il più classico dei fuoricampo dell'ex, una tremenda legnata in anticipo su Crepaldi, homer da 3 che punisce le disattenzioni di un Imperiali inconsuetamente distratto in prima base (4 punti subiti nell'inning, ma nessun pgl per Crepaldi). La partita di fatto finisce qui, l'ultimo out sulla battuta di Santora serve ai Pirati per festeggiare al centro del diamante l'ennesima finale raggiunta.
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