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Italia: segnali di risveglio

Un'Italia diesel che regala i primi cinque inning alla Spagna, carbura solo sul finale e risolleva le proprie sorti in vista dell'Europeo. Una Spagna assolutamente solida e scaltra in attacco e con un monte di tutto rispetto. Sono queste le indicazioni della partita di sette innings che gli azzurri e le Furie Rosse hanno giocato sul diamante fiorentino di Campo di Marte, recentemente tirato a lucido grazie anche al contributo di Palazzo Vecchio.
Il manager spagnolo Paco Figueroa manda in campo una squadra con pochi punti deboli nel line-up e un partente, Luis Sacramento (un gigante dal fastball demolitore, destro, 1 metro e 98 per 97 chili), che tiene facilmente a bada le mazze italiane per più di metà partita: 4 IP, 2 H, 5 K, 1 BB. Lo segue sul monte, per un inning, l'efficace e veloce Rhiner Cruz (0 H, 2 K, 1 BB), e i nostri non raggiungeranno la seconda base fino alla fine della quinta ripresa.
Dal canto suo Mazzieri schiera un campo interno con Sambucci in prima, Vaglio in seconda, Mazzanti in terza ed Epifano interbase. Gli esterni sono Retrosi, Nosti e Liddi, con Ramos designato. Dietro al piatto c'è Morreale, mentre il partente annunciato è Coveri, ma all'ultimo momento è Panerati a salire sul monte. E la Spagna colpisce duro sin dall'inizio: Panerati manda in base Daniel Martínez, poi subisce un singolo e un doppio. Spagna avanti sul 2-0.
L'Italia sembra rispondere subito per le rime con un singolo del lead-off Nosti, ma poi lo stesso esterno del Padova si addormenta sul pickoff di Sacramento ed è colto in ballerina. Vaglio è poi out al volo all'esterno centro, la successiva base su ball a Mazzanti ci illude, ma lo strikeout di Liddi ferma l'accenno di rincorsa degli azzurri. E questa sarà la tonica -come si è detto- di gran parte della partita. Sacramento si rivela implacabile, e quando al quarto Mazzanti mette a segno la seconda valida italiana (line drive sul sacchetto di seconda), ci pensa la difesa spagnola con un doppio gioco a soffocare di nuovo l'entusiasmo dei duecento spettatori del diamante fiorentino.
Sull'altro fronte, Panerati sembra aver trovare la ricetta giusta alternando fastball e lanci off-speed: 2 strikeout e una rimbalante al secondo inning, un singolo fortunoso sul terza base e tre fly-out al terzo. Ma al quarto inning Mazzieri dà spazio al padovano Rizzo e la Spagna torna a far male: doppio di Ustariz, bunt di sacrificio del catcher Ochoa, base su ball a Galván e poi ci pensa Leo Rodríguez con un doppio a portare a casa altri due punti. Il pubblico ammutolisce. Finora la prestazione degli azzurri somiglia molto a quella della partita di Tirrenia, e il 4-0 del tabellone sembra riflettere fedelmente quanto visto in campo.
La Spagna sembra comunque aver perso l'abbrivio. Al quinto Coveri lascia di nuovo a zero l'attacco spagnolo (un singolo e tre out in prima) per poi lasciare la palla a Crepaldi, che concede poco: una rimbalzante a Ustariz, K a Ochoa, una valida profonda su Epifano che tenta invano il lancio in prima in acrobazia. Ma è lo stesso Epifano a chiudere la parte alta dell'inning con una presa al volo sul line-drive di Leo Rodríguez.
Nella parte bassa del sesto inning la situazione finalmente si sblocca. Sul monte spagnolo c'è ora Eduardo Miliani, anche lui destro, che gioca nel campionato tedesco con i Manheim Tornados. Ha una maggiore varietà di lanci di Sacramento e Cruz, ma anche meno controllo e qualcosa in meno di velocità; e dopo il flyout di Desimoni (subentrato a Retrosi) e la base su ball a Poma (che ha sostituito Nosti) ci pensa Vaglio con un singolo a destra a far raggiungere per la prima volta la terza base a un azzurro (lo stesso Poma). Con i corridori agli angoli, un out e il tifo di nuovo il crescendo, Mazzanti è eliminato su una volata interna. È poi il turno di Liddi, fino ad allora sotto tono (un K e una rimbalzante in doppio gioco). Al primo lancio il sanmarinese spedisce la palla ben oltre il lato sinistro della recinzione, un fuoricampo lunghissimo che porta a casa tre punti. Manca poco al pareggio, anche se Sambucci è il terzo out (rimbalzante facile sul seconda base Rodríguez).
E arriviamo alla settima e ultima ripresa sul punteggio di 4-3 per la Spagna. Nella parte alta dell'inning di nuovo la difesa italiana fa buona guardia: Crepaldi concede base su ball a Yancarlo Franco, nono del line-up spagnolo, che poi raggiunge la seconda base su un batti e corri riuscito solo a metà di Daniel Martínez (out in prima, ma spezza comunquue il possibile doppio gioco azzurro) e la terza sulla rimbalzante di Oscar Angulo su Epifano. Ma con il corridore in terza e due out è ancora Epifano a chiudere i discorso prendendo al volo un nuovo line-drive, questa volta di Leo Rodríguez.
È l'ultimo turno in attacco dell'Italia, che si apre con un singolo all'esterno destro di Ramos. Mazzieri lo sostituisce con il pinch runner Mercuri, per poi giocarsi il pinch hitter Celli al posto di Epifano. Celli batte sull'interbase, Mercuri è out in seconda ma arriva il provvidenziale errore del seconda base spagnolo che gli permette di arrivare salvo in prima e poi girare verso la seconda. Segue un foul fly del nuovo entrato Reginato (in sostituzione di Infante che a sua volta era stato pinch hitter al posto di Morreale) e una base su ball a Desimoni. Ci pensa poi Poma con un singolo a sinistra a mandare a casa Celli per il pareggio. Eduardo Miliani è in difficoltà: con due out manda in base Vaglio e deve ringraziare la spettacolare presa in tuffo del "jardinero central" Daniel Martínez sulla battuta di Peppe Mazzanti che chiude l'inning evitando il sorpasso italiano.
La partita finisce sul 4-4. Secondo gli accordi presi dalle due squadre in caso di pareggio si sarebbe dovuto disputare un extrainning al tiebreak, ma il tempo incalza: fra un'ora la Spagna gioca di nuovo contro la Repubblica Ceca e i due manager decidono che è meglio chiuderla qui. Il pareggio avvantaggia la Spagna in vista della vittoria finale nell'Italian Baseball Week, ma sappiamo tutti che ciò che conta è l'europeo che comincia cinque giorni. Sperando che l'attacco azzurro (oggi 6 valide – fra cui un fuoricampo, contro 7 della Spagna) si sia davvero risvegliato.

Luigi Giuliani

Un vita spezzata in tre: venticinque anni a Roma (lanciatore e ricevitore in serie C), venticinque anni in Spagna (con il Sant Andreu, il Barcelona e il Sabadell, squadra di cui è stato anche tecnico, e come docente di Letteratura Comparata presso le università Autónoma de Barcelona e Extremadura), per approdare poi in terra umbra (come professore associato di Letteratura Spagnola presso l'Università di Perugia). Due grandi passioni: il baseball e la letteratura (se avesse scelto il calcio e l'odontoiatria adesso sarebbe ricco, ma è molto meglio così...).

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