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Da Brescia all'Europeo: la traiettoria vincente di Noguera

In chiusura della prima fase, con la Spagna prima di gruppo, abbiamo parlato con Antonio Noguera, il rilievo ispanovenezuielano con un passato a Novara e attualmente in Serie A con il Brescia, che ieri è riuscito a tenere a bada le mazze azzurre per quasi cinque riprese, prima di lasciare la palla al vincente Cruz Rhiner.

Complimenti per la partita di ieri. Anche se non sei stato il pitcher vincente, credo che gran parte del merito della vittoria di ieri vada a te.

Prima della partita avevo parlato con i coach che mi avevano avvisato che se la cosa si metteva male sarei stato io il primo rilievo. Quindi ho avuto tempo di prepararmi mentalmente ed ero printo a entrare in partita in qualsiasi momento.

Per l'appunto, sei entrato in un momento difficile, sul 3-2 per l'Italia e con le basi piene.

Sì, a basi piene e con un out, ed erano già entrati due punti in quel secondo inning. Sono entrato concentrato, pensando in positivo, cercando solo di dare il massimo per uscire da quella situazione nel migliore dei modi.

In quel momento che strategia avete scelto con il catcher Ochoa, con che lanci ti sei sentito più comodo?

Abbiamo lavorato soprattutto con il fastball interno, e ha funzionato: riuscivamo a far perder loro il timing dello swing, lavorando soprattutto sui lanci interni.

In che misura credi che ti può aver aiutato in questa partita la tua esperienza nel baseball italiano?

Be', in realtà ciò che è stato importante per me è l'esser arrivato a questo Europeo in palla, con un buon ritmo partita, perché ho giocato con continuità, non importa in quale categoria. Alcuni di questi battitori li ho affrontati nella mia esperienza al Novara in IBL, ma ora in Serie A non ho l'opportunità di giocarci contro.

Come ti attendi di essere impiegato nelle prossime partite e cosa speri per il prosieguo dell'Europeo?

Tutti noi lanciatori, sia i partenti che i rilievi, siamo sempre pronti. Dobbiamo continuare a pensare a una partita alla volta. L'obiettivo ovviamente è quello di arrivare in finale, ma a questo punto l'Europeo vogliamo davvero vincerlo. Abbiamo una squadra eccellente, molto affiatata, un ingranaggio eccellente con uno staff tecnico sensazionale. Sono ormai anni che gioco in Nazionale e non avevo mai sentito tanta chimica fra tanti buoni giocatori come in questo Europeo.

Luigi Giuliani

Un vita spezzata in tre: venticinque anni a Roma (lanciatore e ricevitore in serie C), venticinque anni in Spagna (con il Sant Andreu, il Barcelona e il Sabadell, squadra di cui è stato anche tecnico, e come docente di Letteratura Comparata presso le università Autónoma de Barcelona e Extremadura), per approdare poi in terra umbra (come professore associato di Letteratura Spagnola presso l'Università di Perugia). Due grandi passioni: il baseball e la letteratura (se avesse scelto il calcio e l'odontoiatria adesso sarebbe ricco, ma è molto meglio così...).

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