Quando mancano circa 3 mesi (se le previsioni degli addetti ai lavori saranno confermate dalla seduta del Consiglio Federale del 15 ottobre anticipata ieri da Baseball.it) all'assemblea elettiva nel corso della quale il movimento sceglierà la sua nuova guida, dopo tre mandati di Riccardo Fraccari, l'attuale vice-presidente Massimo Fochi non cambia la sua strategia: poche dichiarazioni e tanto lavoro a fari spenti. Incontri di "squadra", dialoghi con società e con i rappresentanti dei diversi organi della federazione. Lo abbiamo incontrato nell'ufficio della sua azienda, al centro agroalimentare di Parma, dove ci ha accolto cordialmente e si è lasciato andare ad una lunga chiacchierata sullo stato dell'arte del movimento. Opinioni, idee, "pillole" di quelli che potrebbero essere i suoi cavalli di battaglia se confermerà ufficialmente la sua discesa in campo.
Registratori banditi, però: niente interviste. Per soddisfare completamente la propria curiosità, giornalisti e addetti ai lavori dovranno attendere la conferenza stampa che Massimo Fochi indirà subito dopo aver conosciuto la data delle elezioni. In quell'occasione ufficializzerà, pare, la sua candidatura e presenterà al movimento la sua squadra. "Un giusto mix tra giovani leve e persone di esperienza". La volontà è quella di costruire un gruppo che abbia l'esperienza necessaria a guidare una macchina complessa come la federazione e al tempo stesso per immettere forze fresche che possano dare un contributo in termini di idee e innovazione.
Pillole, dicevamo: dagli argomenti più attesi dagli appassionati e più urgenti per le società, come formule e regolamenti dei vari campionati. Massimo Fochi è convinto che sia necessaria una rimodellazione che tenga conto delle esigenze delle società e delle Nazionali, l'importante è che "una volta che sono state scritte le regole, vengano rispettate e durino nel tempo." Fochi è consapevole che un IBL come era stata concepita anni fa è fuori dal tempo, "perché i presupposti che c'erano allora (investimenti MLB..), per una serie di motivi sono venuti meno." Non per questo però tutto è da buttare, anzi. L'idea che filtra è quella di un allargamento della massima serie, ma senza cancellare una categoria. Vale a dire che l'obiettivo è quello di rendere il campionato di IBL più accessibile al maggior numero di società, magari, perché no, reintroducendo anche le promozioni e le retrocessioni. Anche se poi, ricorda Fochi "saranno le società a scegliere. E in ogni caso, una volta scelta la formula deve rimanere la stessa per un certo numero di anni" Anche se questo potrebbe segnare la morte definitiva dell'idea di Franchigia verticale. Perché il CONI non ammetterebbe lo scambio di giocatori tra squadre di due campionati diversi, che rischierebbero di essere alterati. Però, ormai ne parlano in tanti, potrebbe essere giunto il momento di riaprire il mercato durante la stagione. Ma le Franchigie che furono uno dei cavalli di battaglia dello stesso Fochi sotto la gestione Fraccari, ora che fine fanno? Non sparirebbero del tutto. L'attuale numero due della Fibs avrebbe in mente un modello differente, che dia la possibilità alle società di condividere risorse tecniche e dirigenziali, creando nuove opportunità per i giovani. Un sistema di collaborazione tra società, necessario per sfruttare al massimo le risorse economiche, ma anche umane disponibili, e immetterle in un circuito più ampio per la crescita degli atleti.
Poche parole anche sulla comunicazione, se non che è necessario cambiare modello, cercare di aprirsi di più verso l'esterno e rendere i nostri sport più accattivanti. Sport al plurale perché c'è anche il softball che necessita, secondo Fochi, di un progetto mirato per l'allargamento della base diverso da quello del baseball, proprio perché soffre maggiormente dal punto di vista numerico. Un progetto tarato su questa disciplina, tenendo conto di quelle che sono le peculiarità prettamente femminili. Serve catturare l'immaginario collettivo sfruttando le caratteristiche che rendono il softball più accattivante e più vendibile del baseball, come ad esempio la durata inferiore delle partite, la possibilità di giocare più incontri nella stessa giornata, le distanze inferiori che rendono il gesto tecnico più spettacolare e, non certo per ultimo, il fatto che a giocarlo sono le donne. Per quanto riguarda il soft, poi, c'è da ripensare qualcosa sulla struttura dei campionati. L'Italian Softball League dovrà nel tempo subire per forza di cose una riduzione del numero di squadre. Affinché il campionato stesso possa godere di un livello tecnico superiore, per non avere il paradosso della piramide rovesciata, ossia con un numero di squadre inferiore ai livelli più bassi, ma anche per favorire le squadre iscritte alle serie inferiori che beneficerebbero di un allargamento anche a livello economico, perché va da se che più sono le squadre, magari divise in gironi costruiti con criteri di vicinanza, meno sono i rischi di continue trasferte lunghe e dispendiose.
Questi alcuni spunti su cui riflettere, per i dettagli l'appuntamento è alla conferenza stampa che verosimilmente si terrà nell'ultima quindicina di ottobre. Anche se Fochi invita a non fossilizzarsi dui dettagli, perché "un programma di un candidato dovrebbe dare una visione d'insieme del movimento e indicare una strada da percorrere per uscire dall'empasse attuale – spiega- Sicuramente le società saranno interessate a conoscere regolamenti e formule varie, ma sono convinto che un programma non debba fossilizzarsi su questi dettagli. Non sono, solo, le regole che cambiano le sorti di un movimento, ma è fondamentale avere ben presente gli obiettivi e come fare per raggiungerli."
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