Sono passati trent'anni dal primo scudetto del Bbc Grosseto, conquistato sul diamante di Rimini il 19 ottobre 1986 alle 18,36. Ma per gli sportivi maremmani è un anniversario triste. Dal dicembre 2011 quella società che ha regalato quattro tricolori (gli altri nel 1989, 2004 e 2007) e una Coppa dei Campioni, ha cessato di vivere il 20 dicembre 2011, con la rinuncia ufficiale all'iBL e nel 2016 la città toscana non ha più una squadra seniores, dopo la rinuncia alla serie A federale dell'Enegan di Mario Mazzei, l'uomo che nel 1966 aveva portato per la prima volta il Bbc Grosseto in serie A nella doppia veste di allenatore e giocatore.
Lo scudetto del Grohe guidato da Vic Luciani, appena arrivato da Bologna, chiuse una stagione memorabile, probabilmente la più bella nella storia della società fondata nel 1952.
Il Bbc, nel 1986, concluse la caccia ad un titolo che ha cominciato a sognare dal 1980 e che toccò con mano con Zavattaro nel 1982 arrivando per la prima volta in testa della classifica prima di una serie di stagioni indimenticabili. Lo striscione "Regalateci un sogno", che campeggiava in uno stadio Jannella, dove per essere sicuri di trovare posto sulla tribuna occorreva presentarsi almeno due ore e mezzo della partita, i supporter maremmani lo portavano in giro per l'Italia, da Nettuno a Parma, da Rimini a Bologna e Milano: fu l'emblema del desiderio di un'intera città di primeggiare in una disciplina che non aveva eguali come popolarità in città. Nell'album dei ricordi ci sono immagini di campioni indimenticabili e di scene di entusiasmo con lo stadio stracolmo: immagini che spezzano il cuore di chi ha vissuto quei momenti, pensando che tutto quell'entusiasmo, quei grandi campioni, lo stadio pieno, da anni sono purtroppo un ricordo.
In quel weekend di trent'anni fa i tifosi grossetani invasero letteralmente Rimini e
quando l'arbitro di prima base Andrea Parentini decretò l'out conclusivo della settima gara di finale tra Rimini e Grosseto, il cuore di tutti i grossetani cominciò a pulsare forte. Nella mente dei tifosi e dei giocatori passarono velocemente vecchie immagini. Quella vittoria cancellò con un colpo di spugna gli sfottò subiti in passato, i bocconi amari, le tante delusioni. "Ora siamo Grosseto tricolor" cantavano i quasi tremila sportivi grossetani, impazziti di gioia, sulla tribuna dello stadio dei Pirati (dove avrebbero rivinto anche tre anni dopo) e in mezzo al campo cercando qualche cimelio da mettere nell'armadio o nella camera da letto. In città coloro che avevano seguito l'appassionata radiocronaca di Tiziano Pacifici e Fabrizio Macchi cominciarono ad uscire per le strade a strombazzare la loro felicità, ad urlarla agli amici e agli altri sportivi, con gli occhi gonfi di pianto. Il sogno si era tramutato in realtà grazie alla grinta e al cuore dei moschettieri biancorossi guidati da Vic Luciani, il mago di Cellino Attanasio e dal capitan Massellucci in campo. Con il passare delle ore la folla si fece sempre più grande, cominciò a radunarsi in via Senese, piazza Volturno e piazza Albenga per aspettare il rientro dalla Romagna della squadra campione d'Italia. Giocatori e dirigenti al loro arrivo, alle due passate, vennero accompagnati passo passo fino alle scale del tribunale da migliaia di persone impazzite di gioia. E qui campioni e tifosi festeggiarono insieme uno dei momenti più belli dello sport grossetano. I festeggiamenti ovviamente proseguirono nei giorni successivi, alla Sala Eden. Nella sala della Provincia e in quella del Comune, i giocatori, i vertici societari (il presidente Armando Falconi, il vice Stefano Palmieri e il general manager Gigi Pegoraro) e lo staff tecnico di Vic Luciani furono ospiti del presidente Cerreti e del sindaco Tattarini. L'avvenimento coinvolse emotivamente tutti, nessuno escluso. Il titolo arrivò al termine di una serie di sette partite, probabilmente le più belle nella storia del baseball italiano. Rimini riusci a recuperare due sconfitte, la seconda delle quali decisa da un fuoricampo di Luongo, agli extranning, dopo un'exploit di Stimac che chiuse a 5/5 con tre fuoricampo.I romagnoli pareggiarono i conti sabato 18 ottobre al tredicesimo inning con un fuoricampo di Malpeso, dopo un duello incredibile tra Olsen e Pagnozzi. Era notte fonda quando si concluse garasei e molti dei tremila tifosi di fede maremmana decisero di dormire sotto le stelle o di non dormire affatto pur di non perdersi "la partita senza un domani" e il sacrificio fu ripagato in pieno dai ragazzi in maglia Grohe che piegarono il Rimini per 7-2.
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