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Gli Indians rovinano la festa al Wrigley Field

I tifosi dei Chicago Cubs tornano al Wrigley Field per una gara di World Series dopo 71 anni per spingere la propria squadra a cercare di vincere l'anello dopo quello del 1908. E per esorcizzare la maledizione della Capra c'è chi vende fuori dallo stadio gomme da masticare in onore di William Wrigley jr. (proprietario storico di questa franchigia dal 1918 e socio costruttore di questo stadio), con il prezzo del 1908, o si vedono fan vestiti da Theodore Roosevelt, il 26esimo Presidente degli Stati Uniti, in carica nell'anno dell'ultimo campionato vinto dai Cubs. Si vedono anche i proprietari di una macelleria di Oak Park (la Carnivore Inc.), distribuire fuori dallo stadio salsicce di capra. Tanti tifosi poi, per dar seguito ad una famosa frase del più grande commentatore sportivo dei "North Siders" Harry Caray, che una volta dichiarò che i Cubs sarebbero tornati a vincere le World Series quanto è vero che Dio aveva fatto le mele verdi, hanno depositato sotto la statua di Caray posta fuori dal Wrigley Field le suddette mele verdi. I biglietti per la partita sono i più cari in assoluto nella storia della MLB, e vanno via in media al prezzo di circa 3.000 dollari, ma l'appuntamento con la storia evidentemente non ha prezzo visti gli oltre 41.700 tifosi presenti allo stadio a vedere Williams lanciare la prima palla. Tra di loro presenti i genitori del partente di Cleveland Josh Tomlin, con papà Jerry che lo scorso agosto è rimasto sulla sedia a rotelle per una malformazione arteriovenosa che stava per rivelarsi fatale. Il vento forte (circa 20 nodi), che soffia nella "Windy City" suggerisce ai lanciatori di tenere le palle basse perché una palla alta ma non profonda può essere spinta e trasfortmata in fuoricampo dal vento e sia Kyle Hendricks che Josh Tomlin eseguono bene il loro compito, lasciando gli attacchi delle due intendenti a secco di punti fino alla quinta ripresa. La sensazione è che costruire un punto possa fare la differenza in una gara in equilibrio come quella odierna, ed il partente dei Cubs, oggi non propriamente preciso come al solito, dopo 5.1 inning chiude la sua partita lasciando le basi piene (singolo di Naquin, base per ball su Carlos Santana e "hit by pitch" su Jason Kipnis). Il rilievo Justin Grimm entra nella difficilissima situazione di basi piene, 1 out e con Francisco Lindor, 2 valide su 2 turni in battuta fino a quel momento, nel box di battuta. Ed il lancio più importante di questa serie finora innesca un doppio gioco incredibile sulla linea Baetz-Russell-Rizzo (seconda base-interbase-prima base), che chiude la ripresa lasciando lo score sullo 0-0 con il ruggito del Wrigley Field a fare da sfondo.
L'entusiasmo per il pericolo scampato grazie all'esaltante assistenza difensiva scatena l'attacco dei Cubs che iniziano la parte bassa della ripresa con un singolo di Jorge Soler, spinto in seconda da Baez che si fa eliminare in prima. La rimbalzante di Russell che viene eliminato dall'assistenza precisa di Ramirez chiude anche la partita di Tomlin, rilevato da Andrew Miller (che poi sarà il vincente), che affronta il pinch-hitter Miguel Montero senza problemi e chiude l'inning ancora in partità. A questo punto l'unica certezza è che entrambi i partenti chiudono il match con un "no decision". Con le sorti della gara in mano ai rilievi Edwards Jr per i Cubs, subentrato a Grimm, e Miller per gli Indians chiudono senza patemi il sesto inning, ma al settimo inning una valida di Coco Crisp, pinch-hitter al posto di Miller, porta a casa Martinez per l'1-0 e determina un nuovo cambio sul monte dei Cubs con Mike Montgomery che chiude la ripresa senza altri danni. Bill Murray, il famoso attore che ha rifiutato di ritirare un premio per essere al Wrigley Field, si occupa di suonare la carica a metà del settimo inning cantando la classica "Take me out to the ball game" alla "Duffy Duck", e Jorge Soler raccoglie l'invito sparando un terzo su un lancio di Brian Shaw, con la complicità dell'esterno Chisenhall in situazione di 2 out. Ma l'eliminazione di Baez nel turno successivo chiude la ripresa con Cleveland avanti.
L'ultimo brivido del match è nell'inning conclusivo con Cody Allen sul monte e Coghlan, pinch-runner al posto di Rizzo autore della valida, in terza ed Heyward, che arriva in base grazie ad un errore difensivo di Napoli, che ruba la seconda. Con due out sulle spalle il closer degli Indians si regala lo strike-out su Baez e chiude la partita lasciano per la seconda volta in questa serie i Cubs senza punti (6-0 in gara1 a Cleveland).
Stanotte si riparte con Corey Kluber 3 vittorie, 1 sconfitta, 0.74 media ERA, 29 strike-out in 24.1 inning lanciati in queste post-season partente per gli Indians, ed autore di 6.0 inning in gara1 nei quali ha concesso 4 valide contro 9 strike-out. Per i Cubs spazio all'esperienza infinita del 38enne John Lackey, 0 vittorie ed altrettante sconfitte, 5.63 media ERA, 7 strike-out in 8.0 inning lanciati in queste post-season, al suo esordio in queste World Series. Chiudiamo con una statistica: chi vince gara-3 di una World Series ferma sull'1-1 ha poi vinto l'anello 37 volte su 57 tentativi (64.9{6d43e41fc05949096faf43e5f6370313da29480be0e0dcee136e95f27a7015e3})

 

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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