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L'ultima dichiarazione prima degli esami

Alberto Antolini di parole ce ne ha dette solo due, "aggregazione e entusiasmo", riservandosi le sorprese per l'assemblea. Ci ha però anticipato il testo con cui verrà chiusa LaCremona, che in ogni caso va in pensione dal 25 novembre.
La frustrazione della mia generazione dovrebbe in questo momento responsabilmente e consapevolmente comprendere che lasceremo questa volta e per la prima volta nella storia alle generazioni che verranno un mondo peggiore di quello che abbiamo noi avuto in eredita da chi ci ha preceduto.
Consapevolmente ora o proviamo a raddrizzare il danno o dobbiamo metterci da parte non domani, ma ieri. Noi abbiamo fallito.
Io come tanti amici abbiamo deciso che dovevamo per responsabilità morale ribellarci a questo ipotetico futuro.
Da domani per chi si dovrà impegnare al timone "solo razioni K".
Mi fa coraggio estremo che il messaggio da noi trasmesso in questi mesi non sia solo il mio progetto e degli amici che mi sono stati vicini in questi due anni, ma il progetto e la volontà di tanti emeriti sconosciuti sino a ieri.
Ce la faremo noi poveri illusi di una moralità etica stranamente posizionata in un mondo oggi diverso a fare comprendere che rinunciare ad un fazzoletto di ombra conquistata con i metodi imparziali del passato servirà a lasciare alle generazioni future un movimento coeso sereno ed ottimisticamente proiettato per una crescita?
Non ha importanza cari amici come finirà non tocca a noi decidere: o il movimento lo capirà oppure… la mia generazione come la Vostra sarà ricordata come la peggiore generazione della storia, quella che ha deciso che il proprio orticello è meno grigio di quello del vicino e il raccolto di stagione sarà prevedibilmente solo una buona erba medica (foraggio).
Frustrante non lo pensate tutti voi?

Andrea Marcon è stato più che mai sul classico.
Siamo una squadra di persone realiste, concrete e pragmatiche. Non facciamo promesse che non possiamo mantenere e soprattutto sappiamo perfettamente che questo non è il momento di elargire favori. La politica del compromesso ci ha portato alla situazione attuale ed è necessario un cambiamento di rotta se vogliamo fare il bene dei nostri sport. È il momento di avere il coraggio di fare scelte forti e consapevoli. Nel corso degli anni e nelle varie esperienze che ho vissuto, ho visto dall' interno l'evoluzione (o l'involuzione) del nostro movimento. E quindi, assieme al mio gruppo, abbiamo ben chiaro quali sono i punti su cui bisogna lavorare per cercare di ripartire: innanzi tutto bisogna iniziare dalla base, puntando su un allargamento della stessa con un potenziamento dell'attività giovanile e dell'attività scolastica. Dobbiamo poi creare un sistema di comunicazione e marketing che sia efficace e soprattutto rivolto all'esterno, a coloro cioè che non sono "addetti ai lavori". La Federazione deve tornare ad essere un punto di riferimento per le società ed assistere le stesse a livello amministrativo e fiscale ed infine bisogna tornare ad avere un sistema di regole certo e che venga fatto rispettare per permettere alle società di poter operare una programmazione certa. In una parola, bisogna normalizzare la situazione.
Per quanto riguarda le previsioni: siamo fiduciosi di poter arrivare ad un risultato positivo. Ma questa campagna elettorale è completamente diversa dalle precedenti e non credo si possa fare una previsione certa sul risultato finale. Noi ovviamente puntiamo alla mia elezione immediata senza passare dal ballottaggio.

Massimo Fochi invece ci ha detto "perché si candida".
Negli scorsi anni tanti amici mi hanno chiesto di candidarmi alla presidenza federale. Ho sempre risposto con un deciso "no" perché ritengo sia una decisione che comporta un grande senso di responsabilità, di disponibilità e di dedizione verso coloro che ti danno fiducia e ti affidano il futuro. Adesso mi sento pronto e mi candido dopo essermi confrontato con le società e con la squadra che mi sostiene: insieme a loro ho deciso di affrontare il giudizio elettorale nel segno dell'esperienza e della freschezza, il giusto compromesso necessario per accelerare il progetto di crescita. bbiamo attraversato anni difficili, resi ancora più duri dai tagli del Coni e dall'avvento della crisi economica. Eppure, se confronto la fotografia del nostro mondo nel 2000 – anno nel quale sono entrato per la prima volta in consiglio federale – con quella di oggi, vedo che oggi abbiamo molte attività che prima non esistevano, abbiamo avviato riforme e progetti, dalle Accademie di Tirrenia e quella di Torino, ai progetti verde-rosa e verde-azzurro, dal Torneo delle Regioni alla partecipazione alla Little League e al Mundial Hit, grazie alla partnership con la USSSA vengono svolti Camp di alto livello per i più giovani, la tutela della scuola italiana, lo svincolo, eccetera.
E' però necessario anche un rinnovamento, un progetto con chiari obiettivi a breve, a medio e a lungo termine, che ci permetta di raggiungere il concreto obiettivo di un incremento dell'attività giovanile e del numero di tesserati, creando un sistema di dialogo costante con la base che non può essere il modello storicamente utilizzato.
Mi candido perché desidero mettere a disposizione del movimento le mie qualità morali, la mia esperienza e capacità, per perseguire questo risultato, attraverso adeguate strategie di comunicazione e di promozione dei nostri sport.

 

Mino Prati

Mino Prati, giornalista dal 1979, ha scritto di baseball per 'Il Giornale Nuovo', la 'Gazzetta di Bologna', 'Stadio', 'Tuttobaseball' e 'Baseball International' e 'Agenzia ANSA' e 'Il Resto del Carlino', oltre ad essere stato il curatore del sito BaseballNow. É stato anche direttore responsabile, a livello bolognese, di diverse testate tra cui 'Fuoricampo', 'Baseball Time' e 'Baseball Oggi', nonchè addetto stampa della Fortitudo Bologna. Ha lavorato per l'Ufficio Stampa F.I.B.S. Ha pubblicato l'Almanacco del Baseball, per la Nuova Sagip, nel 1980. Oltre che giornalista, vanta un'esperienza anche dall'altra parte "della barricata": ex-tecnico, dirigente di società, a livello di categorie minori praticamente da sempre (dal 1972) a Minerbio (in provincia di Bologna dove è stato uno dei fondatori della società), e come Direttore Tecnico nelle Calze Verdi Casalecchio (Serie A2-1991) prima e nella Fortitudo Bologna (Serie A1-1992/93) poi. Più volte eletto negli organismi locali della Federbaseball a livello provinciale e regionale. E' stato il Responsabile Editoriale di Baseball.It nel 2002.

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