Quello di sabato a Salsomaggiore è stato un voto contro la federazione degli ultimi anni. Sulla relazione del "presidente dal 2001", Fraccari, non c'è stato voto ma neppure dissenso. Ma l'aria che tirava lo si era capito dall'assemblea straordinaria per lo statuto, a Parma, il 22 marzo dell'anno scorso.
Fochi, vicepresidente uscente, ha continuato a rappresentare, nell'immaginario, il "vecchio", e ha messo assieme alla prima votazione il 43,45{8e632f752475fd62bbaf1485acc9ae66ee26286ad157b02461c2ad0af2543d61}. Sommati gli altri due candidati, Marcon e Antolini, hanno raccolto il 55,42{8e632f752475fd62bbaf1485acc9ae66ee26286ad157b02461c2ad0af2543d61}. Giochi che, come in tutte le assemblee, erano ovviamente già decisi prima nella testa di dirigenti, atleti e tecnici, anche se nessuno ne sa l'esito fino a quando si tolgono le schede dalle urne. Non si spostano voti, se non a livello di influenza minima con gli interventi al microfono. Anche se il "poeta" Antolini ce l'ha messa tutta, ma in negativo, con un intervento fiume, un filmato infinito, salvo poi essere costretto a correre quando è arrivato a parlare di baseball e softball, incalzato dalla presidente della seduta. Un Antolini "non Antolini", che è stato lui solo quando si è arrivati alle scaramucce con, appunto, Wally Ferrante. Se La Cremona era entrata in sala con tot voti in tasca sicuramente non ne ha acquistati lì di altri, anzi probabilmente qualcuno lo ha perso.
Fochi invece qualche appoggio "in meno" se lo può essere ritrovato magari in mano quando ha dichiarato di puntare – e molto – su comunicazione e marketing per trovare nuove risorse quando la sua è stata la campagna elettorale assolutamente meno mediatica dei tre.
Marcon, alla fine è stato il più rapido e brillante, sul palco, con la battuta quando ci voleva, e dopo una campagna elettorale invece capillare e ben organizzata. Non gli era bastato però ad essere quello con più preferenze al primo turno, arrivando solo al 34,54{8e632f752475fd62bbaf1485acc9ae66ee26286ad157b02461c2ad0af2543d61}. Poi al ballottaggio su di lui si sono spostati 1844 voti in precedenza di Antolini, contro i 403 passati a Fochi (con 375 mancati al secondo appello), e questo ha fatto la differenza.
Quanto al consiglio federale, con ben 3193 voti intanto "andati a casa", il successo di Change Up è stato solo di otto decimi, con due del gruppo Future/Fochi che ce l'hanno fatta ad entrare, Sanna e Cerchio, entrambi nel precedente consiglio. Nessuno de La Cremona invece. Qui però approfondire il discorso è impossibile, dal momento che nonostante due richieste, una immediata e una di oggi, non è stato possibile avere dall'ufficio stampa della federazione i dati relativi ai non eletti.
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