Sono passati tre mesi, giorno più giorno meno, dalla revoca da parte del Comune di Nettuno del bando di assegnazione dello stadio Steno Borghese. Si era alla fine di settembre, e senza andare troppo nel dettaglio la giunta a guida pentastellata con sindaco Angelo Casto non ritenne idoneo ciò che fu proposto quando la città era commissariata (le elezioni si sono svolte a giugno). I motivi principali risiedono nel fatto che a rispondere al suddetto bando fu solo il Nettuno Baseball City, unica società iscritta nella massima serie (ma a rigor di logica anche l'unica ad avere reale interesse a utilizzarlo, nda), così come c'erano delle perplessità riguardanti le poche possibilità di utilizzo diretto da parte del comune (per concerti, spettacoli e altro…) in caso di aggiudicazione avvenuta.
Si disse che sarebbe stata questione di pochi giorni. Di mesi ne sono passati tre, alla fine la giunta ha reso note le proprie intenzioni con una delibera. Dietrofront sul bando, il Comune di Nettuno gestirà direttamente lo Steno Borghese facendo pagare un affitto a chi ne usufruirà, e lo stesso varrà anche per altri tre impianti di Nettuno: il campo di calcio Celestino Masin (con le tribune a dir poco malmesse) e le due palestre del complesso del Palazzetto dello Sport di Santa Barbara.
Ora come ora campo e spalti del campo di baseball sono in stato di totale abbandono. Scena vista già un po' di tempo fa quando lo stadio fu chiuso, cosa che aggiunse la beffa ad una situazione già grottesca di sua, con due squadre in Ibl che giocavano all'Acquacetosa di Roma.
La prima cosa che ci si chiede riguarda il come, quando e soprattutto “chi” dovrà provvedere al ripristino del terreno di gioco in vista della ripresa degli allenamenti fissata per gennaio, considerato che ci sono erbacce alte anche mezzo metro. Seconda questione, tralasciando altri aspetti che abbiamo cercato di chiarire con un componente della giunta, a quanto ammonterà questo canone d'affitto?
Tutto questo lascia molta incertezza a livello societario e conseguentemente tecnico. Una società di baseball inizia ad affacciarsi sul mercato dopo aver stabilito un budget stagionale al quale viene decurtata la previsione di spese vive di gestione, comprese dunque quelle del campo di gioco. Se si andrà ancora per le lunghe, dal punto di vista del Nettuno Baseball City tutta la vicenda ha l'aria di essere un disastro totale.
Abbiamo così contattato l'Assessore allo Sport del comune di Nettuno, Simona Sanetti, che ha risposto ad alcune nostre domande.
– Dopo la revoca del bando, a settembre si era detto che si sarebbe trattato di una questione di pochi giorni, sono passati a oggi tre mesi. Come mai tutto questo ritardo? E chi dell'amministrazione comunale si sta occupando materialmente della cosa?
– La giunta tutta, composta da professionisti di qualità, ha messo a disposizione le proprie competenze per dirimere le svariate problematiche emerse su tutti gli impianti sportivi del territorio. Abbiamo a cuore lo sport e le associazioni sportive del territorio, dunque abbiamo approfondito, come è giusto che sia, la materia così da giungere a soluzioni ottimali.
– Vi siete incontrati in via ufficiale con i dirigenti del Nettuno Baseball City?
– Ad oggi non ci sono ancora stati incontri ufficiali con i dirigenti, ma è nostra intenzione incontrare tutti gli attori interessati. Insieme al sindaco avremo modo di avviare tavoli di confronto.
– Siete al corrente che questo ritardo sta mettendo in seria difficoltà la società Nettuno Baseball City?
– L'intenzione della amministrazione è quella di definire in modo trasparente la questione per evitare il ripresentarsi di tutte le difficoltà che si sono susseguite negli ultimi anni, e che sono sotto gli occhi di tutti.
– Come risponde al fatto che questa inerzia è letta da molti come una sorta di “guerra privata” tra il sindaco Casto e il dirigente comunale Gianluca Faraone, che sarebbe disposto a dimettersi da socio del Nettuno Baseball City se fosse questo il reale problema?
– Fandonie. Non vi è alcuna guerra privata. Siamo lontani da questo modo di vivere la cosa pubblica. Per noi esistono i fatti e il bene dei cittadini e della città, per il resto sono solo chiacchiere.
Probabilmente il termine delle festività natalizie dovrebbe dare il “la” alla sistemazione definitiva della questione, fermo restando che si dovrà procedere a passo spedito. Sindaco e assessore oggi (23 dicembre) incontrano Riccardo Viola, presidente della giunta regionale del Coni, e non a caso in alcuni incontri puramente informali tra dirigenza e amministrazione si è parlato proprio di tariffe Coni per l'utilizzo del campo. Informali e non ufficiali, ed è questo un aspetto perlomeno curioso della faccenda. Rinvii, impedimenti e poi nulla, ma non che la questione non fosse sul piatto…
Gli interrogativi aperti rimangono quindi tanti. Quanto costerà all'amministrazione comunale rimettere a norma lo stadio (tribune, spogliatoi, illuminazione artificiale, tabellone luminoso…)? Si può star certi che l'operazione sia economicamente conveniente per il comune, rispetto ad un bando di assegnazione magari ben dettagliato riguardo gli aspetti legati alla manutenzione dell'impianto? Oppure, in che modo verrà trattata la gestione del bar e della pubblicità in campo, fonte di entrata “reale” (oltre a biglietti e abbonamenti) per la società sino allo scorso anno?
Quello però più impellente riguarda i tempi di sistemazione del campo, per riprendere perlomeno gli allenamenti. Ora come ora il terreno di gioco del Borghese (la foto parla da sola) è in condizioni drammatiche, come accade da un po' di inverni a questa parte.
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