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Provaci ancora Joe!

Chicago Cubs (103-58) – Unica franchigia del 2016 a superare le 100 vittorie in Regular Season, i Cubs si sono regalati delle post-season eccezionali culminati con l'incredibile vittoria delle World Series dopo essere stata sotto per 3-1 nella serie (solo sette volte era accaduto nella storia delle WS), disputando gara 7 fino agli extra-inning, con lo svantaggio di giocare a Cleveland la gara decisiva e con il peso della "maledizione della Capra", la più lunga nella storia dello sport professionistico a stelle e strisce (ben 108 anni), sulle spalle. In queste poche righe è riassunto il carattere e la determinazione di questo roster e del suo mentore, Joe Maddon. E la struttura della squadra è rimasta intatta. Sono rimasti, e con un anno di esperienza in più sulle spalle Kris Bryant, Anthony Rizzo, Ben Zobrist, Addison Russell e Javier Baez. E' partito Dexter Fowler, che attraverso i free-agent è passato alla storica rivale dei Cardinals, ma è arrivato l'ex Padres Jon Jay (.287 media battuta, 777 valide, 31 fuoricampo, 253 punti battuti a casa, 45 basi rubate dal 2010), che torna nella Central Division di NL dopo un solo anno di assenza (dal 2010 al 2015 con i Cardinals), e comunque il roster può contare su un ritrovato Kyle Schwarber, finalmente a tempo pieno dopo il brutto infortunio al ginocchio, o un più maturo Albert Almora Jr. E' andato via il closer Aroldis Chapman, che le scorse World Series regalò delle prestazioni eccellenti ad altre da cardiopalma, rimpiazzato dall'arrivo di Wade Davis (55-37, 3.53 media ERA, 689 strike-out e 47 salvezze su 776.2 inning lanciati), arrivato dai Royals in cambio di Jorge Soler. A rinforzare il parco rilievi, forse il reparto più in sofferenza durante la scorsa stagione, sono stati prelevati dai free agent l'ex Red Sox Koji Uehara (19-22, 2.53 media ERA, 522 strike-out e 93 salvezze in 437.2 inning lanciati in MLB), e da uno scambio con i Rockies Eddie Butler (6-16, 6.50 media ERA, 94 strike-out in 159.1 inning lanciati), con James Farris che vola verso Colorado. Il passaggio del mancino Trevor Wood ai free-agent (con possibile destinazione Kansas City), è stato sopperito dall'arrivo dello svincolato ex Dodgers Brett Anderson (38-43, 3.86 media ERA, 507 strike-out in 685.2 inning lanciati), che dovrebbe andare a copletare il quadro dei partenti con Lester, Arrieta, Lackey ed Hendricks. In definitiva potrà forse fermarsi a 95 vittorie anziché 103, ma la sensazione è che siano ancora i Cubs la franchigia da battere nella Central Division, soprattutto considerando che Jason Heyward potrebbe finalmente esplodere dopo una prima stagione non all'altezza delle aspettative.
St. Louis Cardinals (86-76) – Strappare Dexter Fowler (.268 media battuta, 1001 valide, 78 fuoricampo, 339 punti battuti a casa, 127 basi rubate dal 2008) ai rivali di Division dei Cubs è un colpo che vale doppio. Avere lui come numero 1 del line-up consentirà a Stephen Piscotty di poter sfruttare al meglio la sua potenzialità offensiva. A proposito del giovane esterno, questo potrebbe essere l'anno della sua consacrazione definitiva. Dopo le 63 partite disputate nel 2015 con una media battuta di .305 e 7 fuoricampo, il campioncino di casa ha disputato un 2016 da protagonista assoluto (.273 media battuta, 159 valide, 22 fuoricampo, 85 punti battuti a casa). Se la progressione continua vedremo superargli la soglia dei 30 fuoircampo in questa stagione consegnando ai Cards quella potenza offensiva che lo scorso anno è mancata. Dal modo free agent è stato acquistato il mancino ex Toronto Brett Cecil (41-42, 4.20 media battuta, 585 strike-out in 656.0 inning lanciati), che darà la giusta profondità ai rilievi. Per il resto la rotazione dei partenti, solida per almeno 4/5 con Wainwright, Lynn, Martinez, Leake ed uno tra Reyes e Wacha, sembra dare le giuste garanzie per consentire ai Cardinals di confermarsi come accreditata a rovinare i piani della rivale Chicago. Le postseason, magari passando per la Wild Card, non sembrano un miraggio.
Pittsburgh Pirates (78-83) – Alla fine la grande paura per il possibile addio di Andrew McCutchen sembra scongiurata. Il 29 esterno MVP 2013 di National League, resta a Pittsburgh e dopo un altalenante 2016, male la prima metà della stagione bene la seconda, potrebbe tornare ad essere il trascinatore di questo roster. L'unico movimento di mercato in entrata al momento riguarda il seconda base ex Arizona Phil Gosselin (.283 media battuta, 6 fuoircampo, 31 punti battuti a casa dal 2013), e il riacquisto di Ivan Nova che, dopo essere transitato nel mondo free-agent, è tornato nella rotazione die partenti dei "Bucs" che Clint Hurdle vorrebbe impreziosire con Jose Quintana dei White Sox, ma al momento sono solo "rumors". Ai Pirates non servirà molto di più per ricoprire il ruolo di terzo incomodo nel girone e per giocarsi la qualificazione alle postseason passando magari per la Wild Card.
Milwaukee Brewers (73-89) – I Brewers si preparano ad un altro anno di transizione e per proseguire il loro processo di ricostruzione di un roster competitivo sono pronti. all'estremo sacrificio. A 33 anni suonati sembra essere la volta buona che Ryan Braun lasci Milwaukee con i "rumors" che lo accreditano in California dopo che ha chiuso il 2016 con la miglior performance post-squalifica (.305 media battuta, 156 valide, 30 fuoricampo). Intanto dalla Corea del Sud, dove è stato nominato MVP nel 2015 e Golden Glove nel 2016, è stato riportato negli States il prima base Eric Thames (.250 media battuta, 158 valide, 21 fuoricampo, 62 punti battuti a casa dal 2011 al 2012 in MLB). Il sacrificio del lanciatore Tyler Thornburg, volato ai Red Sox, ha consentito di far atterrare da Boston il 26enne terza base Travis Shaw (.251 media battuta, 29 fuoricampo, 107 punti battuti a casa dal 2015), accompagnato da due giovani prospetti. Uno scambio di catcher con gli Angels vede Jett Bandy (.237 media battuta, 50 valide, 9 fuoircampo, 26 punti battuti a casa dal 2015), arrivare a Milwaukee e Martin Maldonado partire per la California.Dal mercato free-agent arrivano i lanciatori l'ex Twin Tommy Milone (44-33, 4.14 media ERA, 493 strike-out, 688.1 inning lanciati), e Neftali Feliz (19-14, 3.22 media ERA, 326 strike-out in 343.1 inning lanciati).
Cincinnati Reds (68-94) – Sono una delle squadre che è più in difficoltà in questo momento. E paradossalmente il maggior ostacolo alla ricostruzione vinee dalla punta di diamante del roster, Joey Votto. Il 33enne prima base ha un contratto troppo oneroso per pensare ad una cessione. Nel 2012 venne formulato, ed accettato, un decennale da 225 milioni di dollari (circa 22.5 milioni a stagioni fino ai 39 anni di età), che al momento nessuna franchigia sembra volersi prendere in carico. Per puntellare il monte di lancio sono arrivati dal mercato free-agent il rilievo ex Mariners Drew Storen (25-16, 3.31 media ERA, 369 strike-out, 98 salvezze in 385.2 inning lanciati), e l'ex Blue Jays Scott Feldman (71-77, 4.39 media ERA, 789 strike-out, in 1275.0 inning lanciati), per compensare l'addio al collega Dan Straily volato ai Marlins in cambio di due giovani prospetti. Infine è stato sancito l'addio al seconda base Brandon Phillips, ceduto ai Braves in cambio di due prospetti.

 

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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