Sarà il Messico la prima avversaria che l'Italia troverà sul suo percorso al World Baseball Classic 2017. Debutto non facile per gli azzurri che stasera alle 20 locali (le 3 da noi) all'Estadio de Charros de Jalisco affronteranno una squadra che, sospinta dal proprio pubblico e col fattore campo a favore, ha ancora il "dente avvelenato" per la bruciante sconfitta del 2013. A Scottsdale quattro anni fa, era il 7 marzo, in un drammatico nono inning la Nazionale segnò i due punti del sorpasso (6-5) stringendo poi i denti per respingere l'ultima incursione del Messico a basi piene. E il World Baseball Classic si tinse subito d'azzurro.
Oggi, quindi, l'Italia ritrova nuovamente il Messico (nella pool D con Venezuela e Portorico), sempre nella gara d'apertura. I centroamericani, sesti nel ranking mondiale e guidati da Edgar Gonzalez, ce la metteranno tutta per partire subito bene. Anche perché l'ultima volta al Classic non riuscirono ad accedere alla seconda fase, battuti pure dal Canada, cosa che invece accadde nel 2006 e 2009. Alle qualificazioni hanno superato a Mexicali il Nicaragua.
Le attese del Messico sono alte con un potente line-up d'attacco (privo però dello slugger degli A's Khris Davis) ed un solido monte. La stella più splendente del roster è Adrian Gonzalez, prima base dei Los Angeles Dodgers e fratello più giovane del manager (Edgar diventato allenatore dopo due anni dal ritiro come giocatore): di recente ha sofferto per un gomito dolorante, debuttando nella Cactus League contro i Rockies solo lunedi, ma resta un antagonista pericolosissimo. I fratelli Gonzalez hanno giocato insieme nei San Diego Padres nel biennio 2008-09 e nelle due edizioni precedenti del Classic. Al fianco di Adrian Gonzalez uno dei prospetti più interessanti in Major, Alex Verdugo. Stasera comunque palla affidata al 31enne Yovani Gallardo, 6 vittorie e 8 sconfitte lo scorso anno con i Baltimore Orioles su 23 partenze (ora con i Seattle Mariners). E' solo uno dei tanti e forti lanciatori di un parco fra i più forti del Classic 2017. E con rilievi di prim'ordine. Qualche nome: i veterani Sergio Romo (mattatore con i Giants alle World Series del 2012) e Oliver Perez, Roberto Osuna (22 anni il mese scorso, 56 salvezze in due stagioni in MLB con 2.63 di media PGL), Joakim Soria, Fernando Salas, Carlos Torres, Miguel Gonzalez. Tra gli emergenti spicca anche l'interno 19enne Luis Urias, prospetto numero 7 dei Padres.
Un Classic speciale per un personaggio speciale: il leggendario lanciatore Fernando Valenzuela è al suo terzo mandato come coach del Messico e in suo onore è stata eretta una statua proprio all'interno dell'Estadio Charros de Jalisco.
LO STADIO – Qualche curiosità anche sull'impianto in cui stasera il Messico ospiterà l'Italia. Costato circa 28 milioni di dollari, è stato inaugurato nell'ottobre 2011 in occasione dei Giochi Panamericani per le gare di atletica. E' la "casa" dei Charros de Jalisco (Liga Mexicana del Pacifico) che lo hanno acquistato nel 2014 trasformandolo in un stadio di baseball. Può contenere fino a 16.000 spettatori ed è in erba sintetica.
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