Giunto a Parma giovedì, Eduardo Sanchez, il nuovo lanciatore partente dell'incontro riservato a pitcher stranieri, si è messo subito a disposizione dello staff tecnico per preparare al meglio l'esordio in campionato previsto per il week-end di Pasqua a Nettuno. Leggermente emozionato per le grandi aspettative che hanno accompagnato il suo arrivo a Parma ("Una bella città, per quel che ho visto in questi due giorni, tranquilla, dove si può lavorare bene"), si è sottoposto alle domande dei giornalisti, alle quali ha risposto di buon grado.
Ad introdurlo, dopo il doveroso preambolo del presidente Zbogar ("Il nostro obiettivo è quello di costruire. Lo scorso anno abbiamo fatto il primo passo, tra mille difficoltà, quest'anno partiamo con maggiore tranquillità. Ma vogliamo costruire qualcosa di importante per il movimento del baseball di Parma, non vogliamo essere ricordati per aver vinto gli scudetti tanti anni fa, anche se l'ultimo alla fine lo abbiamo vinto nel 2010, non nella preistoria" scherza), è il manager Gilberto Gerali: "Ha un passato importante, firmato dai Saint Louis Cardinals che avevano visto in lui un prospetto importante, ha partecipato ad un All Star future games, come uno dei migliori giovani di prospettiva. Purtroppo nel 2013 ha avuto un infortunio al gomito e si è dovuto sottoporre all'intervento, cosiddetto "Tommy-john surgery", abbastanza comune tra i lanciatori, che però in molti casi ha permesso di tornare più efficienti di prima ed è quello che speriamo noi. Le referenze che abbiamo avuto dal Venezuela sono ottime e speriamo che lui possa confermare le nostre speranze. Oltretutto lui ha manifestato la volontà di riprendere a primo ritmo e giocarsi di nuovo un'oppotunità negli USA, giustamente, perché avendo già assaporato la Major League è ovvio che quello sia il suo obiettivo. Se riuscirà a far bene con noi, anche se speriamo di riuscire poi a tenerlo anche nei prossimi anni, potrebbe davvero tornare nel grande giro. E' chiaro che questo è uno stimolo in più per lui e nello stesso tempo ci rende fiduciosi."
"Sono molto contento di essere qui – ha esordito il lanciatore, in lingua spagnola – e spero di riprendermi definitivamente dall'operazione e di vincere tutto quello che è possibile vincere per la società, per la città e per i tifosi."
Ha poi parlato dell'esperienza delle World Series: "Non è una cosa che capita a tutti ed è stata una grande emozione, anche se non facevo parte del roster ma il manager Tony La Russa ha voluto che stessi con la squadra per tutta la post season, così ho partecipato sia alla vittoria che a tutti i festeggiamenti, compresa la parata per le strade di Saint Louis. Un'occasione unica."
Prima di arrivare a Parma si è informato dai giocatori venezuelani che hanno giocato in Italia, in particolare con Gumercindo Gonzales, suo compagno nel Parma, alla sua sinistra durante la conferenza e suo compagno anche in Venezuela: "Mi hanno detto che c'è un buon livello, con buoni giocatori e che il baseball qui sta crescendo molto, quindi sarebbe stata una grande occasione per me e per la mia carriera."
Alla domanda se si sente pronto a giocare come partente del primo incontro del week-end, visto che nella sua carriera è stato prevalentemente impiegato come rilievo, ha risposto così: "Nella maggior parte della mia carriera ho fatto il rilievo, ma mi è capitato anche di lanciare da partente. L'unica cosa che cambia è la preparazione fisica e io mi sento assolutamente pronto. Ho iniziato già a prepararmi quest'inverno. Ora ho tre settimane di tempo per essere al top all'inizio del campionato."
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