Il Consiglio federale si è espresso in settimana sulla richiesta del Nuova Città di Nettuno sulla titolarità dei titoli sportivi del "vecchio" Nettuno Baseball. "Il Consiglio Federale – si legge nella lettera di risposta della Fibs – nella riunione dell'8aprile ha esaminato la vostra richiesta (del Città di Nettuno ndr) formulata il 16 febbraio 2017. Al riguardo si comunica che il Consiglio ha accolto la richiesta sulla base di quanto disposto dalla delibera n. 82 dell'8 dicembre 2011. In particolare con tale deliberazione, che fa riferimento al trasferimento dei diritti sportivi e dell'anzianità di affiliazione, si è inteso siano stati trasferiti alla società Ssd Nuova Baseball Città di Nettuno (cod. aff. 12030) anche i titoli sportivi vinti dalla Ssd Nettuno Baseball Srl (cod. aff. 12017)".
"Sia chiaro – dichiara il patron del Città di Nettuno Piero Fortini – che questi titoli ora riconosciuti ufficialmente non sono miei, sono di tutti, di tutti i nettunesi, di tutta Nettuno. E sia anche chiaro che la stella che porta in questo momento il Nettuno Baseball City non ha ragione d'esistere, visto che può portarla solo chi ha vinto 10 scudetti. Quella stella è mia, così come mie sono le magliette".
Il riferimento, evidentemente, è al Nettuno Baseball City, squadra che milita in IBL, ed anche su questo punto, nella stessa missiva, è arrivata la risposta della Fibs: "Resta inteso – si legge – infine che i regolamenti federali non prevedono alcuna specifica simbologia relativamente all'insieme dei titoli conseguiti dalla società negli anni di affiliazione". Fortini, anche su questo punto, promette di dare ancora battaglia e prosegue ricostruendo i passaggi dell'acquisizione della società da Tonino Maiozzi, che ne era il presidente, per una somma pari a 10.000 euro. "Nel 2014 ho rilevato tutta la società acquisendo le quote di Antonino Maiozzi, Antonio Paruccini e Giuseppe Barraco – spiega – i titoli vinti nella storia dal Nettuno appartengono a questa società, ma non solo. Appartengono alla città, ai giocatori, di chi ha creato il Nettuno non chi adesso vuole far credere che siano i suoi".
Poi il tentativo di fusione annunciato pubblicamente, e poi fallito con il Nettuno Baseball City. "Dicono che io non ho voluto fare la fusione, ma non è vero – dice Fortini – Io la mia parte dell'accordo l'ho rispettata e ho versato anche 22.400 euro. Me ne hanno chiesti altri 4000 per pagare i giocatori ed ho rifiutato. Sono loro che non hanno mai voluto fare la fusione, ma che volevano solo levarmi la società. In una conferenza stampa, i dirigenti del City hanno detto che non facevano più parte della società anche se avevamo un accordo e per me le strette di mano contano. Una fusione con Faraone (quindi con il Nettuno Baseball City ndr), non è possibile dopo che lui stesso mi ha cacciato via – continua Fortini – A quella famosa conferenza stampa di settembre, quando si decise per il futuro del baseball nettunese, io non fui invitato, non sapevo nemmeno che ci fosse; questo dopo che negli anni ho dato tutto me stesso, soldi e impegno. Ora tutti chiedono una fusione per un Nettuno ‘forte', ma io il Nettuno forte ce l'ho, ed è l'Academy: è questo l'avvenire. Non si può pensare di competere con realtà come San Marino o simili senza studiare prima una riforma completa, che è quella che stiamo mettendo in atto noi, e che implica ripartire dai giovanissimi per costruire una società di soli nettunesi, proiettandola nel futuro".
Da qui arriva un annuncio importante, quello dell'accordo con l'Academy of Nettuno Baseball con il quale il Città di Nettuno sta già collaborando per il campionato di Serie A e per il settore giovanile. A loro, il prossimo anno, andrà il 100{37a72765913e4720ec1308b3cfca890067d7faefe7b8b247044645bd730e52e9} del Città di Nettuno con Fortini pronto a farsi da parte. "La stella – prosegue – la porteranno sulle divise i ragazzi dell'Academy che sono il futuro della storia del Nettuno Baseball. Con l'Academy ho già un accordo e il prossimo anno cederò a loro tutta la società".
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