Categories: Coppa Campioni

T&A, la finale resta un sogno

San Marino ci credeva, aveva costruito una squadra per puntare alla Coppa, teoricamente rinforzata sul monte di lancio, con otto lanciatori da utilizzare nella settimana tedesca. E invece ne è bastato solo uno per mandare al tappeto la T&A.

Diegomar Markwell, 37 anni ad agosto, rimasto in pedana tutta la partita chiusa con 121 lanci. Praticamente intoccabile dal terzo inning in avanti e quando le mazze sammarinesi l'hanno toccato, ci ha pensato l'esterno centro Daantji a togliere le castagne dal fuoco con due prese meravigliose in tuffo.

Il Neptunus l'ha vinta (7-1) sfruttando le difficoltà di quello che doveva essere il reparto più affidabile dei titani, il monte di lancio. Nanni ha scelto Kimborowicz come partente, è durato poco più di quattro inning, dopo aver incassato i primi due punti dei "tulipani" frutto di tre doppi (due consecutivi al 4° e uno al 5°). Salito Perez che ha chiuso il quinto inning, ha retto il sesto ma al settimo è stato toccato duro, ha sbagliato una scelta difensiva sul bunt e ha lasciato la pedana ad Ascanio.

Sul secondo rilievo della T&A però il Neptunus ha chiuso la partita: singolo interno, un colpito a basi piene e il singolo da due punti di Muller a mandare i titoli di coda sulla prima semifinale. San Marino infatti ha prodotto solo un punticino al nono inning (volata di Avagnina a basi piene) e oggi tornerà in campo in una finale per il terzo posto che servirà solo per le statistiche.

Il tabellino completo (box score) della partita T&A San Marino-Neptunus Rotterdam

 

Carlo Ravegnani

Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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