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Baseball Ciechi, verso una Final Four a dir poco bollente

Stop a pronostici, statistiche e "televoti "online. Ritirate amuleti, santini e amenicoli scaramantici. Scordatevi strisce vincenti o perdenti, bestie nere e analisi fondate su tradizioni o sedicenti supremazie. Per il baseball ciechi, è tempo di scaldare mazze, stringere guantoni, fissare nella testa routine e gesti tecnici, ma soprattutto focalizzare un unico bersaglio chiamato titolo tricolore. Obiettivo comune, fortemente inseguito ed egualmente sognato dalle quattro formazioni che domenica, playball ore 10, si sfideranno nelle due semifinali del XXI° Campionato di baseball ciechi sul campo "Leoni" di Casteldebole.
Apriranno la Final Four di una giornata che si preannuncia particolarmente difficile sotto il profilo climatico i campioni d'Italia, i Patrini Malnate, opposti al Bologna White Sox CVinta. E non ci dovremmo stupire troppo se la colonnina di mercurio avrà già superato abbondantemente i 30 gradi al playball di gara-1 in una domenica da bollino rosso sul fronte caldo con punte di 40 gradi percepiti. Conterà parecchio perciò la tenuta atletica e fisica, prima di quella mentale e psicologica, in una doppia sfida già vista a livello di semifinale la scorsa stagione, prima pennellata lombarda d'autore al quadro che una settimana più tardi avrebbe incoronato Malnate sul tetto dell'Olimpo AIBXC con la conquista del suo primo scudetto, scucito alla Fiorentina.
Ultimo precedente tra Bologna e Malnate che risale a meno di due settimane fa, turno conclusivo della fase di Intergirone: largo successo dei varesini, 10-2, al termine di un match a senso unico in cui il consueto "One-Man Show" difensivo inscenato dal fenomeno lombardo Gaetano Casale ha messo la museruola alle pur potenti mazze felsinee, apparse nella circostanza deboli ed incerte. Sappiamo comunque quanto ogni gara faccia storia a sè. Confidiamo inoltre nella voglia di riscatto dei Petroniani di skipper Matteucci che, per inciso, non alzano un trofeo nel firmamento AIBXC dal lontano 2003.
Citando il famoso adagio a stelle e strisce secondo cui "la difesa vince le partite, mentre l'attacco vende i biglietti", ci affascina l'idea di cercare la soluzione a questo doppio rebus nel confronto all'ultimo out tra le due difese. Calzette bianche troppo spesso in difficoltà quest'anno nell'arginare gli attacchi avversari, condannate a sconfitte ai limiti dell'imbarazzante quando anche l'attacco, solitamente punto di forza della formazione di Matteucci e Costa, non è riuscito a brillare. Skipper Matteucci chiederà perciò prestazioni muscolari e convincenti ai propri slugger: i veterani Sahli, Berganti, Yemane e Pierini dovranno infatti garantire potenza al piatto ed estrema concentrazione in difesa nell'arco dei due match.
Dall'altra parte il meccanismo perfettamente oliato e lubrificato dai successi dei Patrini, ai limiti della perfezione: un blocco granitico compatto, impermeabile e perfettamente intercambiabile, merito di skipper Chiesa, di un coaching-staff che segue pedissequamente il pragmatismo del proprio condottiero, ancorato ad atleti non più giovanissimi che credono fermamente nell'etica del lavoro, del sacrificio e della dedizione totale alla squadra, denominatore comune ai successi di Malnate. Patrini ancorati sì alle prodezze difensive del proprio gioiellino Casale, ma che da ormai due stagioni possono contare sulla notevole produttività di un ordine di battuta che mischia perfettamente l'esperienza dei veterani Case, Marchetto e Virgili all'esuberanza dei giovani Okpara e Bossetti.
Pronostico chiuso quindi? Non esattamente! I White Sox hanno dimostrato quest'anno di poter dare filo da torcere a chiunque in virtù di un potenziale nel box letteralmente esplosivo e di un'esperienza per certi versi superiore all'intera concorrenza. Lo testimoniano chiaramente i due successi a sorpresa ottenuti dai Sox sul difficile campo dei Blue Fire CUS Brescia, trionfi che di fatto hanno estromesso i gardesani da questa Final Four. Se i felsinei riuscissero a rimanere con la testa nei due match sino al game-over, pronosticare un "upset" non rappresenterebbe di fatto un'eresia inconcepibile.
Nel caldo pomeriggio di Casteldebole scenderanno successivamente in campo Lampi Milano e Roma All Blinds per giocarsi l'accesso alla Finale Scudetto in quello che sta diventando ormai un classicone del panorama romantico AIBXC. Roma-Milano, Milano-Roma, nel segno di un asse portante del campanilismo italico più tradizionale: due squadre accomunate da camaraderie e da una filosofia goliardica fuori dal campo, tignose, scorbutiche e spesso guastafeste in diamante. Formazioni che quindi si guardano, stimano e rispettano particolarmente, ma che non amano fare troppi prigionieri quando mazze e palline scottano ed in palio ci sono trofei e lustro. Il fitto incrocio AIBXC tra i meneghini di skipper Molon e i capitolini di manager Corazzasi perde nella notte dei tempi.
Da ricordare la rimonta clamorosa dei romani nella semifinale di Coppa Italia del 2013 con scacco finale agli allora "Giurleo Boys" milanesi, preludio allo storico trionfo finale nel torneo, vendicato con lauti interessi nell'edizione successiva della competizione con i Lampi capaci di recuperare un deficit importante agli All Blinds prima di sconfiggerli al Tie Break. Successo Lampi anche nella Coppa Italia 2015, cancellato dal trionfo romano nell'edizione 2016.
Domenica le due squadre avranno l'onore di darsi battaglia sul palcoscenico ancor più prestigioso di una Final Four tricolore. Precedente stagionale che sorride ai tutti Ciechi Capitolini, alla disperata ricerca di un pass per le semifinali, vincenti per 5-1 sul neutro di Firenze lo scorso 2 giugno nel momento offensivamente più sterile e difficile della stagione Lampi.
Volendo cercare anche in questo caso una parola chiave che possa risolvere rapidamente questo doppio rebus, occhi puntati sul confronto affascinante tra due difese davvero impermeabili e puntuali nello sventare le minacce avversarie dal piatto.
All Blinds ancorati alla giovane saracinesca rappresentata da Federico Bassani, mortifero anche nel box con i suoi 4 fuoricampo stagionali tra cui un "grande slam che ha indirizzato il confronto di Intergirone tra le due squadre.
La spregiudicatezza di Bassani verrà sostenuta su entrambi i lati del campo dalla leadership di Capitan Somma, come dal carisma dei veterani Checchi e Pierri a cui i giovani Abidi e Leonardi vorranno certamente dare una mano.
Certezze e convinzioni Lampi che passeranno gioco forza dalla difesa arcigna dei giovani Dieng, Allegretta e Comi, a cui i senatori Vasquez e Levantini infonderanno ulteriore fiducia. Nel box, lo skipper meneghino Molon si augura di poter contare su un capitan Scarso in versione "Metronomo", coadiuvato da un Vasquez più "puma da garra " che mai, e dalla linea verde Comi, Allegretta, Parisi, con i possibili innesti di Briglia e Levantini a sparigliare le carte in corso d'opera. Anche per questo doppio confronto vale il discorso legato alla tenuta atletica prima che mentale, in considerazione del caldo che si prevede opprimente nel pomeriggio di Casteldebole.
Bilancia che secondo gli addetti ai lavori pende leggermente dalla parte degli All Blinds, se non altro per una produzione offensiva più omogenea e costante registrata nell'arco del Campionato. Qui però siamo alla Final Four, scordiamoci il passato!
Permetteteci un'ultima considerazione sui parecchi rookie che domenica riceveranno un battesimo del fuoco davvero importante. E' opinione comune che in questo XXI° Campionato AIBXC siano sbocciati prospetti davvero interessanti: si pensi a Walter D'Angelillo, Bologna, ai giuliani Arancio e Mastrangelo, al fiorentino Smart Friday, ai bresciani Toigo e Liziero, ai romani Napoli e Vintila o ai milanesi Casadei, sponda Lampi, o Morosi, Thunder's 5, solo per citarne alcuni. E se all'imbrunire di una domenica di fine giugno travestita da Ferragosto scorgessimo il nome di qualche giovane spregiudicato smanioso di riscrivere la storia AIBXC in calce ad un approdo rocambolesco alla Finale Scudetto? Sipario, grazie e che inal Four sia!

Matteo Briglia

Matteo Briglia è nato a Milano nel 1968 e lavora come Analista Programmatore Senior presso la Engineering SPA - Ingegneria informatica. Diplomatosi nel 1992 come traduttore simultaneo, due anni più tardi consegue la Laurea in lingue presso lo IULM di Milano (inglese, francese). Da sempre appassionato di sport, in particolare quelli americani, segue sin dall'adolescenza il football e il basket di cui ha iniziato a scrivere nel 1993 pubblicando brevi articoli su riviste online riguardanti la postseason NFL e i playoffs NBA. Ha poi cominciato ad interessarsi anche alla Major League Baseball intorno al 1994, nella stagione dominata dai Toronto Blue Jays, formazione di cui si è immediatamente innamorato una volta comprese a fondo le regole del gioco e migliorato l'inglese tecnico (per poter seguire via radio le cronache direttamente dai diamanti a stelle e strisce). Dal 1998 circa scrive appassionati resoconti sulla Major League, con approfondimenti su New York Yankees e Atlanta Braves, squadra del cuore ormai da un ventennio. Matteo segue in diretta in particolare la postseason della MLB, con testi cariche di emotività, colore e pathos emozionale che hanno sempre caratterizzato le sue cronache di non vedente rendendole più vicine alle narrazioni Blog. Da tre anni circa, ha scoperto il baseball per non vedenti, entrando in contatto con l'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi). L'esperienza lo ha talmente elettrizzato tanto che dopo una prova iniziale ha deciso di proseguire a giocare con i Lampi Milano. Dal maggio 2011 collabora con Baseball.it seguendo da vicino tutto quello che succede nel movimento del baseball per ciechi.

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