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Post-season MLB: si comincia dalle wild-card

Sono passati cinque anni da quando la MLB ha introdotto la "Wild Card Game", partita secca tra le prime due migliori franchigie che non hanno conquistato la vetta delle relative Division. Le dieci sfide fin qui giocate hanno regalato emozioni e sorprese: per ben 7 volte su 10 la franchigia che ha conquistato il secondo slot nella classifica della wild card, e che per questo ha giocato la partita in trasferta, ha poi vinto la wild card (3 volte in AL e 4 in NL). Quest'anno nella American League i New York Yankees (91-71) ospiteranno i Minnesota Twins (85-77), mentre nella National League gli Arizona Diamondbacks (93-69) ad affronteranno i Colorado Rockies (87-75). Entrambe sfide inedite per questa "giovane" fase di post-season: è la seconda volta nella American League che una franchigia della East Division affronta una della Central. Era accaduto nel 2013 quando Tampa Bay (seconda classificata) eliminò Cleveland al Progressive Filed con un secco 0-4. Novità assoluta invece la gara tra due franchigie di West Division per la National League (ed in assoluto per tutta la MLB). Finora nel "Senior Circuit" era successo due volte che prima e seconda della wild card coincidessero con seconda e terza di una Division ed era sempre toccato alla Central (nel 2013 Cincinnati Pittsburgh e nel 2015 tra Chicago ed ancora Pittsburgh). Dal 2012 la migliore prestazione nelle post-season di squadre con la wild card in tasca si è vista senza dubbio nel 2014, anno nel quale i San Francisco Giants e i Kansas City Royals si affrontarono nelle World Series vinte dai Giants in gara 7 (4-3). In altre tre occasioni la franchigia proveniente dalla wild card si è fermata alle Championship (in National League nel 2012 i Cardinals e nel 2015 i Cubs, per la American League nel 2016 i Blue Jays). Nelle restanti cinque occasioni le vincenti della wild card non hanno poi superato il turno successivo, perdendo le relative Division Series.

New York Yankees (91-71) – Minnesota Twins (85-77)
Il primo match di queste post-season si disputerà domani, 3 ottobre, allo Yankee Stadium e i precedenti in regular season tra queste due franchigie è a favore dei padroni di casa (4-2). I Twins sono stati una delle piacevoli sorprese di questa stagione, visto che venivano da un 2016 a dir poco disastroso e che la campagna acquisti non era stata di quelle che fanno sognare i tifosi. Partendo da un record di 56-103, il manager Paul Molitor ha stabilito un record assoluto in MLB (nessuna franchigia era passata da una stagione con più di 100 sconfitte alle post-season in un solo anno), ed è stato eccellente nel plasmare un roster fatto di giovani promesse che hanno velocemente brillato grazie anche al supporto di veterani come Brian Dozier e Joe Mauer. La crescita di giocatori quali l'esterno centro Byron Buxton, del terza base Miguel Sano, dell'esterno sinistro Eddie Rosario e del partente Jose Berrios sono stati una chiave determinante per il ritorno alle post season di Minnesota, prima volta dal 2010. Curioso notare che proprio in quell'ultima presenza dei Twinkies alle post-season, furono proprio gli Yankees a determinarne l'eliminazione (0-3 alle American League Division Series). A salire sul monte per i Twinkies sarà Ervin Santana (16-8, 3.28 media PGL, 167 strike-out in 211.1 riprese), uno dei senatori del roster con i suoi 34 anni, 13 dei quali passati in Major. In post-season (ultima apparizione 2009 con gli Angels), il suo record è di 2-2 con 14 strike-out, 5.56 di media PGL in 22.2 inning lanciati. Contro gli Yankees in questa stagione una sola apparizione lo scorso 18 settembre. Uscì dal Bronx con una sconfitta, 3.34 media PGL, 7 valide e 2 punti subiti con 3 strike-out all'attivo in 5.2 inning lanciati (2-1 per i padroni di casa il finale).
Anche gli Yankees sono in "ricostruzione" sebbene il processo è stato più lento rispetto a quello di Minnesota. La schiera di giovani di belle speranze alle dipendenze di Joe Girardi è senza dubbio guidata da Aaron Judge, esterno destro che con i suoi numeri offensivi è già entrato nella storia della MLB. Ha iniziato lo scorso 27 luglio battendo il suo 37esimo fuoricampo in sole 125 gare di MLB (il terzo più veloce nella storia di questo sport), il 4 settembre è diventato il primo rookie ad ottenere 100 basi per ball in una singola stagione dai tempi di Al Rosen (1950) ed il primo giocatore di MLB da Jim Gilliam (1953). Il 10 settembre, nella stessa gara, si prende la 107esima base per ball in stagione raggiungendo Ted Williams (1939) ed il fuoricampo numero 40, secondo rookie nella storia della MLB a raggiungere questo traguardo dopo Mark McGwire (1987). Il 50esimo fuoricampo battuto lo scorso 25 settembre lo renderà il rookie più prolifico nella storia della MLB (chiuderà la stagione con 52 fuoricampo, .284 media battuta e 114 punti battuti a casa), diventando il quinto giocatore nella storia degli Yankees a battere più di 50 fuoricampo in una stagione (Babe Ruth, 54 nel 1920, 59 nel 1921, 60 nel 1927, 54 nel 1928, Mickey Mantle 52 nel 1956, 54 nel 1961, Roger Maris 61 nel 1961, ed Alex Rodriguez 54 nel 2007). Altra perla dei giovani talenti di New York è il partente Luis Severino, che peraltro sarà protagonista in questa wild card. Alla sua prima apparizione in una gara di post-season, il 23enne dominicano ha affrontato i Twins lo scorso 20 settembre chiudendo la gara (11-3 per gli Yanks il finale) con un "no-decision" dopo soli 3 inning lanciati (5 valide e 3 punti concessi, 3 strike-out all'attivo). Non una grande prestazione in una stagione ricchissima di grandi soddisfazioni. "Sevy" (14-6, 2.38 media PGL, 230 strike-out in 193.1 inning lanciati nel 2017), lo scorso 3 settembre ha raggiunto i 200 strike-out diventando il secondo più giovane lanciatore a raggiungere questo obiettivo nella storia della franchigia dopo Al Downing (1964) e i 230 "K" raggiunti a fine stagione ne fanno il terzo nella storia degli Yanks insieme a CC Sabathia. Infine la media PGL sotto i 3.00 è la più bassa per New York dal 1997 (David Cone ed Andy Pettitte).
La vincente è attesa alle Division Series della American League contro i Cleveland Indians.

 

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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