Comincia domani sera a Verona, nella prima delle tre partite dell'European Series con l'Olanda, l'avventura di "Gibo" Gerali alla guida della nazionale. Da coach nello staff di Mazzieri a manager per la prima volta, con l'obiettivo di guardare a Tokio 2020.
Che Italia sarà la tua – chiediamo a Gerali – un'Italia diversa, che dovrà avere nel mirino le qualificazioni olimpiche?
"Certo il punto d'arrivo sono le qualificazioni del 2020. Ma non è una nazionale diversa, perché il criterio, come nelle precedenti uscite, è stato quello del chiamare la migliore espressione del campionato italiano. Lasciando magari qualche veterano a riposo, perché forse in questa occasione non avrebbe avuto gli stimoli giusti, e guardando un po' anche all'anagrafe, chiamando ragazzi giovani che appunto possano rientrare nel programma di preparazione olimpica".
Tu quindi pensi che l'ossatura di questa squadra che metti in campo contro l'Olanda nel fine settimana possa essere in grado di provare a giocarsela per staccare il biglietto per le Olimpiadi giapponesi?
"Io conto che molti di questi ragazzi possano arrivare a quella data. E' logico che bisogna essere realisti e sapere che per andare a fronteggiare un'Olanda che probabilmente per l'occasione avrà a disposizione i suoi big anche noi, se i regolamenti ce lo consentiranno e se i 'passaporti' di giocatori che magari giocando negli Stati Uniti saranno utilizzabili, dovremo considerarli bene accetti. Qualche rinforzo per il monte di lancio, qualche mazza di potenza, possono fare la differenza".
Quelli lasciati a "riposo"…
"Non a riposo. Veniamo da un mese di inattività, e io ho chiesto ai ragazzi di continuare ad allenarsi anche fuori dai raduni fatti a Parma, Bologna e Roma: per non fare nomi, un Chiarini, o un Mazzanti, un Desimoni, uno Zileri, dopo un campionato come quello fatto avevano bisogno anche di riposare. Mentre ho chiamato gente che ritenevo più stimolata ad affrontare nuove esperienze e soprattutto a fronteggiarsi con avversari che non hanno mai visto".
Chiarini, Mazzanti, Desimoni, Zileri, hai detto: pensi che siano ancora in età per Tokio 2010?
"Infatti, se avessi guardato all'occasione, potevano rientrare, per un campionato in cui hanno fatto vedere più che mai di essere oggi ancora giocatori di assoluto valore. In ottica 2020 sarà da valutare, come saran da valutare tutti, perché sarà il campionato 2019 a dare le indicazioni necessarie. Io non voglio escludere nessuno. Adesso io mi sento portato a portare avanti un discorso che guardi al 2020".
Queste tre partite con la nazionale olandese, che viene praticamente con i suoi migliori sono perciò da considerare in prospettiva?
"No, no. Non voglio che inattività, età o altro diventino un alibi.Dobbiamo 'provare', ma sempre in campo per vincere. Da dei ragazzi giovani mi aspetto continuamente progressi e miglioramenti costanti e non voglio che si accontentino. Si impara meglio dalle vittorie che dalle sconfitte".
Variazioni dell'ultima ora al roster annunciato?
"Il roster è quello dei 25 consolidato. Sono stati aggregati tre ragazzi della Under18 – Bertossi, Angioi e Seminati – come premio per quello che hanno fatto vedere in Canada al mondiale, ma fuori dalla lista e non entreranno in campo".
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