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A Judge e Bellinger il “Rookie of the Year”

La settimana conclusiva della stagione 2017 si apre con la consegna dei "Rookie of the Year", il premio al miglior esordiente di ciascuna lega assegnato tramite la votazione dei giornalisti della "Baseball Writers' Association of America" (BBWAA).
A conquistare il titolo con voto unanime sono stati l'esterno destro Aaron Judge dei New York Yankees per la American League ed il prima base dei Los Angeles Dodgers, Cody Bellinger per la National League. Entrambi gli atleti hanno infranto il record di fuoricampo in stagione battuti da un esordiente nella propria Lega. Con 52 homerun, Judge è anche il leader dei fuoricampisti della American League (oltre che il vincitore dell'HomeRun Derby 2017), mentre con i suoi 39 fuoricampo Bellinger è secondo solo ai 59 homerun di Giancarlo Stanton. Per la prima volta dal 1997 (con Scott Rolen e Nomar Garciaparra), i due esordienti dell'anno vengono eletti all'unanimità.
Per il 25enne dei New York Yankees è stato l'anno della consacrazione. Oltre ad aver distrutto il record di fuoricampo per un esordiente appartenuto in precedenza a Mark McGuire (1987), il giovane californiano ha superato il record per un rookie di basi per ball (127), infrangendo il record precedentemente appartenuto a Ted Williams (1939), ed è in lista per il "Most Valutable Player" (MVP) di American League.
Per il 22enne dei Los Angeles Dodgers, al suo primo anno in assoluto nella MLB, l'ascesa è stata anche più rapida di Judge (che invece ha esordito nel 2016). Chiamato a sostituire l'infortunato Adrian Gonzalez, esordisce il 25 aprile 2017 come esterno sinistro in una partita di Major dove alla fine disputerà 132 gare spiccando per la sua grande versatilità (93 partite utilizzato da prima base, 46 da esterno). Unico esordiente nella storia della MLB a realizzare 10 fuoricampo in altrettante partite consecutive, è stato autore di un "cycle" lo scorso 15 luglio, ed è l'unico giocatore nella storia dei Dodgers a realizzare 5 "home-run" nelle prime 11 partite da "pro".
IL "Rookie of the Year" nasce a Chicago nel 1940 (ma solo per i giornalisti locali), e venne poi esteso a premio Nazionale nel 1947. Per il primo biennio (1947-48), venne premiato il miglior esordiente di tutto il campionato, mentre dal 1949 venne selezionato il "Rookie of the Year" per ciascuna Lega. Il primo giocatore a riceverlo fu il seconda base dei Brooklyn Dodgers Jackie Robinson. Originariamente, il premio era conosciuto come "J.Louis Comiskey Memorial Award", così chiamato in onore del proprietario dei Chicago White Sox. Successivamente, 40 anni dopo il suo esordio in MLB, il premio è stato ribattezzato "Jackie Robinson Award" (luglio 1987). Vale la pena ricordare che il seconda base "Hall of Fame" ha rotto gli schemi segregazionisti di questo sport, essendo stato il primo giocatore afro-americano a giocare in Major League (fino ad allora per gli atleti di colore era possibile giocare soltanto nella Negro League).
Dal 1947 al 1956 il termine "rookie" era abbastanza elastico ed era discrezionale per ciascun votante. Dal 1957 venne definito "esordiente" il giocatore che avesse un bagaglio di esperienza inferiore a 75 turni in battuta o a 45 inning lanciati. Successivamente vennero modificate le linee guida ed oggi (dal 1971), un atleta può essere definito "rookie" se ha un curriculum inferiore a 130 turni in battuta, 50 inning lanciati o 45 giorni di presenza nel roster della MLB (esclusi i tempi in lista infortunati o dedicati al servizio militare), prima del 1 settembre. Dal 1980 ogni votante esprime tre preferenze (5 punti al primo, 3 al secondo ed 1 punto al terzo). L'atleta che ottiene il punteggio più alto vince il premio. Negli ultimi anni è nata una polemica relativa al fatto che alcuni giocatori provenienti dal campionato nipponico, come Hideo Nomo nel 1995, Kazuhiro Sasaki nel 2000 e Ichiro Suzuki nel 2001, si fossero aggiudicati il "Rookie of the Year" nonostante la loro grande esperienza pregressa nel Nippon Professional Baseball (NPB). La polemica montò in particolar modo con l'assegnazione del premio 2003, alla fine concesso ad Angel Berroa (ma in lizza c'era Hideki Matsui), ed è tornata forte nel 2007 con l'assegnazione a Dustin Pedroia (in lotta con Daisuke Matsuzaka). I ocntrari a questa polemica sostengono che il concetto del premio non è assegnare il premio al giovane dell'anno, ma semplicemente all'esordiente in MLB, indipendentemente dalle esperienze pregresse, come dimostrano le premiazione dello stesso Jackie Robinson e di Don Newcombe e Sam Jethroe, tutti con esperienze pregresse in Negro League. Dei 140 giocatori eletti "Rookie of the Year", 16 sono poi divenuti "Hall of Fame", il riconoscimento massimo per un giocatore di baseball americano, 5 per la American League e 10 per la National League. Per due volte ci sono stati degli "ex-equo". Nel 1976 in National League (Butch Metzger e Pat Zachry) e l'altra nel 1979 in American League (John Castino e Alfredo Griffin). La franchigia con più "Rookie of the Year" è quella dei Los Angeles (ex Brooklyn) Dodgers (18). Molto staccati i New York Yankees e gli Oakland (ex Philadelphia) Athletics, leader della American League (8). L'esterno dei Boston Red Sox Fred Lynn (1975) e l'esterno dei Seattle Mariners Ichiro Suzuki (2001), sono gli unici due giocatori finora ad aver vinto il "Rookie of the Year" ed il titolo di "MVP" nello stesso anno, entrambi per la American League, mentre il lanciatore dei Dodgers Fernando Valenzuela (1981), è stato l'unico giocatore a vincere lo stesso anno il premio per il miglior esordiente ed il "Cy Young Award".

 

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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