Paolino Ambrosino prima, Federico Giordani poi, a breve un'altra serie di colpi da annunciare. Il patron del Città di Nettuno, Piero Fortini, esordisce dicendo che “stiamo lavorando sodo per l'Ibl, ci stiamo attrezzando con una squadra forte”, confidandoci tra le righe che anche Colagrossi a breve sarà a tutti gli effetti un elemento a disposizione di Guglielmo Trinci. Ma in quale campionato? Domanda che a questo punto è più che lecito chiedersi, tanto che lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci spiegare le intenzioni.
Respinto dalle final four lo scorso anno, il Città di Nettuno potrebbe entrare nella massima serie per la cosiddetta “porta di servizio”, chiamiamola così, visto che al momento attuale dell'Ibl 2018 si sa veramente poco. Quattro squadre realmente sicure, il resto rappresentato da caselle ancora da riempire, con una serie di incognite che la Fibs (anche per questioni di mera credibilità visto che siamo arrivati a dicembre, nda) farebbe bene a sbrogliare il prima possibile.
“Ho già fatto richiesta per un posto in Ibl, aspettiamo di capire cosa ci risponderanno – dice – se ci diranno sì ovviamente parteciperemo. La situazione attuale, per quello che sappiamo noi, è che ad otto formazioni oggi non ci arrivano, tra chi è in procinto di uscire e chi è disponibile solamente a giocare i match del turno settimanale in un giorno. Teoricamente da quello che sappiamo ci dovremmo rientrare quasi di “diritto”, ma dobbiamo aspettare. Intanto ci stiamo rafforzando”.
Questo sostanzialmente esclude a prescindere qualsiasi ipotesi di unione con il Nettuno Baseball City. La speranza di tanti appassionati, perlomeno quelli non direttamente coinvolti e interessati nella questione, rimane quella di vedere tutte le energie del movimento coinvolte in un progetto unico. Speranze che pare proprio siano destinate a rimanere deluse.
“La squadra unica? C'è stata per un anno, poi mi hanno escluso, anzi mi hanno letteralmente cacciato nel corso di una conferenza stampa – dice ancora Fortini ricordando altri particolari di quello “strappo” dopo l'annata 2016 evidentemente mai digerito – io ora vado per la strada mia, loro andranno per la propria. A me non interessa se faranno l'Ibl, mi sto attrezzando per conto mio e sto formando una squadra forte per questo”.
D'altro canto gli acquisti, ufficializzati ed in procinto di esserlo, pare proprio che confermino questa volontà. “Non dimentichiamo che ho fatto un accordo con quello che ritengo il miglior settore giovanile d'Europa, l'Academy, e voglio formare una squadra di soli giocatori di Nettuno”. Per chi se lo chiedesse, la domanda successiva viene di fatto anticipata. “Se poi non mi sarà permesso di prendere parte all'Ibl, andrò a fare la serie A con questi stessi elementi”.
Gli interrogativi comunque non finiscono. L'impianto di gioco è il secondo nodo gordiano di una questione che in tal caso riguarda anche la politica, e non solo per le convivenze che potrebbero registrarsi con due squadre ed un unico stadio.
L'amministrazione comunale, guidata dal pentastellato Angelo Casto, sta per stilare un nuovo bando per lo Steno Borghese, ma le indiscrezioni trapelate parlano dell'impegno di effettuare dei consistenti lavori di ristrutturazione, che si aggiungerebbero al canone annuale. E' bastato un anno per rendersi conto che il metodo precedente (la gestione diretta con l'affitto) era antieconomico per l'Ente, ma di solito tra un estremo e un altro si trova una via di mezzo. Invece se venisse confermata l'intenzione della giunta, le cifre per giocare al Borghese si annuncerebbero alte, quasi “insensate”. Non va dimenticato che nel 2019 saranno trascorsi dieci anni dall'ultimo collaudo di idoneità, che risale ai mondiali del 2009, e che dunque per legge sarà necessario rimetterci mano, volenti o nolenti.
“Tempo fa feci una proposta diretta di acquisto dello stadio, che grazie al credito sportivo avrei pagato in 20 anni, e nessuno mi ha dato retta tanto che è rimasta inascoltata. Ho visto con i miei occhi lo stato del Borghese attuale, ed è in decadenza un'altra volta. Solo per il terreno di gioco servirebbero 20.000 euro. In ogni caso visioneremo il bando, e se ci sono le condizioni vi parteciperemo. Se poi vinciamo bene, giocheremo a Nettuno, altrimenti si andrà altrove. C'è Roma ad esempio, ci siamo già stati all'Acquacetosa, oppure ad Anzio. Un campo già ce l'ho, porto il Nettuno da un'altra parte”.
L'ultimo interrogativo riguarda la situazione debitoria del Città di Nettuno con la Fibs. Proprio recentemente la Federazione ha annunciato linea dura in tal senso. Chi è moroso oltre i 1.000 euro non potrà partecipare ai campionati.
“Non ci sono problemi, sono arrivati i conteggi stamattina, anche se ci sarebbe molto da dire molto su come sono maturati – conclude – finisce al limite che compro un giocatore di meno ma risolverò la situazione. Più che mai ora che non sarò più costretto a sobbarcarmi le spese da solo, siamo infatti vicini a chiudere con degli sponsor con il quale affrontare la stagione”.
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