Alla fine di una partita diventata dal quinto inning in poi una partitaccia è l'Unipolsai a restare sempre con una sola sconfitta a debito, così come cinque sono rimaste le vittorie della Tommasin, che vede allargarsi così a tre lunghezze il divario rispetto alla T&A San Marino che la precede in classifica.
La sfida fra Martinez e Habeck si era lasciata guardare fino al 6°. Bologna si era costruita un discreto vantaggio fra seconda, terza e q1uarta ripresa, con sei valide e andando di extrabase (triplo Robel Garcia, doppi di Mazzanti e Lampe). Fino al 4 a 0.
A 46 lanci però il partente di casa (due uomini messi in base nei primi quattro turni d'attacco avversari) è calato di colpo. Tre singoli (Martone, Medoro, Russo), più un errore del catcher della Fortitudo, Marval, su smorzata di Pacini, sono bastati al Padova per arrivare a un punto, al 5°. E nella metà alta del 7° c'è stato il 4 a 4, dopo che nell'inning prima, a ruota di due strikeout raccolti da Antonio Noguera appena entrato a lanciare per l'Unipolsai, si era visto un po' di tutto: lanci pazzi, palle mancate e un colto rubando ai danni di Medoro fra terza e casa base. Pareggio con tre singoli ancora (Berini, Russo e Perdomo) per i biancorossi ospiti.
Al cambio di campo tuttavia risposta da 4 punti (nessuno guadagnato) della squadra di Frignani, su un incolpevole Habeck, che aveva iniziato la ripresa a quota 100 lanci tondi e si è trovato punito da un errore del suo seconda base Martone. Un errore, su presa al volo, di quelli che ti fanno venir voglia di lasciar lì il guanto e andare negli spogliatoi. Sul 6 a 4 è entrato poi Leyva, e si è capito che erano finiti i lanciatori. Doppio di Dobboletta subito, e 8 a 4. Dall'altra parte non è che si siano fatti vedere messi meglio. Brolo Gouvea, che aveva chiuso bene la ripresa precedente, con due eliminati e due corridori in base, si è preso l'homer da tre punti da Russo (8 a 7). Quindi ha iniziato il 9° mettendo sui cuscini i primi tre avversari affrontati, dopo che Tebaldi nella parte bassa dell'8° aveva fatto lo stesso (9 a 7), e Fabiani, con un lancio pazzo appena salito in pedana, concesso il 10 a 7, diventato 12 a 7 quando Dobboletta ha battuto per la terza volta nella partita valido. 12 a 7, basi piene, zero fuori. A risolvere ci ha pensato Filippo Crepaldi, con due eliminati al piatto e Berini terzo out al volo.
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