Quando si è reduci da una striscia di 11 sconfitte nelle ultime 14 partite tra campionato e coppa Campioni, non conta quale sia l'avversario di turno, bisogna soprattutto "far legna". Soprattutto in formazione rimaneggiata, la T&A San Marino non poteva prendere sottogamba il sabato contro il Padule (battuto 7-1 e 6-1).
E allora Mario Chiarini ha puntato subito sul sicuro, mandando in pedana nella pomeridiana Alessandro Maestri che dopo la one-hit in sette inning contro l'Heidenheim, si è ripetuto con la one-hit in sei riprese contro i toscani. Poi la chiusura affidata a Garate, l'escluso di Coppa, che ha esordito incassando il fuoricampo di Alarcon al settimo, quando però la T&A aveva già messo al sicuro la pratica grazie a due battute: il doppio di Babini che ha sparecchiato le basi al 2° inning e il fuoricampo da 3 punti di Bermudez al 5°.
E sono altri 3 punti, arrivati al 7° inning, a dare il là al secondo successo dei titani in una garadue dove Banos aveva fatto match pari con Jimenez. Poi la T&A è stata scaltra a sfruttare il calo del partente avversario (singoli di Morreale, Babini e Avagnina), un pesante errore difensivo e il pessimo rilievo di Perez (una valida e due basi ball, di cui una con i cuscini pieni). Padule invece ha faticato tantissimo contro i pitcher di casa, battendo appena 3 valide e incassando 16 strike-out dalla coppia Jimenez-Quevedo.
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