Non siamo al limite dell'ufficialità, ma Bologna e Rimini hanno praticamente ipotecato i play-off in un turno che ha confermato, se mai ce ne fosse bisogno, la debolezza delle ultime due della classe. Fatta eccezione per lo scontro diretto tra "cenerentole", all'ultima vittoria, tra l'altro quella del Padule a Rimini, sono poi seguite 21 sconfitte in coppia. Alcune fin troppo vistose come la pomeridiana di sabato scorso dove la Fortitudo ha pensato bene di alzare le proprie medie con un batting practice che ha prodotto 23 punti e altrettante valide, svariati doppi e fuoricampo (il sabato in Toscana ha lanciato Marval a quota 7). A dire la verità, anche in serata la capolista ha prodotto tanto, ma l'equazione 13 valide 13 rimasti in base ha portato solo 3 punti. Tanto basta per allungare sul Rimini double face che ha diviso la posta con Parma.
I campioni in carica hanno rimediato le briciole contro l'accoppiata Casanova-Lugo (non sono e non saranno certo gli unici) per poi trattare Garcia esattamente come all'andata: al Cavalli rimase in pedana 1.2, ieri 1.1, il tempo per lanciare la fuga dei Pirati trascinati sempre da un Romero che ha toccato quota .500 e da un Bassani in crescita sul monte. Sorprende, al di là della sconfitta per manifesta, la mancanza di valide nel tabellino di un Parma Clima che è un cliente scomodo nel box per qualsiasi lanciatore. I ducali comunque hanno raggiunto l'obiettivo, anche se sono stati raggiunti dal Nettuno ma hanno leggermente aumentato il margine su San Marino prossimo avversario in un fine settimana che potrebbe anche essere decisivo.
Guardando l'andamento dei match del "Borghese" si nota come la T&A abbia realmente battuto 3 sole valide: una al nono di garauno contro Richmond e 2 nei primi due inning sabato contro Frias. Ce ne sarebbero altre tre, ma al nono, quando la doccia era già pronta. Sorprende il .201 di media dei titani, sorprende il calo improvviso di Maestri al 4° inning, non sorprende la capacità di Nettuno di toccare con tutto il "nove" e un cinismo segno di maturità.
Non sorprende neppure la doppietta tutto sommato agevole di Padova contro il City (15 "kappa" in coppia per i partenti Pino e Habeck). Perchè i veneti nel corso degli ultimi anni hanno confermato di saperci stare benissimo nella massima serie, potrebbero essere una delle "sei sorelle" nel caso si decidesse finalmente di svoltare come formula e mentalità.
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