VIERA, Florida – Le nuove regole adottate all'8° Mondiale femminile di baseball, che ha preso il via sui due diamanti dell'Usssa Space Coast Complex di Viera, in Florida, hanno tenuto banco anche nella conferenza stampa di presentazione dell'evento organizzato dalla Wbsc, alla quale hanno partecipato i manager delle dodici formazioni partecipanti, accompagnati dalle rispettive capitane o dalle atlete più rappresentative.
«La regola dei dodici secondi tra un lancio e l'altro è in uso da un po' di tempo – ha detto il direttore degli arbitri Wbsc, Gustavo Rodriguez – Ma per la prima volta utilizzeremo un orologio sul campo». Rodriguez ha proseguito sottolineando che le squadre avranno 90 secondi ogni metà inning per tornare in campo e i manager potranno dichiarare la base intenzionale.
La grande novità di questo Mondiale, come ha anticipato nei giorni scorsi il presidente Riccardo Fraccari, sarà l'introduzione di replay istantanei. Ogni manager avrà la possibilità di contestare una decisione nel corso del sesto e settimo e di rivederla all'instant replay.
«Queste nuove regole – ha detto il manager australiano Simon Wearne – Non influenzeranno il nostro modo di giocare. Il baseball è il baseball».
Il conduttore della conferenza stampa di presentazione ha chiamato, uno alla volta, gli allenatori, che hanno risposto anche alle domande dei giornalisti accreditati. Il tutto in un clima sereno ma molto carico.
Megumi Kitta, allenatore debuttante del Giappone vincitore delle ultime cinque edizioni si è presentato con un battuta: «Il mio inglese è pessimo, ma i miei giocatori sono molto bravi – ha detto con un sorriso – Abbiamo un bel gruppo di ventenni e tre giocatrici provenienti dalla High School. Tutti scherzano con me sulla possibilità che io possa essere il primo manager perdente dopo cinque vittorie, compresi i miei genitori».
«Sono qui per essere l'MVP per la terza volta di seguito – ha detto la lanciatrice Ayami Sato, miglior giocatrice dei Mondiali 2014 e 2016 – Mi sento molto bene. Ho anche ampliato la mia gamma di lanci».
Al primo Mondiale anche l'allenatore degli Stati Uniti, Matt Weagle, ex pitching coach nelle ultime due rassegne iridate. «Per me è un onore essere qui – ha detto Weagle – Non prendo alla leggera il fatto che devo guidare la squadra davanti al pubblico amico. Ringrazio tutti coloro che lo hanno reso possibile. Non posso promettere vittorie, ma posso promettere che giocheremo duro».
«È incredibile quanto questo torneo sia cresciuto dalla prima edizione di Edmonton nel 2004 – ha sottolineato il manager del Canada Andrè Lachance, formazione chiamata a difendere l'argento conquistato due anni fa in Sud Corea».
L'ultimo a prendere la parola è stato Carlos Torres, manager di un Venezuela reduce dal bronzo del 2016, migliore risultato della sua storia: «È un onore essere qui, a rappresentare il mio paese. Sono sicuro che siete tutti consapevoli dei sacrifici che dovevamo fare, per renderlo possibile».
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