VIERA, Florida – L'ottava edizione del Mondiale femminile, in svolgimento sui due straordinari diamanti in sintetico dell'Usssa Space Coast Complex di Viera, con l'inizio del Super Round tra le migliori sei formazioni della prima fase, sta facendo vedere la sua faccia migliore: partite tiratissime, giocatrici determinate su ogni palla. Spettacolo puro, in poche parole.
La manifestazione, che si è distinto da subito per l'ottima organizzazione, è un evento che sta calamitando l'interesse dei media statunitensi (se n'è parlato anche in "Good morning America", sui più grandi quotidiani e sui siti della Major league), anche se il tempo bizzarro della prima fase ha portato meno pubblico delle aspettative. Sugli spalti però non è passata inosservata la presenza di Francis Ford Coppola, il regista e produttore cinematografico.
«Si sta assistendo complessivamente – dice Angelo Fanara, membro della commissione tecnica della Wbsc – ad un buon livello. Ci sono tre-quattro squadre davvero importanti, che potrebbero dire la loro (specialmente il Giappone con il suo gioco corto) anche in un campionato italiano di serie A2 ed altrettante (compresa l'Australia, rimasta fuori dai playoff) davvero valide, ma ci sono nazionali ancora un po' indietro. Diciamo che per il momento siamo lontani dallo standard maschile, ma ci stiamo avvicinando».
Il grossetano Fanara a livello maschile ha ricoperto praticamente ogni ruolo in una vita spesa per il baseball: ha iniziato come ricevitore del Bbc Grosseto, poi è stato allenatore del Roselle Maremma, della nazionale italiana juniores dal 1994 al 2004, presidente del Cnt Fibs e da anni è commissario tecnico internazionale. Con la Wbsc dell'amico presidente Riccardo Fraccari è alla seconda esperienza in Mondiale femminile, dopo quella di Busan, in Sud Corea 2016. Nessuno meglio di lui può inquadrare il momento vissuto da questo sport che si è affacciato alla ribalta internazionale nel 2002, con la prima World Cup disputata nel 2004 ad Edmonton, in Canada.
«Per aumentare ulteriormente il livello del gioco – aggiunge Fanara – e bisognerà migliorare i fondamentali. Certo che la distanza della collinetta è un bel carico per le donne. Per renderlo più veloce la Wbsc dovrà probabilmente prevedere una mercy rule, la manifesta superiorità già dal quarto inning, con venti punti, perché le squadre più deboli hanno preso fino a sedici punti in un solo inning».
In Italia si può provare a portare questo sport? «Certamente, con le tante ragazze che giocano a softball non sarebbe difficile fare delle squadre. Ma si potrebbe anche adottarlo a livello giovanile. Mi ricordo che qualche anno fa a Livorno le ragazze giocavano a baseball con i maschietti fino alla categoria Cadetti».
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