Ormai è fra gli usi e i costumi di Bologna: l’incontro conviviale pre-natalizio della Fortitudo Baseball con gli organi d’informazione specializzati. L’occasione per fare il primo punto in vista della stagione che verrà. Quest’anno però a tener banco nelle chiacchiere al limite dell’ufficialità è stata la candidatura della città felsinea ad ospitare (assieme a Parma) la qualificazione olimpica Europa/Africa.
Sì… Non confermati Panerati, Lampe (si era pensato anche ad un avanti-indietro dall’Olanda per i sui impegni ma poi si è soprasseduto), Robel Garcia che ha firmato per lo spring training con i Cubs e che la Fortitudo non può aspettare. Probabilmente stessa sorte per Moesquit, che sarebbe un “in più” e rispetto al quale ci sono altre priorità. In ingresso Erikson Leonora, esterno venezuelano di passaporto olandese, da Ronchi dei Legionari, e l‘acquisto a titolo definitivo, sempre dalla società bisiaca del jolly Riccardo Bertossi (anche se fino alla finestra di mercato resterà tesserato con i Black Panthers in A2 e dopo andrà negli Stati Uniti a San Giacinto in junior college e sarà a Bologna solo a inizio giugno). Un Alex Russo che, teoricamente, potrebbe rientrare da Padova, ma che difficilmente lo farà dal momento che il DS Mura ha definito, alla lettera, “giocatore che gioca per lui, mentre la filosofia della nostra squadra è un’altra”. La scelta quasi certa di un solo lanciatore straniero – quasi certamente Rivero – nonostante la Coppa dei Campioni.
L’interesse prevalente però era oggi per la candidatura avanzata alla federazione mondiale di ospitare a Bologna (assieme a Parma) il Torneo di Qualificazione Olimpica Europa/Africa per Tokio 2020, dal 22 al 26 settembre prossimi. Un qualcosa per cui fino al momento di sedersi a tavola era in corso il sopralluogo della commissione impianti della WBSC al Falchi. Pare che tutto sia andato per il meglio, ma con tanete cose da fare. Nessuno pensava a una promozione immediata: l’elenco delle richieste da soddisfare era lunghissimo, ha detto il presidente Michelini. Sembra però che non ci sia niente di impossibile, soprattutto se Comune e Regione confermeranno la volontà di collaborare, economicamente. “Erano già preventivati interventi, su un Falchi che i suoi anni li sente tutti, dell’ordine dei centomila euro solo per poter ospitare l’anno prossimo la Coppa dei Campioni, la federazione mondiale chiede di più, fino all’orologio per ridurre i tempi morti”. Di più “in sicurezza per i giocatori fin nei minimi dettagli in primis, poi nell’ospitalità e nei confronti della stampa in particolare” ha precisato Fabio Betto che per conto del club, fino a poco prima, era allo stadio a sovrintendere all’ispezione.
D’altra parte avere un torneo dove sono in sei nazionali a giocare per staccare un solo biglietto (forse l’unico per le squadre di Europa ed Africa) per le Olimpiadi è il massimo – e forse anche di più – a cui possa aspirare nel baseball a livello di manifestazioni l’Italia, visti gli standard richiesti attualmente dalla WBSC anche solo per una manifestazione giovanile a livello mondiale.
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