Baseball Ciechi

Lampi Milano corsari a Brescia nel primo “homerun festival” stagionale

Il secondo turno del XXIII° campionato di baseball ciechi è andato in scena questo fine settimana sotto una inusuale canicola tardo-primaverile con temperature intorno ai 25 gradi sull’asse Brescia-Bologna che hanno trasformato i diamanti in tavole incandescenti ma non hanno fermato i sempre più numerosi slugger presenti nel torneo.

Riflettori accesi sabato e domenica sul campo del CUS Brescia di via Branze, la “casa” della Leonessa per il doppio esordio stagionale delle Rondinelle guidate nel dug-out da skipper Condorelli. Pubblico delle grandi occasioni sugli spalti dell’impianto bresciano tirato a lucido, in autentico delirio popolare dopo il primo match della Leonessa che non ha avuto particolari difficoltà a sbarazzarsi dei Patrini Malnate in un esordio piuttosto agevole in cui gli “homerun kings” Ghulam e Toigo hanno trascinato un attacco spumeggiante e muscolare al 13-1 finale dopo 7 riprese con partita interrotta per manifesta dall’arbitro capo Foltran dopo un’ora circa di no-contest. Match caratterizzato da molti errori da entrambe le parti. Roster 2019 ridotto all’osso per i neo-Patrini di manager Volo, costretto a richiamare le icone prealpine Stigliano e Marchetto per sopperire alla fuga di cervelli che ha decimato la squadra in coda alla scorsa stagione. Finale comunque troppo severo per i varesini che hanno pagato a caro prezzo 4 errori di corsa a punto e qualche tentennamento di una difesa totalmente rifondata intorno ai giovani Michelangelo Agnello e Lorenzo Bossetti, da cui skipper Volo si attende una crescita esponenziale tecnica e di personalità. Scorrendo rapidamente il box-score della gara, prestazione principesca per i due frombolieri bresciani Toigo (4 su 6, 4 HR, 6 punti battuti a casa) sostenuto dall’ex-homerun king nazionale Ghulam (5 su 7, 2 HR, 3 punti battuti a casa). Bene anche Menoni, Pagano e Asli. Per Malnate, Virgili e Marchetto i migliori. Da segnalare tra le fila del Brescia l’esordio del giovane austriaco Jens Sakelsek, mentre alle palette per Malnate, prima assoluta per l’assistente Linda Barichella.

Leonessa attesa domenica da uno scoglio decisamente più impegnativo e ostico, rappresentato dai Lampi Milano, spesso definiti nell’ambiente “Lampacci”, a sottolinearne il carattere guerriero e tignoso, un animus pugnandi indomabile, unito alla capacità innata di conformarsi spesso al gioco degli avversari, penetrare sotto pelle a questi ultimi e sfruttarne qualsiasi debolezza tecnica e psicologica. Prova del nove già decisiva in avvio di campionato per le due compagini lombarde. Ne è uscita una gara tirata e spettacolare che non ha tradito le attese, in cui i milanesi, incassato il primo schiaffo dei padroni di casa (HR a segno per Ghulam) hanno immediatamente reagito da campioni riempiendo le basi contro una difesa bresciana distratta in avvio, capitalizzando al massimo grazie al proprio slugger senegalese Dieng che nella parte bassa della prima e seconda ripresa si produceva in due fuoricampo consecutivi e letali per il morale della Leonessa che consentivano ai Lampi di schizzare su un 7-1 per molti versi clamoroso. Si andava così delineando il leit-motif della contesa: Milano in controllo, Leonessa lanciata all’inseguimento dei meneghini che tuttavia riuscivano sempre a rintuzzare con lucidità i tentativi di rientro bresciano grazie ad una difesa attenta guidata magistralmente dai giovani Comi, Allegretta e da un rientrante Vasquez già in buona forma nonostante la lunga inattività invernale. La gara si chiudeva sul 9-6 per i Lampi dopo quasi due ore di battaglia intensa, con i ragazzi di skipper Molon tutti abbracciati vicino al monte per dedicare il successo alla memoria dell’ex-Presidente Levantini, acclamato a gran voce anche dagli sportivissimi avversari, profondamente legati anch’essi alla figura del grande Claudio. Tra i Lampi, oltre al già citato Dieng (4 su 7, 2 HR, 7 punti battuti a casa), sugli scudi anche Comi ed Allegretta, rispettivamente 6 e 4 assistenze. Anche il sottoscritto, chiamato a sostituire capitan Scarso, ha fornito alla causa meneghina il proprio onesto mattoncino (1 su 5, un punto battuto a casa. Tra i Bresciani, ottimi Ghulam (4 su 7, 4 HR, 4 punti battuti a casa, 10 assistenze), spalleggiato da Toigo (3 su 7, 2 HR, 2 punti battuti a casa). Lampi che approcciano quindi la stagione con il piede giusto, conquistando un successo per niente scontato, griffato da un attacco incisivo sia pure ancora troppo discontinuo e da una difesa davvero implacabile che non ha mai permesso ai forti battitori di casa di raggiungere la terza base. Brescia comunque straripante al piatto, a cui tuttavia manca ancora quella coesione difensiva e gestione dei dettagli in corso d’opera che potrebbe davvero spalancare orizzonti di gloria alla Leonessa d’Italia.

C’era molta curiosità anche intorno al confronto tra Bologna White Sox e Roma All Blinds, domenica mattina a Casteldebole: sfida tra l’imprevedibilità dei felsinei e l’organizzazione di squadra dei capitolini, principali accreditati al tricolore insieme ai Tuoni milanesi. Dopo una breve cerimonia pre-gara in cui Marina Centrone, grande giocatrice ed ex-manager della nazionale di softball sino al 2016, oggi skipper delle Blue Girls ha consegnato la prima pallina del match al lead-off romano Somma, la partita si è sviluppata sui binari dell’assoluto equilibrio per quattro riprese prima dell’accelerata fulminante di una Roma davvero autoritaria che, trascinata dalle stelle Bassani, Napoli e Abidi, piazzava due montanti da KO tecnico tra alta del quinto e sesto inning, involandosi sull’8-0 che di fatto chiudeva il discorso. Calzette Bianche felsinee in palese ritardo di preparazione, solo 6 valide a segno, con un assetto di squadra ahinoi ancora piuttosto ondivago, tramortite dall’autorevolezza sciorinata in diamante dagli atleti di manager Corazza tra cui spiccano le prestazioni monstre di Bassani (4 su 8, 3 HR, 7 punti battuti a casa, 13 assistenze), sostenuto alla grande dal 3 su 8 e 6 assistenze di Napoli, dal 2 su 6 di Pierri e dal 2 su 8 con 1 HR, e un punto battuto a casa di Abidi. “Vecchia Ciabatta” Berganti e Fatti salvano la faccia del Bologna.

In chiusura di programma, primo acuto anche per l’Umbria Redskins che ha riscattato il passo falso commesso all’Opening Day, regolando con un pirotecnico 18-8 lo Staranzano al termine di una gara mai in discussione, chiusa dopo 7 riprese per manifesta dall’arbitro capo Pasquali a favore dei perugini di skipper Mastrantonio, pur privi dell’apporto e del carisma di capitan Claudio Pierini. Il match passerà comunque alla storia LIBCI per i 5 fuoricampo realizzati dall’afgano Muhammad Kakar in forza ai Ducks, record assoluto in 23 anni di baseball ciechi, ragazzone estremamente dotato fisicamente, atletico e già molto efficace in difesa, che ha saputo stupire osservatori e analisti per quella sua naturalezza nei movimenti in campo, unita ad uno stile in battuta del tutto personale, elementi che non mancheranno di puntare addosso al rookie in forza ai Paperi riflettori e voci di mercato. Redskins apparsi decisamente più squadra domenica, spumeggianti su entrambi i lati del campo, trascinati da un Denny Oliveri in stato di grazia (8 su 9, 1 HR, 7 punti battuti a casa), mattatore assoluto insieme al giovane Jimmy Quinci (8 su 9, 1 HR e 5 punti battuti a casa). Ottimi anche Vintila e Reggi tra gli umbri. Per Staranzano, dietro al record stabilito da Kakar, grinta e cuore palesati in diamante anche da Finocchiaro (2 su 6, 6 assistenze), Mastrangelo e Crescenzi, primo homerun in carriera.

Dando infine una prima occhiata veloce alla classifica dei leader dei fuoricampo dopo un fine settimana particolarmente prolifico, in vetta la coppia bresciana Ghulam-Toigo a quota 6, incalzati dal papero-fenomeno Kakar a 5, più distaccati Nesossi (T’5 Milano) e il romano Bassani.

Nel prossimo turno di campionato, l’atteso derby milanese domenica al “Kennedy”, la sfida tra Fiorentina e Umbria Redskins al “Cerreti” e la trasferta delle compagini sarde nel Lazio, opposte agli All Blinds sul “Santa Barbara” di Nettuno.

Matteo Briglia

Matteo Briglia è nato a Milano nel 1968 e lavora come Analista Programmatore Senior presso la Engineering SPA - Ingegneria informatica. Diplomatosi nel 1992 come traduttore simultaneo, due anni più tardi consegue la Laurea in lingue presso lo IULM di Milano (inglese, francese). Da sempre appassionato di sport, in particolare quelli americani, segue sin dall'adolescenza il football e il basket di cui ha iniziato a scrivere nel 1993 pubblicando brevi articoli su riviste online riguardanti la postseason NFL e i playoffs NBA. Ha poi cominciato ad interessarsi anche alla Major League Baseball intorno al 1994, nella stagione dominata dai Toronto Blue Jays, formazione di cui si è immediatamente innamorato una volta comprese a fondo le regole del gioco e migliorato l'inglese tecnico (per poter seguire via radio le cronache direttamente dai diamanti a stelle e strisce). Dal 1998 circa scrive appassionati resoconti sulla Major League, con approfondimenti su New York Yankees e Atlanta Braves, squadra del cuore ormai da un ventennio. Matteo segue in diretta in particolare la postseason della MLB, con testi cariche di emotività, colore e pathos emozionale che hanno sempre caratterizzato le sue cronache di non vedente rendendole più vicine alle narrazioni Blog. Da tre anni circa, ha scoperto il baseball per non vedenti, entrando in contatto con l'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi). L'esperienza lo ha talmente elettrizzato tanto che dopo una prova iniziale ha deciso di proseguire a giocare con i Lampi Milano. Dal maggio 2011 collabora con Baseball.it seguendo da vicino tutto quello che succede nel movimento del baseball per ciechi.

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