Serie A1

Buona la prima per il City

Il direttore creativo della Maison Valentino, Pierpaolo Piccioli

C’è stato un bel pubblico al Borghese per l’opening day, oltre 800 in tribuna. E’ la società stessa che ci fornisce i numeri: 390 biglietti venduti, 370 abbonati paganti, oltre 120 tessere atleti distribuite nel prepartita agli atleti delle squadre del territorio. Presenze che sarebbero state definite “discrete” negli anni dei cicli vincenti, oro colato in questi soprattutto se si pensa alla penuria delle ultime tribolate stagioni in riva al Tirreno. Che Nettuno voglia ripartire dal suo vecchio gioco lo si capisce dal modo in cui i tifosi, non solo quelli più appassionati, hanno risposto all’appello della dirigenza del City. Ci sono anche i candidati sindaco, a fare vetrina, visto che dopo l’ennesimo commissariamento (dopo un mandato che ha battuto il record negativo di durata) a maggio si voterà per il primo cittadino.
Ma soprattutto c’è Pierpaolo Piccioli a lanciare la prima palla, che proprio recentemente è stato inserito nella lista delle 100 persone più influenti dal NY Times. Diciamo che non capita tutti i giorni di vedere, su un diamante italiano, una presenza così blasonata. Il direttore creativo della Maison Valentino ci ha assicurato che ha sentito meno pressione alla settimana della moda di Parigi che sul mound del Borghese. Fatto salvo che strike è stato, e dal cerimoniale Piccioli è uscito a testa non alta, altissima, lì dove molti altri hanno miseramente fallito.

Poi si è finalmente giocato, e alla consegna dei lineup la prima scoperta è che l’unico nettunese in formazione è Giuseppe Mazzanti battitore designato. Ruiz in pedana non inizia in maniera brillante. Singolo di Infante, base ad Ambrosino ma anche un lancio pazzo e una palla mancata che permettono a Molina con una rimbalzante sull’interbase di spingere a casa l’1 a 0. Cambio campo e con uno in base e due fuori, e due strike sul conto, proprio Mazzanti incrocia una curva di Lopez e la trasforma in un terrificante fuoricampo a sinistra per il 2 a 1. Il City allunga al quarto, dopo che poco prima Ruiz era riuscito a uscire indenne da una situazione spinosa di due in base e uno fuori. La seconda parte dell’inning si apre con il singolo di Ustariz, doppio di Alvarez per il 3 a 1 e dopo due strike out (e sul conto di due strike e zero ball) arriva il triplo di Noguera che sorprende gli esterni ospiti colpevolmente troppo avanzati per il 4 a 1. Il quinto punto entra su doppio errore della difesa al sesto, poi è veramente solo “accademia” sino alla fine.

Il pubblico del Borghese all’Opening Day contro Castenaso

Per Ruiz arriva la prima vittoria, 83 lanci in 5 riprese complete, 4 valide, 4 strike out e 2 basi, rilevato nel finale da Hernandez. Dall’altro frontre Lopez colleziona 8 strike out in 5 riprese complete, è può essere considerato di questo Castenaso al ritorno in A1 dopo molti anni uno dei suoi punti di forza.
Comunque, in casa Nettuno City si sono subito viste ottime cose, a partire da qualche giocata in diamante di eccellente fattura. Qualcuno forse sarà ancora in ritardo di condizione, ma la sensazione è che dal primo al nono dell’ordine di battuta, come ci aveva confidato Carlo Morville alla vigilia, tutti sono in grado di far male.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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