Serie A1

Il cinismo della Fortitudo

La serata di San Marino comincia con un emozionante amarcord e termina sul campo con il cinismo della Fortitudo e i rimpianti dei titani schierati in campo con la casacca dei Pirati. Flashback di momenti da ricordare alla presenza del presidente federale Marcon, come l’ingresso sul diamante delle due squadre seguito subito dopo da tutti i ragazzi delle società della zona: San Marino, Junior Rimini, Falcons Torre Pedrera, Rimini 86, Piranhas Valmarecchia, Nuova Riccione, Nuova Delfini e la presenza del Softball Forlì con la formazione di A1.

Poi la consegna di un mazzo di rose, rigorosamente arancioni, alla signora Lella (accompagnata da figli e nipoti), moglie dell’indimenticato Rino Zangheri, ricordato da tutto lo stadio con un lungo applauso. Tanta gente a San Marino non si era mai vista, segno tangibile di come si possa realizzare qualcosa con pochissimo sforzo e tanta passione.

Alessandro Maestri (Lauro Bassani – PhotoBass)

Il resto è baseball vero, quello di un play-ball tiratissimo fino alla fine, dove la Fortitudo la spunta oltre i propri meriti. San Marino batte il doppio delle valide, passa sull’asse Romero (base)-Flores (doppio), poi va sotto sull’unico momento di difficoltà di un ottimo Maestri (7 kappa e 3 sole valide concesse in 6 riprese), ritorna avanti segnando tre punti al 3° pur battendo una sola valida, ma sfruttando le basi concesse da Pizziconi e due battute in diamante da altrettanti rbi. Sul 2-4 e praticamente senza l’apporto di Marval nel box (tre strike-out incassati), è Scotti a frenare la fuga dei titani prima di lasciare il monte a Bassani.

La partita si decide al settimo, perché l’ingresso in pedana di Cherubini è negativo: doppia base a Grimaudo e Agretti, sul bunt di Fuzzi il pitcher spara alle stelle, entrano i corridori e lo stesso Fuzzi segna il 5-4 sulla volata di Ferrini. Coveri e Mazzocchi azzerano il line-up ospite, ma San Marino lascia due uomini in base al settimo, ottavo e nono inning, quando Vaglio salva un’eventuale situazione di basi piene con una gran giocata a eliminare Imperiali.

Carlo Ravegnani

Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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