Serie A1

San Marino, primo sorriso

Nel campionato più corto della storia, almeno ci sono partite come quella di Serravalle a tirare su il morale degli appassionati. San Marino-Parma non ha deluso le attese e dopo dieci riprese di alto livello, sono i titani di Mario Chiarini a spuntarla 4-3, cancellando lo scomodo zero dalla caselle delle vittorie.

Tutti si aspettavano il duello tra Quevedo e Casanova, in realtà sono stati i rilievi (almeno tre su quattro) a dominare sul monte di lancio. Il partente di San Marino ha incassato tre punti frutto di due fuoricampo, il primo al 2° inning da due di Sambucci che ha ricevuto una palla fin troppo invitante e l’altro nella ripresa successiva, un solo-homer in campo opposto da parte dell’ex Poma. Il cubano di Parma, in evidente ritardo di condizione, ha faticato fin dal primo inning quando ha concesso la base a Giordani, ha incassato il singolo di Flores (1-0) e dopo l’errore di Mercuri, la valida del 2-0 di Rondon. E al 3° ha riempito le basi per poi colpire Celli: qui è finita la sua partita dopo 61 lanci ed è iniziata l’ottima gara di Ozanich che con tre strike-out di fila ha salvato una situazione complicatissima.

Quando Chiarini ha chiamato Perez sul monte, il line-up del Parma Clima ha visto le streghe (mini no-hit e 5 strike-out in 3 riprese), intanto Ozanich ha dovuto pelare un’altra brutta gatta al settimo quando con le basi piene, ha costretto Celli a battere in doppio gioco. Inevitabile la soluzione al tie-break dove dopo il bunt di Desimoni e la base intenzionale a Koutsoyanopulos, il closer sammarinese Baez tirava fuori dal cilindro due strike-out su Poma e Zileri, con quest’ultimo a tre kappa in serata come Mercuri sui 14 di squadra, un po’ troppi. Non così impeccabile si rivelava Habeck che concedeva la base a Flores riempiendo tutti i cuscini, dando così a Celli, sul secondo lancio, la possibilità di battere a casa la volata della vittoria di San Marino.

 

 

Carlo Ravegnani

Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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