Scende la pioggia, ma che fa… In un campionato “monco”, già povero di partite, se anche il meteo ci gioca contro, allora non va bene. Su sei partite previste, se ne sono giocate la metà e la classifica tornerà a essere completa quando San Marino, Castenaso, Godo e Redipuglia sfrutteranno la settimana della Coppa Campioni per recuperare le gare rinviate sabato.
Cosa ha detto il quinto week-end di campionato? Partiamo dalla partita più semplice: San Marino ha un gran monte in garauno, Castenaso contro questi lanciatori fatica. La partita è stata in bilico fino alla fine, più per demerito della squadra di Chiarini che ha lasciato 13 corridori sulle basi. Ma attenzione, ora San Marino è al completo con i recuperi di Epifano e Reginato e la difesa è ancor più blindata.
Nettuno e Parma se le sono date di santa ragione. Il City doveva fornire delle risposte dopo le quattro sconfitte consecutive, in particolare le ultime due, orribili, con la Fortitudo. Lo staff tecnico ha provato a cambiare i partenti (Hernandez e Teran, che in realtà partenti non lo sono mai stati negli ultimi anni) ma la squadra tirrenica non ha dato risposte chiare. Perché se è vero che ha preso a pallate quello che sulla carta dovrebbe essere il monte straniero più affidabile dell’A1, ha confermato tutti i propri limiti in garadue dove i lanciatori non sono all’altezza. Non si spiega altrimenti una sconfitta partendo da 7-0 al primo inning.
Parma torna a casa con qualche quesito da risolvere. Lati negativi: 21 punti e 26 valide sul groppone, un Aldegheri che dopo un inizio stagione convincente ha alzato decisamente la sua media pgl e sabato non ha completato neppure una ripresa. Lati positivi: quando si perde male la prima partita e si comincia peggio la seconda, tornare a casa con un pareggio è tanta roba. La squadra dei Poma (cioè il manager e il trascinatore del line-up) ha mostrato attributi da vendere, rimontando da 0-7 e 9-10 sul fuoricampo di Alvarez, ma è consapevole che partite come quelle di ieri sera si ribaltano una volta su dieci.
Ma la domanda è questa: due squadre che vogliono arrivare in fondo, possono chiudere un doppio confronto con 36 punti totali, 49 valide complessive per non parlare delle 22 basi ball concesse? La scelta di tornare al lanciatore italiano obbligatorio in garadue non ha pagato. Nella partita riservata ai pitcher di scuola italiana, o di formazione, passaporto o robe simili, i numeri sono nettamente superiori alla gara dei lanciatori stranieri (dove a volte vengono utilizzati pure gli italiani): 70 punti in più, 35 valide in più, 43 basi ball in più, ma soprattutto le partite durano un’eternità come le 4 ore sfiorate sabato allo Steno Borghese. Su 27 partite giocate finora c’è stata una media di 11,6 punti e 21 valide a gara. Purtroppo non è solo bravura dei battitori.
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