L’ultima squadra italiana a vincerla, la Coppa dei Campioni con un nome o con l’altro, è stata la Fortitudo Bologna nel 2013. Volendo, si potrebbe dire il San Marino, quale partecipante al campionato IBL, l’anno dopo. Poi però sono stati sette anni di digiuno: dominio olandese assoluto, con tre successi del Neptunus Rotterdam (2015, 2017 e l’anno scorso) e uno dei Pirates di Amsterdam. Per le “nostre” solo secondi posti, come massimo: con Rimini (2016 e 2018) e Fortitudo (2015 e 2017). Unipolsai Fortitudo, cinque volte prima, e Parma Clima, 13 centri al proprio attivo (l’ultimo nel 1999), ci provano a riportare in Italia il titolo europeo per club. Da domani, a Bologna, e Castenaso.
Teoricamente le avversarie a cui stare attenti sono appunto le due olandesi: Curaçao Neptunus, ininterrottamente primo nella Hoofdklasse dal 2013, e L&D Amsterdam. Con l’avvertenza di ricordare come l’anno scorso a Rotterdam gli “amsterdammers”, poi secondi in finale nel loro campionato, si sono trovati a giocare lo spareggio salvezza, vinto da loro, col San Marino, all’ultima giornata della coppa.
L’altra incognita è, come sempre con l’attuale formula – due gironi, semifinali e finale – il lanciatore che ti metteranno di fronte gli avversari sulla carta di seconda fascia: Rouen Huskies e Bonn Capitals per Parma, Ostrawa Arrows e Deurne Spartans per Bologna. Fortunatamente il calendario non fa differenza questa volta, a carte pari, mettendo subito di fronte le due dell’Italia e le due dei Paesi Bassi nella giornata d’apertura, con Parma Clima-Curaçao Neptunus alle 14.30 e L&D Amsterdam–UnipolSai alle 20.30, al Falchi.
I bolognesi hanno fatto arrivare lo straniero in più concesso dalla federazione, Stephen Perakslis, e ritornare Nick Pugliese (e forse anche Bocchi), entrambi per rinforzare il monte di lancio. Anche le avversarie comunque non sono state a guardare. Rotterdam ha aggiunto al roster l’esterno statunitense Willie Johnson, e Amsterdam ha fatto arrivare dagli USA l’interno curaçaoano – ironia degli sponsor – Sharlon Schoop.
Forse il Parma Clima è quella che “ha fatto” meno di quel che si pensasse, acchiappando in volata il secondo dei fratelli Adeghieri, Samuel, e volendo contare tutti Schiavoni, aggiunto al roster il 10 maggio e che ha esordito in campionato lo scorso week end. Stando alle dichiarazioni dal club di Parma “La nostra presenza è diventata certa soltanto nello scorso mese di febbraio quando il Rimini ha ufficializzato la propria rinuncia alla partecipazione: i tempi stretti e il regolamento del torneo che prevede l’utilizzo di un massimo di tre atleti stranieri ha reso difficile, se non quasi impossibile, la ricerca di giocatori che potessero allungare il nostro pitching staff”.
Resta il problema per le nostre di due olandesi che qua arrivano con tre partenti “collaudati” – Ploeger, Cordemans e Heijstek (più magari anche Veltkamp) l’Amsterdam, e Marckwell, Yntema, Harcksen (con l’aggiunta di Koeiman) il Rotterdam.
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