La 90esima All Star Game, partita fra le polemiche per l’esclusione di “Chief Wahoo”, alla fine verrà ricordata come uno dei momenti più toccanti nella storia del baseball USA. All’inizio del sesto inning, è scattata l’iniziativa benefica promossa dalla MLB “Stand up To Cancer”, e tutto il Progressive Field con i suoi oltre 36.000 spettatori si è alzata in piedi. Tutti i tifosi avevano in mano un foglio sul quale era scritto il nome di una persona cara sconfitta dalla malattia e di fronte al dug-out della American League sono apparsi il manager Terry Francona, Francisco Lindor, Carlos Santana, Shane Bieber e Brad Hand con la scritta “Cookie”. In mezzo il compagno di squadra Carlos “Cookie” Carrasco, a cui a giugno è stata diagnosticata la leucemia, con un cartello dove era scritto “Io sto qui”, mentre tutto lo stadio scandiva in coro “Cookie, Cookie, Cookie”. Semplicemente da brividi, così come il minuto di raccoglimento per la prematura scomparsa di Tyler Skaggs, trovato morto nella sua stanza all’età di 27 anni la scorsa settimana.
Altro motivo, molto più futile, per ricordare la All Star Game 2019 è la nomina dell’MVP caduta su Shane Bieber, stella di casa, primo Indians a ricevere l’onorificenza dopo Alomar nel 1997. Il 24enne lanciatore partente alla sua prima “partita delle stelle”, è salito sul monte come quinto lanciatore e ha messo insieme 3 strike-out su 19 lanci effettuati per chiudere il suo unico inning giocato lasciando a secco alle mazze avversarie.
Per il resto, il 4-3 con cui l’American League si è imposta sulla National rappresenta il settimo successo consecutivo per la selezione del “Junior Circuit”, e la 14esima vittoria negli ultimi 17 anni. La miglior striscia positiva nella storia della “Midsummer Classic” resta per il momento saldamente in mano alla National League che tra il 1972 ed il 1982 ha messo in fila 11 affermazioni. Qualche spunto di cronaca: il primo punto è di Michael Brantley, che dopo 10 anni di Indians quest’anno è andato a giocare con gli Astros. I tifosi del Progressive Field non lo hanno certo dimenticato e l’ovazione ricevuta al momento del suo ingresso in campo, una delle più forti in assoluto, lo testimonia. “E ‘stato grandioso”, ha detto Brantley. “Voglio solo che i fan sappiano quanto sono riconoscente per il modo in cui mi hanno trattato per i 10 anni che sono stato qui. Hanno reso questa partita ancora più speciale per me.”
Dopo il raddoppio a firma di Gary Sanchez, al sesto inning arriva il primo fuoricampo del match a firma di Charlie Blackmon. Il “solo-shot” su Liam Hendricks riapre la partita e porta il parziale sul 2-1. A pareggiare il numero di fuoricampo ci penserà Joey Gallo che al settimo inning porterà il risultato sul 4-1 prima del tentativo di rimonta della National League che però si fermerà all’ottavo inning con la valida da 2 punti di Pete Alonso, fresco vincitore dell’Homerun Derby. Aroldis Chapman al nono inning otterrà la sua prima salvezza in una All Star Game e ora l’American League conduce complessivamente con 45 vittorie contro le 43 del “Senior Circuit”. Nel conto vanno considerati anche i due pareggi del 1961 e del 2002.
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