La prima giornata di gare del Mondiale under 12 organizzato dalla Wbsc a Tainan City è stato caratterizzato da una serie di partite cappotto. Dopo gli shutout del Venezuela sull’Italia e del Giappone sulla Repubblica Ceca sono arrivati anche quelli degli Stati Uniti (10-0 all’Australia) e della Corea (7-0 al Messico). Le corazzate, insomma, hanno fatto fino in fondo il loro dovere.
Gli Usa, sorretti a dovere per le cinque riprese da Brenden Lewis (50 lanci effettuati, 40 strike), hanno chiuso il confronto tra la seconda e la terza ripresa andando a segno quattro volte, per poi trovare i sei punti della manifesta superiorità al 5° attacco. L’Australia, dopo aver firmato un doppio al 1° tentativo con Nati, il terzo battitore del line-up, non sono riusciti più ad arrivare in base, mentre Hartshorn, Ruckert e Hayes (tutti a 2/3) sono stati i più produttivi nella formazione a stelle e strisce, che ha prodotto tredici hit.
La Corea ha invece risolto il match con i messicani nelle prime tre riprese di gioco, andando a segno tre volte nei primi due turni e una al terzo. Gli asiatici nella parte iniziale del confronto hanno avuto il giusto sostegno dal partente Na (3rl, 2bv), mentre Taeoh Lee (2/3, 3pbc) e Migyu Jung (2/2) sono stati i migliori di un line-up che ha battuto una sola valida in più degli avversari (7 contro 6).
Uno dei motivi d’interesse dell’Opening Day è stato l’esordio (reso possibile da una wild card) delle Isole Fiji, travolte (28-2) dal Sudafrica. La partita è rimasta in perfetto equilibrio solo nel primo inning, dominato da Clarke (2rl-5so) e Johns, poi gli africani hanno preso il largo, andando a segno addirittura ventotto volte tra la seconda e la quarta frazione. Tre big inning (rispettivamente da nove, dieci e nove segnature) arrivati non solo con la mazza (alla fine sono state “appena” nove le valide, con Botha a 2/3 e Atkinson a 2/4), ma grazie anche al poco controllo dei piccoli atleti delle Fiji, che hanno concesso agli avversari qualcosa come 23 basi per ball e sei errori.
Per la simpatica matricola, applaudita calorosamente dai 250 spettatori presenti allo Shan-Hwa, è stata comunque una partita da ricordare.
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