Quando in Italia saranno le 2 di mercoledì 23 ottobre al “Minute Maid Park” di Houston prenderanno il via le 115esime World Series. Una sfida inedita quella tra Astros e Nationals alle World Series visto che per la franchigia di Washington si tratta della prima volta in assoluto alle finali. L’unico precedente per la capitale USA riguarda i Senators, ovvero gli attuali Minnesota Twins, che nel 1933 arrivarono a giocarsi l’anello contro i New York Giants, ma furono battuti per 4-1. I Senators ottennero un’unica vittoria al Griffith Stadium, che restò la casa della franchigia fino al 1960, quando avvenne il trasferimento a Minneapolis, per poi essere demolito nel 1965. Per gli Astros, invece, si tratta della terza finale. E’ l’unica franchigia nella storia della MLB a disputare le World Series sia come campione della National League che della American League (Houston si è trasferita dalla Central di NL alla West di AL nel 2013). Risale al 2005 la prima finalissima, da campione del “Senior Circuit”, quando subì un 4-0 dai Chicago White Sox. La seconda, e più proficua partecipazione, è datata 2017 quando si impone al termine di gara-7 sui Los Angeles Dodgers con George Springer nominato MVP.
Stavolta, gli Astros avranno il vantaggio di giocare in casa le prime 2 e le eventuali ultime 2 gare della serie grazie al miglior record di vittorie ottenuto in regular season (107-55 per i texani contro 93-69 dei capitolini). I Nationals arrivano a questa sfida dopo essere passati per la wild-card avendo eliminato i Milwaukee Brewers, poi i Los Angeles Dodgers nelle Division Series e infine i St. Louis Cardinals alle Championship Series. Gli Astros hanno liquidato i Rays nelle Division Series e gli Yankees nelle Championship Series.
Le finali 2019 sembrano essere state appositamente studiate per chi ama i lanciatori partenti visto che entrambi i roster gravitano intorno ai loro “aces”. Washington ruota intorno a Stephen Strasburg, Max Scherzer e Patrick Corbin e in produzione offensiva può contare sull’MVP delle NLCS Howie Kendrick, autore di 9 punti battuti a casa in queste post-season, e sul terza base Anthony Rendon che ha totalizzato una media battuta di .375. Da notare che in questi play-off il roster di Dave Martinez non ha rubato una base.
Anche Houston può contare su una rotazione dei partenti di assoluto valore tra cui spiccano Justin Verlander e Gerrit Cole. In attacco si punta forte sull’MVP della ALCS Jose Altuve, autore della battuta vincente contro gli Yankees e detentore di una media battuta di .349 con 8 punti battuti a casa in queste post-season, e sell’aspirante MVP di queste finali Alex Bregman. Tra le note negative di questi play-off ci sono il rookie Yordan Alvarez, 1 su 22 con 12 strikeout nelle ALCS, e l’MVP delle World Series del 2017 George Springer, che ha una media battuta di .152 in queste post-season.
I partenti di stanotte saranno Gerrit Cole per i padroni di casa e Max Scherzer per gli ospiti. “Chef G” ha concesso un solo punto con 32 strike-out all’attivo in 22.2 inning durante le sue 3 partenze in questi play-off. Il 29enne ex-Pittsburgh, che diventerà free agent dopo le World Series, ha un record di 19-0 con 1.59 di media PGL e 258 k in 169.1 inning lanciati nelle ultime 25 gare, ed è al suo esordio assoluto alle World Series. “Brown Eye” arriva alle finali dopo aver lanciato per 7 inning in gara-2 delle NLCS contro i Cardinals senza concedere punti, una sola valida e 11 strike-out. Il tre volte vincitore del Cy Young Award ha ottenuto complessivamente 27 “k” in 20 inning lanciati in queste post-season. Nelle ultime 3 apparizioni sul monte ha lanciato 15 inning concedendo appena 4 valide ed 1 punto. Scherzer è alla seconda apparizione in carriera alle World Series dopo quella con i Tigers del 2012 quando concesse 3 punti in 6.1 innings contro San Francisco nell’ultima delle 4 partite che servirono ai Giants per avere la meglio su Detroit. Curioso notare che nella rotazione partente di quei Tigers brillava già la stella di Justin Verlander, oggi rivale di Scherzer, e che lancerà in gara-2 quando sul monte per Washington partirà Stephen Strasburg.
LE WORLD SERIES – Da quando è stata istituita, nel 1903, la finale tra la vincente della National League e quella della American League si affrontano al meglio delle 7 gare ad eccezione del 1903, 1919, 1920 e 1921, anni nei quali si giocava al meglio delle 9. Le “Fall Classic”, chiamate così perché sempre disputate in autunno, si sono giocate ad eccezione del 1904 e del 1996. Nel primo caso John T. Brush, vulcanico presidente dei New York Giants, gli attuali San Francisco Giants, si rifiutò di affrontare la vincente della American League perché non riconosceva il valore della lega nata solamente pochi anni prima, nel secondo caso fu uno sciopero dei giocatori a determinare lo stop in agosto (la stagione non fu poi più ripresa).
Finora, le franchigie del “Junior Circuit” si sono imposte per 66 volte, contro le 48 di quelle del “senior Circuit”. L’ultimo successo di una squadra di NL risale al 2016, quando i Chicago Cubs spezzarono la “maledizione della Capra” imponendosi al termine di una emozionante gara-7 contro i Cleveland Indians. Subito dopo è stata la volta degli Houston Astros nel 2017 e dei Boston Red Sox nel 2018.
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