Non sappiamo nemmeno se domani ci saremo, con questa Covid-19 o coronavirus che dir si voglia, e mi ritrovo a leggere di inizi di campionati il giorno tale, di possibili alternative, e non so cos’altro. Oggi!
Certo, è giusto, in qualche modo, pensare guardando avanti. Sperando. Però…
Ha un senso ipotizzare – ieri, oggi, domani – l’dea ” portata avanti dalla Federazione, e poi avallata dalle società, prevede la partenza del campionato nel weekend del 13-14 giugno dividendo le 10 squadre in 2 gironi da 5”, con regular season strutturata su girone di andata e ritorno con semifinali incrociate al meglio delle 5 gare e poi finale per lo scudetto, anche in questo caso in una serie al meglio delle 5 partite? Dicendo: “Una struttura questa che potrebbe comunque rimanere in piedi anche nel caso si prolungassero le tempistiche dell’emergenza sanitaria e si potesse tornare in campo non prima di luglio, che porterebbe a chiudere la stagione ad ottobre”.
Dire: “Anche la serie A2 baseball si è posta il weekend del 13-14 giugno come data per tornare di nuovo a incrociare mazze e guantoni sui diamanti organizzando una regular season basata su 4 gironi con andata e ritorno (le 2 settimane centrali di agosto saranno di sosta) al termine dei quali le squadre prime classificate si affronterano in una serie al meglio delle 5 gare nelle 2 finali, decise per sorteggio, che daranno la promozione nella serie A1 2021, chiudendo così la stagione alla terza settimana di settembre”.
Tutto molto bello, ma ci sono anche altre “regole” e non solo “tesseramenti, trasferimenti e prestiti saranno aperti fino al 31 maggio (per poi lasciare spazio dall’1 al 30 giugno alla finestra di riapertura)”. Ci sono gli stranieri, i comunitari, i visti. Anche quante partite per week end, tanto per dire?
Ovvio che fondamentale è, se umanamente possibile, assegnare uno “scudetto 2020”. In qualunque modo e in qualsivoglia maniera. Soprattutto, se possibile, giocare e “far vedere” del baseball: e se a porte chiuse, allora che però sia in streaming.
Ma, per favore, apriamo la bocche a bocce un po’ più ferme, di quel che consente l’oggi!
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