Serie A1

San Marino-Parma, botta e risposta

Una legnata di Alex Sambucci al settimo inning di garatre evita il cappotto al Parma nel trittico con San Marino e rimanda alle prossime settimane quel verdetto, ormai scritto, di una finale scudetto tra Bologna e San Marino.

Le due partite sul Titano sono completamente diverse tra loro. La prima è dominata dai lanciatori: Maestri su tutti con 10 strike-out, Rivera e Aldegheri con 4 a testa. Alla fine la decidono due giocatori, Celli e Caseres, autori delle 4 valide sammarinesi: i loro due doppi al 4° valgono l’1-0, le loro due valide al 6° (indecisione fatale di Poma sul contatto del cubano) il punto del raddoppio. E con il Maestri visto ieri, la vittoria è in freezer.

Altra musica in serata dove per un errore di compilazione del roster da parte di San Marino, al posto 4 del line-up non c’è il “dh” Reginato ma il pitcher. Chiarini si affida alle staffette, il neo arrivato Hernandez e Nico Garbella chiudono i loro due inning senza pecche, così fa Pomponi nelle prime tre riprese, poi al 4° subisce il punto sul singolo di Angulo. Dal 5° inning in avanti via ai fuochi d’artificio: Di Raffaele e Baez lanciano un’infinità di ball, l’errore di Di Fabio è pesante e Parma sorpassa (1-4), tra l’altro segnando i primi punti del trittico dopo 18 inning di astinenza.

Aldegheri sul monte ducale non è in serata e rimette in partita San Marino, con la base a Pulzetti, il doppio di Avagnina e il singolo di Caseres (3-4). Non fa meglio Arcila al 6°: valide di Di Fabio e Pulzetti e singolo del sorpasso di un Celli on fire (5-4). Altro giro altro ribaltone. Kourtis concede due basi al 7°, la battuta in diamante da doppio gioco viene difesa male da Pulzetti e Sambucci spara un grande slam a sinistra (5-8). San Marino ha la forza di segnare un punto al 7°, ma Francesco Pomponi chiude alla grande una partita conclusa sul monte da due lanciatori Under 18.

Carlo Ravegnani

Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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