«Se lo costruisci, lui tornerà». Grosseto vuole finalmente voltare pagina e punta a mettere insieme le forze per costruire una società che possa, dopo troppi anni di anonimato, tornare ai vertici nazionali, partendo da un nome che metterebbe d’accordo società e tifoseria, Bbc Grosseto. In Maremma si vuole costruire il futuro, facendo rivivere un passato straordinario, fatto di quaranta stagioni nella massima serie, dal 1967 al 2013, di emozioni indimenticabili, come la conquista di quattro scudetti, una coppa Campioni, una coppa Ceb e tre trofei tra Supercoppa e Coppa Italia. Il baseball è da sempre lo sport dei grossetani e il ricordo di campioni come Massellucci, Self, Stimac, Olsen, Mazzieri, Luongo, Pate, Ilardi, Costa, Mutz o Thomas provoca sempre palpitazioni di cuore a chi ha vissuto un’epoca che si è conclusa troppo presto e male per non aver lasciato un vuoto in chi si è sistemato per anni sui gradoni dello stadio Roberto Jannella, uno dei diamanti più belli d’Europa, che ha ospitato campionati Europei, Mondiali, coppe continentali di club, facendo registrare affluenze sempre ben oltre la media nazionale.
Di una società che possa far rinascere il “batti e corri” in riva all’Ombrone, se ne sente parlare ormai dall’autunno 2013, quando l’assessore allo sport del Comune di Grosseto, Paolo Borghi, mise insieme Mastiff, Jolly Roger, Maremma, Junior e Bsc 1952 per dare vita al Progetto Grosseto Baseball Club. La dichiarazione d’intenti sottoscritta dalle società, che scelsero l’avvocato Massimo Ceciarini come loro rappresentante, non fu però mai messa in pratica. In questi anni, durante i quali il Grosseto Baseball ha messo in bacheca uno scudetto di serie A federale e una finale prima di dissolversi nel nulla, c’è stato qualche timido tentativo ma alla resa dei conti non se n’è fatto nulla.
Sarà la volta buona? I tempi sembrano maturi, dopo un’annata che ha visto i terribili ragazzini del Bsc 1952 conquistare la vetta della classifica di serie B al primo anno di attività seniores. Nell’intenzione di Sandro Chimenti, direttore generale del JR Grosseto, che ha sottoposto un progetto alla società del presidente Massimo Ceciarini c’è la volontà di unire il baseball maremmano sotto una bandiera unica, ma lasciando agli altri la libertà di agire. Una franchigia tipo quella nata a Bologna, con la Fortitudo che fa da capofila alle altre società, a cominciare dal Longbridge, che gioca con maglie su cui campeggia la sky line della città delle due Torri.
«Vogliamo che si possa lavorare su un nome unico, puntare su una comunicazione unica – sottolinea Sandro Chimenti – per avere qualcosa di concreto su cui investire. Nelle mie idee c’è una società che lavori per il vertice (in questo caso rappresentato dalla serie A2) e a cascata per costruire squadre di serie B, C e giovanili. Il mio progetto prevede il coinvolgimento di tutte le realtà maremmana: ognuno deve portare la sua esperienza, i suoi ragazzi. Noi abbiamo presentato il progetto al Bsc ma nessuna preclusione per Junior, Ymca e Boars, che devono far parte di questo gruppo».
«Il Bsc – prosegue Chimenti – potrebbe conquistare domenica prossima il lasciapassare per la serie A2. Io mi domando: Grosseto in questo momento si può permettere, anche numericamente, due squadre in serie A2 o sarebbe bene unire le forze per metterne insieme una che possa lavorare per tornare finalmente in A1?».
«Grazie all’esplosione dei diciottenni allenati da Stefano Cappuccini – sottolinea ancora Chimenti – questo è l’anno buono per rivendicare la grossetanità e per unire gli sforzi. Ma dobbiamo anche fare in fretta per non perdere un altro treno».
LA BOZZA DI PROGRAMMA. Chimenti, al momento dell’incontro con i vertici del Bsc, Massimo Ceciarini e Andrea Dani, ha messo sul tavolo anche una bozza di programma, con quattro punti principali. 1) definire le strategie sportive con le squadre partecipanti ai vari campionati e il lavoro da proporre nelle scuole e anche le attività per reperire i fondi da svolgere in collaborazione fra feste e tornei. 2) pianificare un piano annuale finanziario delle spese, con l’indicazione precisa della ripartizione degli oneri tra il Bsc e il JR, al fine di capire se e come ottenere economie. 3) istituire una comunicazione unica, che ruoti appunto intorno al nuovo marchio e al nome che accomuni tutte le squadre e i progetti, facendo unione comune senza se e senza ma sul nuovo e unico simbolo della società. 4) stilare l’organigramma e definire le mansioni, i compiti e le responsabilità di tutta l’attività annuale, per ottimizzare le risorse umane a disposizione coinvolte nel progetto. Cercando al tempo stesso di superare le rivalità storiche e avviare il processo di un solo nuovo Grosseto.
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