Verso le Elezioni

Totoni Sanna: «Per il prossimo quadriennio si dovrà ripartire dai giovani con un’idea comune»

All’inizio della campagna elettorale, si era parlato di Totoni Sanna, storico dirigente del Nuoro Softball, per dodici anni braccio destro di Riccardo Fraccari nella Fibs e otto nella Esf, come possibile antagonista di Andrea Marcon, con il quale ha trascorso l’ultimo quadriennio nel consiglio federale. Alla chiusura delle candidature, però, Sanna è stato l’unico consigliere uscente a non ricandidarsi.
Come mai alla fine ha deciso di non ricandidarsi?
«Credo che dopo 19 anni di esperienza in consiglio, nel corso dei quali ho avuto l’onore di occupare anche ruoli apicali, mi è sembrato giusto lasciare spazio a nuove figure. Rimango comunque in carica nei ruoli mondiali con la WBSC e continuerò a lavorare come dirigente della mia società e per il bene del baseball e del softball nazionali».
Tracciamo un bilancio degli ultimi quattro anni?
«Sotto quello sportivo parlano i risultati. Probabilmente andavano valutate meglio alcune sconfitte, come ad esempio quella dell’Under 18 all’Europeo di Grosseto, al termine della quale era necessario aprire una riflessione, oppure quella con la Russia nella under 15».

Totoni Sanna con il presidente della federazione giapponese ai Mondiali in Canada

«Per quello che riguarda il bilancio economico – aggiunge – nel 2016 la Fibs si è presentata con una perdita patrimoniale, ma si era a conoscenza delle cause che l’avevano generata. Lo sapeva il collegio dei revisori, lo sapeva la giunta Coni che ha approvato tutti i bilanci e lo sapeva la società di certificazione. Marcon dice di aver risanato il bilancio ma non dice che questo è dovuto a maggiori risorse erogate dal Coni, per il fatto che siamo nel quadriennio olimpico, e che ha beneficiato di maggiori contribuzioni straordinarie. Nel 2015, 500.000 € dal Coni e nell’ottobre 2019 Sport e Salute ha dato 900.000 €. La Fibs, sia chiaro, non ha mai rischiato di essere commissariata, né di fallire. Nella gestione della federazione si dava la priorità all’attività sportiva e alle esigenze delle società e delle nazionali, sempre e comunque con l’avallo dei vertici del comitato olimpico nazionale. Nell’ultimo quadriennio si è voluto cancellare con un colpo di spugna quindici anni di duro lavoro. S’è voluto disconoscere quanto è stato fatto e questo ha finito per spaccare il movimento. I numeri sono davanti ai nostri occhi: abbiamo solo diecimila atleti agonisti e le società non sono cresciute. Si poteva fare molto di più. A causa del Covid oltre 100 squadre giovanili non si sono iscritte ai campionati. C’è da ricostruire questo capitale umano. In assenza di ciò, i numeri saranno ancora peggiori».
Come dovrà essere il futuro della serie A1 baseball?
«Sarà necessario un confronto continuo con le società: non ci si dovrà limitare ad una riunione fatta in preparazione della stagione; serve un rapporto costante; tutti devono esprimersi al meglio in un campionato di qualità. A mio parere una rivisitazione va fatta sulla base delle potenzialità delle società. Il consiglio federale che si insedierà dopo l’assemblea di sabato prossimo dovrà leggere e rappresentare le esigenze di tutti. Valuterei un’ipotesi di allargamento della massima serie, ma prima di tutto servirà un campionato che ci faccia crescere e che aiuti la promozione e la visibilità del baseball. Non è esaustiva Fibs TV, ma si dovrà lavorare maggiormente sui social, si dovrà riconquistare uno spazio sulle tv nazionali ma anche su quelle locali che hanno avuto un grande successo in passato. Servirà insomma un progetto organico».
Cosa propone invece per la nazionale?
«Dopo la disfatta nel torneo di qualificazione olimpica si è voluto dare un progetto immagine con l’arrivo di un grande personaggio come Mike Piazza ma dal punto di vista tecnico, anche considerando l’emergenza sanitaria ad oggi, siamo fermi all’immagine. Il nuovo consiglio federale dovrà fare una riflessione, si dovrà cambiare rotta e magari rivedere gli staff tecnici ma facendo leva sulla meritocrazia e non sulla politica, con la formazione di nuove persone che servano a farci recuperare una dignità sportiva che purtroppo abbiamo perso».
«Diverso il discorso del softball – prosegue Totoni Sanna – Nel quadriennio abbiamo vinto uno europeo e uno ne abbiamo perso confermandoci leader a livello continentale con la grande soddisfazione della qualificazione olimpica. Non ci dovremmo fermare, ma continuare a lavorare costruendo degli staff nuovi con l’obiettivo di incentivare la scuola italiana. Tutto lo sport femminile ha delle difficoltà ma anche delle potenzialità. Dovremmo portare il nostro nelle scuole, potenziare i settori giovanili, sviluppare maggiormente il baseball a cinque che può essere praticato da uomini e donne. Serve insomma un progetto a tutto tondo, che non può non partire dalla massima attenzione da dare ai settori giovanili. Determinante sarà il ruolo del territorio e del reclutamento. Ad oggi abbiamo 2.500 atlete che hanno fatto attività agonistica nel 2019. 818 hanno tra i 18 e i 35 anni; 147 over 36; 614 hanno da 14 a 17 anni, 946 sotto i 14 anni.
Quali dovranno essere le priorità per il prossimo quadriennio?
«La prima in assoluto ricreare un ambiente costruttivo e propositivo. L’eredità di questi quattro anni è che abbiamo ancora un movimento spaccato e litigioso. E’ necessario, a partire dall’elezione del nuovo presidente, invertire questa rotta. Anche il prossimo anno ci sarà la gestione del Covid da portare avanti, ci dovranno essere ancora aiuti per le società. Sia Marcon che De Luca hanno inserito nel loro programma la cancellazione delle tasse gara, ma dovrà essere solo il primo passo dell’aiuto alle società. Si dovrà guardare inoltre con maggiore attenzione alla crescita degli atleti. Le accademie regionali dovrebbero diventare centri di formazione regionale e preparare atleti e atlete per l’accademia nazionale. A tale proposito, è stato un grande errore quello di spostare da Tirrenia a Roma l’accademia nazionale, anche perché in Toscana c’era un intervento importante della Major league baseball».
«Le elezioni di Firenze – conclude Totoni Sanna – hanno un doppio scopo, nominare il presidente e il consiglio federale. Le società dovranno valutare bene la scelta del componenti del consiglio: solo con un consiglio federale forte può nascere una federazione forte».

Maurizio Caldarelli

Giornalista del quotidiano "Il Tirreno" di Grosseto, collabora anche con la Gazzetta dello Sport.

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