Ero un piccolo dirigente del San Lazzaro ‘90 e mi divertivo in rete scopiazzando le allora conosciutissime “John Skilton’s Baseball Page” ospitando sulle mie omonime pagine web materiale puramente tecnico. Fu allora che durante un incontro nella sede regionale della FIBS, parlando con Mino Prati, ci confrontammo sul come creare una redazione giornalistica virtuale sul baseball tricolore con lo scopo di condividere, con gli stessi giornalisti, le informazioni che allora venivano gestite e reperite sostanzialmente per via telefonica. Mino ci mise i contatti, io le “capacità” tecniche e all’inizio del 1998 nacque la testata giornalistica online Baseball.it.
Non capimmo subito il potenziale del sito, era tutto un esperimento ma, aprendo ai contributi di tutti i lettori, ci vollero pochi mesi per fare esplodere un movimento che era compresso da troppo tempo. Credo di non essere smentito se affermo che ribaltammo tutto. In poche parole, come va di moda ora, “non ci videro arrivare”.
Da quel momento è stato un tourbillon di eventi, iniziative e idee che fecero scuola. L’approccio giornalistico innovativo, i primi “play-by-play” anche per conto della Federazione, il ricco database statistico sempre aggiornato, i “Baseball.it Awards” tutte iniziative nate, pensate, gestite dalla nostra testata e poi successivamente copiate. Ma questo non lo leggerete mai.
Ritengo però che la vera rivoluzione di Baseball.it non sia stata tanto quella di avere dato voce a tutti che, la prova è ancora sotto i nostri occhi attraverso altri social, non sempre è un bene. L’unicum risiede invece nell’aver avuto la disponibilità gratuita e per puro amore del gioco, da parte di numerosissimi professionisti dell’informazione che continuano a lavorare per dare il proprio contributo, questo sì, libero.
25 anni sono un traguardo? Non indifferente e, come Editore, è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa. Se fate un passaggio sulla nostra pagina dello staff vedrete quante persone hanno contribuito, vorrei però sottolineare gli insegnamenti, sia tecnici che personali, ricevuti dai quattro Responsabili Editoriali che si sono susseguiti e che citerò in rigoroso ordine alfabetico.
Gianni Del Giaccio, che non conoscevo minimamente, e che mastica cronaca dalla mattina alla sera mi ha insegnato il pragmatismo, come riuscire a distinguere le informazioni futili da quelle di sostanza.
Filippo Fantasia, attuale Direttore Responsabile, un vero stakanovista e instancabile lavoratore. Mi insegna tuttora cosa è lo stile, la bellezza della lingua italiana, come semplificare i concetti o i messaggi che eventualmente si vogliono trasmettere con uno scritto. Solo lui sa quante bozze mi ha stravolto e corretto e ha ancora un entusiasmo a coordinare gli attuali collaboratori e a mantenere vivo il sito che è encomiabile. E’ inoltre un continuo pungolo al sottoscritto ad aggiornarsi.
Leggere Mino Prati invece è comprendere come la penna spesso ferisca più della spada e ha una capacità a comprendere gli eventi federali non indifferente. E’ una persona che sa essere ironica e irriverente come il sottoscritto forse una caratteristica di noi bolognesi.
Riccardo Schiroli probabilmente condusse Baseball.it negli anni più esplosivi, o lui fece esplodere il sito quando lo condusse, siamo all’eterno paradosso se è nato prima l’uovo o la gallina. Lasciò il lavoro per seguire la testata con la promessa di non avere nulla dal sottoscritto e queste sono scelte che difficilmente si scordano.
A lui, come ad altri, Baseball.it spalancò le porte ad altre esperienze professionali giustamente remunerate.
Fecero bene e se lo meritarono anche se dovemmo gestire i soliti “rosiconi e dietrologi” dei quali il movimento del baseball italiano, e la società stessa, pare non riesca fare a meno.
Il sottoscritto sarà per tutta la vita in debito con i quattro amici appena menzionati e con tutti coloro che hanno tenuto in piedi Baseball.it nonchè con Claudio Levantini, Fabrizio Masini e Gigi Zanetti che non potranno festeggiare con noi il nostro anniversario ma che, sono certo, continuano a seguirci da lassù.
25 anni sono considerati il lasso di tempo di una generazione. Forse è giunto il momento che la nuova generazione si palesi, sappia cogliere dove sta andando l’informazione sportiva e il baseball in particolare e mi piacerebbe discuterne con tutti coloro che hanno contribuito a questa bellissima avventura o a chi si vorrà fare avanti. L’appuntamento è a Bologna, quando? Contattateci e vi faremo sapere.
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