NCAA

In viaggio verso Omaha, la terra dei sogni NCAA

Dopo due lunghi week-end ricchi di emozioni e giocate spettacolari, scattano questa sera sul diamante del Td Ameritrade Park le College World Series 2023 che in una decina di giorni proclameranno la squadra campione NCAA.

Favorite assolute Lsu e Wake Forest che hanno dominato la stagione regolare e fino a questo momento anche il torneo Ncaa. Per Lsu sugli scudi il lanciatore partente Paul Skenes (12 vittorie e sole 2 sconfitte in stagione con ben 188 strikeouts in 107 inning e 1.77 di media pgl) e l’esterno centro – probabile prima scelta assoluta nel Draft MLB di luglio – Dylan Crews protagonista in questa post season con numeri importanti: 11 su 19 nel box con 8 rbi e 2 fuoricampo.

A contendere i favori del pronostico ai Tigers della Louisiana, Wake Forest testa di serie numero 1 del torneo finale NCAA ed arrivata ad Omaha in scioltezza con 5 facili vittorie su 5 incontri eliminando George Mason ed Alabama. In evidenza per i Demon Deacons di coach Tom Walter oltre al lanciatore Rhett Lowder (2 vittorie fra Regional e Super Regional con 12.1 inning lanciati e 17 strikeouts ottenuti) il terzetto di “mazze pesanti” composto da Nick Kurtz, Brock Wilken e Danny Corona, quest’ultimo autore di ben 2 fuoricampo nella post season.

Alle spalle delle due super favorite troviamo sicuramente Florida, di ritorno ad Omaha per la prima volta dal 2018, che potrà contare sul talento del prima base/lanciatore, di chiare origini italiane, Jac Caglianone, leader stagionale fra i fuoricampisti con ben 31 homerun.

A seguire un quartetto sullo stesso livello che potrebbe sorprendere composto da Tennessee, Stanford, Tcu e Virginia, visto il talento e la profondità in tutti i reparti a disposizione dei coach fra i quali segnaliamo per Tennessee il paisà Tony Vitello, che cercherà di vendicare l’eliminazione lo scorso anno dei suoi ai Super Regional dopo il dominio in stagione regolare e perché no fare meglio delle Lady Vols nel softball arrivate ad un passo dalla finale con protagonista la nostra Giulia Koutsoyanopulos.

Le 8 partecipanti, che si affronteranno col tradizionale sistema della “doppia eliminazione” (nessuna esclusione diretta ma solo alla seconda sconfitta), sono divise in 2 raggruppamenti da 4 squadre ciascuno: le vincenti si scontreranno poi nella finale vera e propria, al meglio dei 3 incontri, in programma fra il 24 ed il 26 giugno, per aggiudicarsi il titolo nazionale attualmente detenuto da Ole Miss che non si è qualificata per il torneo finale NCAA dopo una stagione negativa.

Fra le curiosità, la presenza di ben 3 partecipanti provenienti dalla Southeastern Conference che si conferma ancora una volta al vertice del College baseball ed il ritorno ad Omaha di Oral Roberts, capace di eliminare Oklahoma State ed Oregon, quest’ultima grazie alla grande prestazione del rilievo Caleb Isaacs nella decisiva gara-3 e alla costanza dell’esterno centro Jonah Cox che arriva alle College World Series con una serie di 47 partite consecutive con almeno una valida, la terza più lunga “striscia” nella storia del baseball NCAA.

Analizzando il programma dei primi confronti, troviamo da un lato del tabellone due sfide incerte come quelle fra Tcu ed Oral Roberts e fra Virginia e Florida, mentre dall’altra una coppia di incontri forse già decisivi con Wake Forest opposta a Stanford e Lsu contro la rivale della Southeastern Conference Tennessee.

 

Andrea Palmia

Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.

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