Un gruppo di imprenditori italo-americani, coordinati da Jim Mansilla, è pronto a sbarcare nel nostro Paese per dare supporto tecnico alle società di baseball con l’obiettivo di contribuire al loro sviluppo e crescita, soprattutto a livello giovanile.
Il 73enne originario del New Jersey ex-giocatore e allenatore del Rimini nonché manager del Club Italia e della Nazionale, attualmente associate headcoach al Miami Dade College di Miami, sta riunendo infatti diversi amici d’oltreoceano, da New York alla Florida, e già protagonisti del nostro campionato, per riavvicinarsi al baseball italiano e contribuire al suo rilancio attraverso la fornitura di materiale, l’organizzazione di clinic per giovani talenti e rafforzando le relazioni Italia-USA con uno scambio di squadre.
L’idea del progetto denominato “Italy we Trust” nasce appunto da giocatori e amici del baseball italiano intenzionati a dare una mano per svoltare la situazione, intervenendo sulle società sportive e incentivando coloro che hanno come mission lo sviluppo dei giovani e dei talenti con l’intento di sostenere i costi, dal materiale tecnico come palle e guanti fino alle divise, sempre più onerosi da acquistare (tale materiale incide il 30% circa nel bilancio societario).
Inoltre, tra giugno, luglio e agosto, è prevista l’organizzazione di tornei giovanili con squadre provenienti dagli USA per affrontare i ragazzi italiani. Il gruppo di imprenditori potrebbe essere affiancato anche da due prestigiosi brand tecnici di caratura internazionale disponibili a sostenere questo progetto.
“Da quando sono arrivato in Italia ad oggi, sono successe molte cose. Negli anni ‘80 e ‘90 l’interesse per il baseball era alto, ma mentre il basket ora naviga nell’elite degli sport moderni, il nostro baseball è diventato sconosciuto ai media e quindi alla massa. Non posso, non voglio e non devo dare responsabilità, ma la cosa vera è che bisogna correre ai ripari e tutti contro tutti non fa bene a nessuno” ha detto a Baseball.it Jim Mansilla.
“Mi sembra che la mentalità in Italia non guardi alla condivisione e al bene del movimento, ma solo alla gestione di un potere che ormai non esiste più. Mi sono sentito la responsabilità di fare qualcosa, in quanto ho avuto tanto dall’Italia, e mi sento in dovere di contraccambiare tutto il bello che ho ricevuto. Sono riuscito a coinvolgere degli amici importanti, per cercare di dare un supporto alle società che maggiormente lavorano per lo sviluppo dei ragazzi, ma se la nostra idea non verrà supportata anche dalle stesse società, sarà un’altra occasione persa. Il baseball ha bisogno di stimoli ed entusiasmo e cercheremo di collaborare per dare supporto, con i fatti, alla causa comune. Sarò in Italia con una delegazione di amici del baseball tricolore per valutare insieme come poter, nel nostro piccolo, portare il nostro contributo” ha concluso Mansilla.
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