Di nuovo in serie A. Sono passati tre anni dall’ultima, fugace apparizione e il Milano si ripresenta al via con una squadra non molto diversa da quella dell’ultima volta, ma con un po’ di esperienza in più nel bagaglio. E con la speranza che il gruppo di giovani che affrontò quell’assaggio di prima serie del 2021 sia nel frattempo maturato. Soprattutto attraverso un campionato di B come quello dello scorso anno condotto sempre al vertice, fino alla finale promozione vinta senza sconfitte. Anzi, il Milano del confermato Marco Fraschetti (alla sua ottava stagione da manager: eguagliato un grande come Mauro Mazzotti) arriva al via del campionato forte di una striscia di 15 vittorie consecutive che nella storia del club è la quinta di sempre.
La ripartenza nella serie maggiore non sarà semplice, anche se il girone iniziale con Settimo Torinese, Verona, Collecchio, Poviglio e Modena servirà più che altro da collaudo in vista della seconda fase, presumibilmente nella poule salvezza, che sarà decisiva. Alla base della filosofia rossoblù resta comunque la valorizzazione dei giovani di Milano e del territorio. Nessuno stravolgimento della rosa dopo la promozione (la squadra resta incentrata su giocatori che ormai hanno una certa esperienza come il capitano Nicola Bancora, Marco Pasotto, Luca Fraschetti, Massimo Sanguedolce, Giacomo Fraulini, miglior battitore del Milano nel 2023, Lorenzo Ambrosioni, Andrea Capellano e il venezuelano Angelo Torrellas), ma piuttosto la ricerca di talenti in Lombardia, come Gabriel Dall’Agnese, 24enne pitcher bergamasco che nelle ultime stagioni ha giocato con buoni risultati in serie B nel Piacenza. Con Dall’Agnese sono rientrati altri due giovani cresciuti nel nostro vivaio, ma reduci da esperienze in altri club: si tratta di Andrea Pasotto, anch’egli 23enne, esterno, figlio e nipote d’arte (del nostro dt Raoul e del coach Thomas), che raggiunge il fratello Marco e il cugino Samuele, e di Alessandro Garavaglia, ricevitore-terza base, un altro ragazzo giovanissimo (16 anni a maggio) che si presenta con una famiglia di tradizione baseballistica alle spalle, se si considera che il padre Roberto e lo zio Osvaldo hanno giocato in rossoblù negli anni Ottanta e il nonno Mario è stato per anni responsabile del settore giovanile. Andrea Pasotto rientra da un’esperienza poco fortunata al Parma, culminata in un infortunio al polso da cui sta recuperando, mentre Garavaglia lo scorso anno è andato a fare esperienza al Seveso con cui ha esordito in serie B.
Completa il quadro dei nuovi arrivi il lanciatore cubano Randy Cueto Perez, anche lui classe 2001, proveniente da tre buone stagioni nella Liga Nacional cubana con la formazione di Santa Clara. Cueto è stato anche nazionale Under 23, con cui ha partecipato ai Mondiali e ai Panamericani di categoria. Sarà la punta di diamante di un monte di lancio che comprende anche il veterano Mattia Varalda, miglior pitcher del Milano nel 2023, Davide Pizzi, Dalberto Polo e Alessandro Persico. Cueto è il sesto giocatore cubano della storia del Milano (Conrado Silva ed Ernesto Wong, tragicamente scomparso in questi giorni, i più presenti ai tempi della franchigia United), ma il primo ad approdare direttamente in Italia dal campionato caraibico, dopo che è stata concessa la possibilità di giocare all’estero agli atleti dell’isola.
Il Milano è al 77° campionato della propria storia (unica squadra italiana a poter vantare un’attività così longeva), il 41° a livello di prima serie. I rossoblù ci arrivano con un bilancio preciso di 2.400 partite giocate dal 1948 ad oggi, di cui 1302 in serie A1. Le vittorie sono 1412 con 985 sconfitte e 3 pareggi. Uno degli obbiettivi della squadra di Fraschetti sarà dunque quello di evitare il millesimo ko.
Delle cinque squadre inserite nel girone B, il Collecchio è quella affrontata più volte (43) con un bilancio in estremo equilibrio fatto di 22 vittorie e 21 sconfitte, una sola partita davanti al Verona (42) con cui però il bilancio è migliore (28 a 14). 14 i confronti con Poviglio e Settimo Torinese, soltanto 8 con Modena. Il Verona è la squadra con cui c’è una tradizione più antica (primo incrocio nel 1960) ma anche quella che non viene affrontata da più tempo (2011). In assoluto la squadra incontrato più volte è il Parma (131 sfide) davanti a Nettuno (122) e Fortitudo Bologna (109).
Il giocatore con più presenze nel Milano è Ivan Guerci (718 partite in rossoblù) davanti a Piero Allara (644), mentre Andrea Lo Monaco, che ricopre l’incarico di coach-giocatore, è il rossoblù in attività con più presenze (223; 27° all time tra i fedelissimi del Milano). Roberto Bianchi è il bomber con più fuoricampo (49), mentre tra i rossoblù in attività Marco Pasotto e Angelo Torrellas ne hanno messi a segno due. Tra i pitcher il massimo delle riprese lanciate è di Carlo Passarotto (1112,1), mentre Davide Pizzi è il primatista in attività (223,1).
ATTIVITA’ GIOVANILE – Anche quest’anno il Milano si inserisce tra le prime società italiane come numero globale di tesserati, circa 220, di cui 170 sotto i 18 anni. Cifra che consente di iscrivere ben 8 formazioni giovanili ai campionati di tutte le categorie sia maschili, sia femminili. Tra queste il gruppo del minibaseball preagonistico che comprende circa 40 bambini dai 5 anni in su.
A lavorare su questo grosso gruppo di ragazzi ci sono principalmente tre tecnici cubani. Carlos Franco Cruz è il più longevo del gruppo, arrivato al Milano nel 2010 dopo un’esperienza al Cervignano, che oltre ad essere coach della prima squadra, si occupa del settore Under 12. La Under 18 e la Under 15 sono invece affidate a Jose Luis Cueto, il neofita del gruppo tecnico, arrivato quest’anno per la prima volta in Italia in coppia con il figlio Randy, lanciatore della prima squadra. Il settore del softball è invece affidato per il terzo anno a Rayner Ramirez che sta sviluppando positivamente l’attività femminile che fino a pochi anni fa era affidata unicamente a tecnici italiani.
Una scelta, quella dei tre tecnici cubani, dettata anche dalle difficoltà nel reperire allenatori in Lombardia, ma sposata con la piena consapevolezza che, quanto meno a livello giovanile, la scuola cubana resta pur sempre all’avanguardia. E non a caso il Milano si è affidato a tecnici che arrivano da esperienze a livello di nazionali giovanili di Cuba.
I 60 ANNI DEL KENNEDY – La storia tormentata del campo va avanti, anche se i tempi dei lavori in corso sono veramente biblici. A giorni il Comune dovrebbe finalmente completare la ristrutturazione degli spogliatoi grandi, per quanto riguarda la parte idraulica e di riscaldamento. Lavori durati due anni che però dovrebbero finalmente consentire di tornare ad utilizzare questi locali che sono fuori uso dal 2008. Un piccolo passo avanti verso quello che dovrebbe essere il futuro utilizzo del Kennedy, con l’organizzazione di qualche evento di rilievo. Lo stadio però resta ancora incredibilmente privo di un adeguato tabellone segnapunti, necessario per seguire in modo completo le partite. Soprattutto a livello di serie A. Entro la fine dell’anno dovrebbe però partire un secondo lotto di lavori che comprenderà la ristrutturazione delle tribune, dei dugout e, appunto, del tabellone.
Nel frattempo il Milano sta garantendo la miglior fruibilità possibile dell’impianto, cercando di animarlo con vari eventi ed iniziative. La club house offre infatti una buona ospitalità e a tal proposito si sta organizzando un’adeguata celebrazione del 60° compleanno del Kennedy che cadrà proprio il prossimo 29 agosto, anniversario della partita inaugurale degli Europei del ’64. Nel primo weekend di ottobre si ha intenzione di organizzare due eventi: uno amatoriale il sabato, con un torneo fra le rappresentanze consolari dei paesi più affini al nostro sport, dagli Stati Uniti al Giappone, dal Venezuela al Messico, a Cuba; e uno agonistico con una partita celebrativa da ospitare la domenica.
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