Neanche due anni fa, quando Gonzalez battè il fuoricampo del vantaggio all’ottavo inning, Parma sembrava così vicina allo scudetto che poi prese la strada di San Marino. E’ vero, i ducali sono solo a metà dell’opera dopo la doppietta casalinga, ma le due vittorie ottenute al Cavalli hanno un peso specifico enorme: per la carica del Parma Clima e per il morale sotto i tacchi dei titani. Garauno vinta contro pronostico, garadue portata a casa in rimonta quando San Marino sembrava sul punto di pareggiare la serie. Alla fine la truppa di Saccardi la vince con due big inning (il primo da 4 punti e il sesto da 5), mentre gli ospiti avevano costruito il loro vantaggio con pazienza, segnando sempre dalla prima alla quinta ripresa.
E’ stata una partita che conferma ancora una volta l’impotenza dei lanciatori di scuola italiana attuali quando affrontano line-up di livello. Ben 19 le valide concesse (anche se un paio vengono regalate dai classificatori), pitcher spesso e volentieri sempre sotto nel conto e quella convinzione che in ogni inning le mazze possono produrre qualcosa di utile. Come in avvio di gara quando Bocchi incassa il singolo di Tromp e il lungo fuoricampo di Angulo. L’impatto di Vassalotti è ancora peggiore: tra valide, basi ball e colpiti, il partente di San Marino mette in base sei dei primi sette battitori e chiude l’inning con 4 punti sul groppone. Che peraltro saranno anche gli unici che concede in una partita dove sale di tono e dal secondo al quinto inning manda in base appena tre uomini.
San Marino intanto risale la china. Il solo-homer di Diaz permette di accorciare le distanze al secondo, le valide di Tromp e Angulo significano 4-4 al terzo, il singolo di Lopez manda a casa Diaz per il 5-4 al quarto su Scotti e il triplo del solito Diaz vale il 7-4 al quinto. Vassalotti va avanti senza problemi, poi Bindi decide di toglierlo dal monte. La scelta inizialmente sembra azzeccata con Di Raffaele che lascia al piatto Mineo, ma al sesto inning, mentre Santana frena le mazze sammarinesi, il rilievo di Bindi va in crisi. Base a Encarnacion, singolo di Ascanio e dopo una gran giocata di Alvarez sul pessimo bunt di Battioni, arrivano la puntuale valida di Angioi per il 5-7, la volata di Desimoni per il 6-7 . Noel Gonzalez viene colpito al primo lancio e quando i quattro ball a Liddi significano cuscini pieni, torna in pedana la sagoma di Bindi che si affida al giovanissimo Severino. Il pitcher sembra pietrificato, lancia tre ball su Luis Gonzalez, poi sotto la guida di Alvarez, riprende il conto con due strike e al sesto lancio obbliga l’interbase di Parma a una battuta tesa ma nella direzione di Celli. Resta da capire se l’esterno di San Marino era troppo avanti o battezza male la volata, la realtà è che prova un tuffo senza catturare la palla e di colpo le basi si svuotano: 9-7 Parma.
Santana può gestire il doppio vantaggio, riesce comunque a mettere in base Batista e Celli, poi Diaz e Lopez pensano di vincerla con un solo giro di mazza e finiscono entrambi out. Parma era praticamente eliminata e ora si ritrova avanti 2-0. Proverà a chiudere il discorso a San Marino dove la serie tricolore riprenderà giovedì con Lage e Casanova sul monte di lancio.
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